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CENTO LODI IN OSSEQUIO AL IV CENTENARIO DAL TRANSITO DEL BEATO ANDREA DA PESCHIERA APOSTOLO DELLA VALTELLINA LXXXII. Gara di affetto |
Dissero i cittadini di Peschiera ai cittadini di Morbegno: "Noi amiamo il beato Andrea più che non l'amiate voi". E risposero i morbegnesi: "Per il beato nostro sono i nostri cuori e poi anche questi nostri petti". Quando addì sette febbraio 1625 i [179]peschierani, venuti in attitudine di pellegrini più divoti, già si provarono nottetempo per portarsi via il santo corpo, i morbegnesi134 li arrestarono. Nondimeno quei di Peschiera vennero più agguerriti e si provarono più fervidi addì otto del successivo aprile. Ed i cristiani di Morbegno si mossero con alto sdegno gridando: "Non vel dissimo già che per il beato Andrea nostro stanno i nostri cuori e poi anche i petti nostri?... Tuttavia Andrea è sì buon padre che testé medesimo ne pare udir la sua voce a parlare: Perché queste differenze fra di voi? Io vi amo. Caro mi è Morbegno, cara mi è Peschiera, ed io penso che tutti voi saliate con me in paradiso". Sicché i morbegnesi offerirono in dono prezioso una reliquia insigne, l'avambraccio del beato Andrea, ritenendo essi il resto del corpo benedetto.
I cittadini di Peschiera si partirono adunque, e Peschiera e Morbegno si amarono poi sempre e onorarono di [180]conserva la salma del beato predicatore. Peschiera e Morbegno come un popolo giocondo applaudono135 alla presenza del beato Andrea.