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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA LXXI. Canto del cigno |
LXXI.
"Vieni, bellissimo cigno! Tu canti con istraordinaria armonia... segno è che ti senti morire omai. Vieni, o caro cigno!".
Ed esso solleva le bianchissime ali e saltella barcollante, e innalza un ultimo e più pietoso canto e poi cade spento ai miei piè. Pietosissimo animale, oh come mi commuovi il cuore! Più armoniosi canti di lode volgeva al cielo Andrea. Oh quai cantici e quanto melodiosi! Ormai conversava quaggiù come un cittadino celeste. La sua faccia trasparente pareva riflettere la divinità. Ei distendeva sempre più bramoso due ali bianchissime qual cherubino d'amore, e così [159]parve cadere innanzi a tutti i figli o fratelli che incontrava fra via. Poveri valtellinesi! I nostri cuori muovevansi in sussulti tenerissimi di affetto. "Ahimé -- gridavano -- che il santo nostro padre se ne parte omai! Verrà momento, e non sarà tardo, in cui Andrea ci verrà innanzi con un cantico di paradiso, e poi che sparirà dagli occhi nostri. Allora che fia di noi?".