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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA XIX. Un giovine potente |
XIX.
[66]Un giovine potente miratelo nella persona di Andrea de' Greghi. Stando al campo, con l'invito della destra chiama le pecorine e queste gli vengono intorno, chiama le mucche e queste gli leccano la mano, corre incontro al polledro e gli salta in groppa e si fa portare per i servizi al genitore, e così egli è come un piccolo re di comando. Ma è molto più potente sovrano Andrea nell'atto di domare le sue passioni.
Queste non sono solo a guisa di bestie domestiche, ma a mo' di fiere sanguinose che abbaiano e attentano per mordere.
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Nondimeno Andrea sa comprimere sì bene le inclinazioni di testardaggine, di freddezza e di focosità, che già egli è libero ed indipendente. Di Alessandro Magno si ha che non toccando ancora i vent'anni reggeva uno Stato e soggiogava città.
Ma Alessandro [67]oltre ai trent'anni non seppe ancor sommettere i suoi istinti di gola e fu vinto e morto egli stesso in un eccesso di crapula. Essere leone e sbranare da leone non è segno di gloria. Prova di carità grande è sentirsi il fuoco del leone eppure comprimersi fino a parere e ad essere come mitissimo agnello. Andrea sommise le passioni alla ragione e per tanto divenne potente.