Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
O Padre! O Madre! (I corso)
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O PADRE! O MADRE! PRIMO CORSO DI FERVORINI NELLE FESTE DEL SIGNORE E DELLA BEATA VERGINE

FESTE DELLA BEATA VERGINE

Purificazione della beata Vergine Fiore della divozione a Maria

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Purificazione della beata Vergine

Fiore della divozione a Maria

  1. [76]Portiamoci in ispirito al tempio santo in Gerusalemme. Un vecchio venerando, santo e giusto, scorreva le pagine della sacra Bibbia. Volta a volta ne meditava il discorso, ne studiava i concetti e intanto il cuor suo riboccava di desiderio e di affetto. Quand'ecco la vergine Madre con il bambino Gesù viene alla volta di lui. Simeone affretta il passo, stende le braccia. Riceve Gesù nella braccia sue. Di poi levando gli occhi in alto cominciò: "Signore, comandate pure che io muoia, perché gli occhi miei hanno veduto il Salvatore. Luce sarà alle genti, sarà gloria al tuo popolo d'Israello". Santo vecchio, come sei ammirabile nelle tue aspirazioni! Noi ti vogliamo imitare.

  Simeone ha letto ed ha meditato del [77]gran mistero d'una vergine che avrebbe generato il Salvatore e n'ebbe consolazione prima di morire. Noi leggiamo e meditiamo intorno allo stesso mistero adorabile. Quest'è il fiore della vera divozione di Maria. Affrettiamoci, perché è troppo importante alla salute dell'anima trovar modo di piacere a Maria.

  2. In due modi specialmente si può piacere a persona amica. Il primo è pregiare per quanto si può con la mente le virtù di lei. Il secondo poi è l'eccitarsi ad amarla con più vivo affetto.

  Così fa il figlio inverso alla madre. Ne considera le fattezze, ricorda il volto sorridente, guarda il portamento dignitoso. Poi s'addentra a considerare i misteri di un cuor di madre, l'amor di genitrice che par non abbia confine di sorta, la provvidenza di madre che a tutto giunge, poi le sue virtù di pazienza e di preghiera assidua che la fanno parere angelo di pietà. Ma sovrat<t>utto il dabben figliuolo ricorda le tenerezze d'amor materno, ricorda i giorni di festa, le circostanze di onesto divertimento; ricorda più che altri i giorni [78]di

- 46 -dolore. Ah, il cuor di figlio come si accende d'affetto caro in queste pie considerazioni!

  Somigliante deve essere il pensiero e l'affetto nostro a Maria. Di questa madre e vergine incomparabile imitiamo le doti di divino privilegio, consideriamo le virtù che l'hanno sublimata tant'alto. Ma sovrat<t>utto facciamoci a considerare l'immenso affetto che ella ci porta, non che i benefici innumerabili che ci arreca.

  Questo esercizio di ben ponderare è assai necessario. Noi non possiamo amare una cosa che non conosciamo. Non possiamo poi conoscere se non applichiamo la mente allo studio ed alla meditazione. Nel pio meditare il nostro cuore si eleva all'alto. Iddio buono v'aggiunge le sue aspirazioni e i suoi lumi attissimi a dare aiuto poderoso. Il cuore è come bambino che nulla conosce; l'intelletto è come giovine che poco sa. È proprio bisogno che dal cielo venga la luce, e questa viene per la forza e per il merito che ottiene il meditare attento. Meditiamo dunque intorno alle prerogative della Vergine, consideriamo l'amor che ella nutre per noi. Questo è latte [79]eccellente per nutrire in noi la divozione a Maria. Le api che più si fermano sui fiori son le più elette. Le anime nostre diverranno tanto più care, quanto più premurose poseranno sui fiori delle virtù sante della Vergine.

  3. Poi alla pia meditazione aggiungiamo le letture divote. Fra i molti che discorrono delle glorie di Maria scegliamo i più eletti. Questi mastichiamo con buona lena, come un cibo squisito, e prendiamone in tanta copia quanta possiamo digerire, affinché come il cibo materiale si converte in carne della nostra carne, in sangue del nostro sangue, così la buona lettura trapassi nel pensiero della nostra mente, nello affetto del cuor nostro e accresca e moltiplichi il vigore della nostra anima. Un fanciullo ben nudrito e ben educato spesse volte è cresciuto fino a divenir sovrano eccellente, pontefice invitto, santo illustre, che poi giunse<ro> a salvare alla loro volta innumerevoli altri. Oh quanto di bene ci farà il leggere e l'intenderci delle virtù e dello amore di Maria benedetta!

  Dicono che Cristoforo Colombo lesse in un libro di Platone, detto Timeo, nel quale il [80]filosofo discorreva di una

- 47 -terra che prima era attaccata al nostro continente e che poi si staccò in forza di terremuoti inusitatissimi. Chiamava poi quella terra Atlantida. Or Colombo, preso da vaghezza, volle porsi in traccia e ritrovò poi le terre dette ora dell'America, che tanto di ricchezza hanno riversato sopra Europa.

  Voi come Colombo leggete un libro di Maria. Trovate ammirabili notizie di virtù e di aiuto che ella presta. L'invocate e tosto un movimento pio si eccita nell'animo vostro. Coltivate questo buon affetto ed ecco che da ciò nascono le forti risoluzioni, i propositi fermi, che poi portati all'azione vi fanno essere cristiani di lume agli altri, di soddisfazione a voi. Sarete un cristiani gloriosi per il paradiso. Lassù guarderete giubilanti alla vergine Maria e direte poi: "Per voi, o Madre, noi siamo salvi". In dirlo vi immergerete nella beatitudine di Dio e sarete poi felici per sempre.

Riflessi

  1. Il latte della vera divozione a Maria è meditare e leggere delle virtù di lei.

  2. [81]Con meditare si illumina il cuore, si istruisce l'intelletto, si riceve luce da alto.

  3. Con leggere si apparano principii di bene, che poi danno ricchezze copiosissime di tesori celesti.


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