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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA XLV. I cuori dei santi si attraggono |
XLV.
I cuori dei santi si attraggono
[112]I cuori dei santi si108 attraggono soavemente. Erano nel villaggio di Dazio, presso Sorico, Benigno de' Medici, illustre patrizio da Firenze, parente del sommo pontefice dello stesso casato, e Modestino, sacerdote cappellano del medesimo Benigno. Vivevano in un romitaggio ed appartenevano alla congregazione eremitana di san Gerolamo da Fiesole. I due santi uomini in udire di un religioso domenicano che in Morbegno faticava in credito di alta perfezione, dissero fra loro: "Noi nol meritiamo di farci a lui d'accanto, ma gli diremo che siamo peccatori miseri ed egli avrà pietà di noi".
Andrea alla sua volta pensava fra sé: "Io ben so dei due eremiti pii che santificano la solitudine di Dazio. Oh, s'io potessi vederli quanto ne godrebbe [113]il cuor mio; ma ché, oserei accostarmi io meschinello e disturbare i loro colloqui con Dio?". Quando Benigno e Modestino bussano alla sua cella, Andrea s'affretta <ad> aprire e incontratosi nella persona di due santi sclama: "Chi sono io da meritarmi visita cotanta?". Al quale Benigno: "Tollerate, ve ne prego, alla vostra presenza due poveri orfani che in voi cercano un padre. Non ci rifiutate, o padre". Andrea pianse di tenerezza e i due con lui. Così tre santi congiunsero i proprii cuori e non se ne staccarono giammai. Oh come si attraggono fermamente i cuori dei santi!