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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA XI. Il santuario della famiglia cristiana |
XI.
Il santuario della famiglia cristiana
A Peschiera, sulle rive del lago di Garda, è un santuario di famiglia. Entro una casetta contadinesca è un padre chiamato de' Greghi che ritorna in sudore dal campo e prega tuttavia: "Pane e paradiso, o Signore". Al focolare è la consorte che s'affac<c>enda e va ripetendo a sé: "La mano all'opera, il cuore poi sia rivolto a Dio". E vanno e vengono intorno figliuoletti i quali con due occhi innocenti guardano [54]al padre ed alla madre per averne in dono un sorriso amorevole. E quei genitori stampano un bacio su quelle fronticine e intanto s'odono mormorare: "Ci sono cari questi figliuoletti come la pupilla degli occhi nostri, ma prima che perdere la vita dell'anima con un peccato grave, perdano pur tutti la vita del corpo. Te ne preghiamo, o Signore". Iddio buono non può non ascoltare il fervor di queste preci.
La casa de' Greghi per l'ardore di carità diviene un santuario di divozione, i genitori vi sono quasi ministri, i figli poi sono quasi un popolo di giusti. Per il merito di tante virtù del santuario de' Greghi crescerà tal figlio che sarà l'onor di Peschiera, la gloria alla Chiesa, ed a noi valtellinesi, o fortuna!, a noi guida ed apostolo e pegno di celeste benedizione.