Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Cento lodi in ossequio...
Lettura del testo

CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA

XXXIX. Il vessillo cattolico

«»

[- 531 -]

XXXIX.

Il vessillo cattolico

  Come ai nostri tempi, così a quelli del b<eato> Andrea per le vie della nostra pianura portavasi in trionfo, con feste di manifestazioni insidiose alla fede ed al costume, il vessillo di

 - 532 -

Satana. [102]Molti del popolo, o illusi o illusori, si rimanevano indifferenti ovvero ne prendevano parte. Di che il santo nostro apostolo non è a dire come ne sentisse profonda ferita nell'animo. Levossi e gridò ai popoli della valle: "Conduciamo in trionfo l'arca santa del Signore, e questa, messa al confronto del dio Dagon, farallo104 rovesciare". Disse e tosto diè opera a favorire processioni pubbliche più frequenti, pellegrinaggi comuni più pii, funzioni di culto sacro più pompose e assiduità ai Sacramenti ed alle opere pie. Istituì associazioni per gli uomini, per le donne, per i fanciulli sclamando: "Chi è con Dio uopo è che si manifesti omai e che operi". Tosto dalle valli e dai monti di nostra provincia sventolarono vessilli sacri sui quali dall'una parte era scritto: "Preghiera ed azione", e dall'altra: "L'onnipotente è l'Altissimo". Ora il popolo, che sovrat<t>utto ha bisogno delle consolazioni della fede, egli accorreva e unendosi al vessillo santo combatteva [103]le buone battaglie del Signore e assicurava nei confini proprii il tesoro inestimabile della fede.





p. 532
104 Originale: faralla.



«»

IntraText® (VA2) Copyright 2015-2025 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma