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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA XXXVIII. Due figure di pietà |
La prima figura di pietà è di un giovinetto che giace infermo e che per nausea che ha d'ogni cosa rifiuta il cibo. La seconda figura di pietà è la madre che stando colla tazza ricolma supplica: "Assumi questo che ti conforta lo stomaco infranto". Due figure di pietà erano pure nella persona del b<eato> Andrea. Il corpo dicevagli a più riprese: "Non posso più reggere, sono infermo né valgo al lavoro". Ma l'anima veniva in soccorso con la medicina di penitenza salutare [101]e dicevagli: "Che cosa è scritto per te? Leggiamo che come all'asino devesi poca paglia, un peso e sferzate, così al giumento del corpo. E che non faceva san Paolo? Il confessa di se medesimo che non sol batteva, ma che ammaccava il proprio corpo per timore che dopo aver predicato agli altri per caso egli stesso non si dannasse"103. Sicché conchiudeva Andrea con dire al suo corpo così: "Ricevi tuttavia almeno tre flagellazioni in ogni dì e impara a portare il peso tuo senza ricalcitrare". Per cotal guisa Andrea batteva il corpo per far prosperar l'anima. Che tenero spettacolo! Andrea in ogni dì commuoveva cielo e terra.