Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Nel mese dei fiori...
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NEL MESE DEI FIORI UNA MASSIMA SCRITTURALE ESPOSTA IN OGNI DÌ NELLA VITA DELLA BEATA VERGINE

Quinto giorno Dallo esempio di Maria che prega e lavora nel tempio di Gerusalemme deve ognuno apprendere a fare altrettanto nel tempio di questo mondo e poi a starsene tranquillo

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Quinto giorno

Dallo esempio di Maria che prega e lavora nel tempio di Gerusalemme deve ognuno apprendere a fare altrettanto nel tempio di questo mondo e poi a starsene tranquillo

Non siate di nulla solleciti, ma fate intendere le vostre domande a Dio con ogni preghiera e con ogni supplica, con rendimento di grazie.

San Paolo ai Filippesi10

  1. [34]Considerala ancora Maria benedetta nel tempio del Signore. La sollecita Vergine sorge di buon mattino e si applica a pregare l'Altissimo. Ore di poi ristora con frugal cibo il suo corpo verginale, e poi attende ai lavori che son proprii nel tempio santo, la pulitezza dei vasi, l'ornamento dei sacri lini, la ricchezza degli arredi santi. In seguito Maria attende alla lettura dei Libri divini e in questo esercizio la Vergine perfeziona vieppiù lo spirito suo e legge addentro nei misteri ineffabili del Signore altissimo.

  Questo metodo di vita è quello costante [35]che san Girolamo osserva aver praticato Maria nel tempio. Intanto impossibile fu che un fantasma di immaginazione vana turbasse la mente alla Vergine. Impossibile che il suo cuore aspirasse a far altre cose o più appariscenti o reputate di utilità maggiore. Sapevalo Maria che non si può far meglio di colui che con diligenza eseguisce l'ufficio proprio.

  Ecco quello che santifica Maria nel tempio di Gerusalemme. Tu o nel santuario del Signore, che è la Chiesa di Dio santissimo, ovvero nel tempio di questa terra eseguisci come Maria l'ufficio tuo. Lavora e prega e poi non ti angustiare per veruna cosa, che con questo crescerai perfetto cristiano.

- 935 -  2. O se ti conviene angustiarti, fa che la tua sollecitudine sia santa. Sei tu curatore di anime mandato per salvare un popolo? È giusto che di ciò ne sia sollecito. Ovvero ti affretti a predicar la divina parola? Anche di ciò devi esserne sollecito. Può esser che debba amministrare robe altrui, e in ciò chi non dubita che non abbia ad aver molta cura? O tu hai da esercitarti in più lavori manuali, e allora sia ancor premuroso come Marta, che [36]si occupava con tanto ardore all'opera sua.

  Sollecitudine tu devi avere per piacere a Dio e sollecitudine per salvar l'anima tua. Devi altresì procacciare per l'anima del prossimo e procurare di comparire innanzi a tutti con quella soavità di modi che userebbe Gesù Cristo medesimo. Darsi sollecitudine per tutte queste cose è saviezza. Darsi poi sollecitudine per tutto il resto di cose umane è stoltizia. Non sia tu dunque pazzo, ma sapiente.

  3. Dirai che ti preme crescere in reputazione presso agli uomini. Ma ambire con sollecitudine le lodi altrui è vanagloria. Dirai che cerchi di avvantaggiare la casa tua. Ma ambire di avanzare oltre allo stato è cupidigia di interesse. Dirai che al corpo si devono le comode soddisfazioni. Ma alimentare tutto quello che è superfluo in cibo a mensa, ovvero che è di lusso nella casa, è sensualità. Dirai che almeno devi piacere alla compagna che ti siede al fianco. Ma chi t'assicura che sia bene angustiarsi l'animo per piacere alla donna?

  Sicché via da te tutte queste sollecitudini. Sono cattive che ti distraggono lo [37]spirito e tu devi ad ogni modo guardartene.

  4. Poi altresì nelle sollecitudini buone guardati da due pericoli contrari. Le buone sollecitudini sono come un cavallo che ti conduce nella via buona. Sia pure il cavallo che trascina il tuo carro un destriero gagliardo, ma non sia troppo ardente perché alla fine non ti abbia a rovesciare. E tanto meno fa che sia un cavallo o troppo pigro e insieme testereccio.

  Guardati in fare il bene da soverchio ardore. Sovrat<t>utto poi guardati dallo scrupolo che è quando una paura ti assale, e che ti fa tremar tutto da capo a piede, e ti fa smarrire i sensi con un pensare eterno: "Questo che io faccio sarà poi bene o nol sarà? E quest'opera che io vorrei eseguire, converrà- 936 - che la compia ovvero che la ometta?". Qualche volta è il temperamento che ti agita così. Più spesso sarà una tentazione diabolica. Più rara volta sarà Dio che così brama di esperimentarti.

  In ogni caso di prova o di tentazione tu abbia pronto il ricorso a Dio per essere sempre costante nel bene. E per ogni evenienza della vita, applica gli affetti del [38]tuo cuore per dire alla Vergine: "Dolce Cuore di Maria, siate voi la salvezza mia". E per piacerle anche più con un dono particolare, oggi fa di te stesso e delle cose tue un'offerta rassegnata a Gesù per mezzo della Madre sua. Odi intanto questo esempio.

esempio

  San Francesco Borgia fu il terzo superior generale dei religiosi gesuiti. Egli era già castigliano illustre alla corte della regina Isabella di Spagna, quando per intercessione della Vergine ottenne di vedere più alto e si fece poi seguace della Compagnia di Gesù. Poco di poi fu creato in superiore generale. Allora non rifiniva di raccomandare: "Siate divoti di Maria, siate divoti di Maria". Accadde che due novizi dessero poca prova di affetto alla Vergine; Francesco ne fu impensierito. Lo incoraggiavano altri con esporre di quelli altre buone virtù, ma Francesco: "Come può -- rispose -- essere religioso pio verso a' suoi fratelli in terra chi non è pio verso alla sua Madre del cielo?". Intanto li cassò dal novero della famiglia. L'evento provò che [39]non s'era Francesco ingannato nel suo giudizio.

orazione

  O Vergine santa, io pregherò Iddio per mezzo vostro e poi me ne vo' stare tranquillo. O se mi darò sollecitudine, sarà per l'onor della gloria celeste, ma non mai per le vanità mondane. Vergine benedetta, guardatemi voi, perché in ogni impresa di gloria di Dio non ecceda per soverchio ardore, non indietreggi per soverchio timore.

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Riflessi

  1. Come Maria, così tu esercitati nell'opere del tuo ufficio, prega Dio e poi statti sicuro.

  2. Procurare conviene per le opere buone.

  3. Per le tristi non mai.

  4. Ed altresì nell'opere di bene, in eseguirle convien che tu <ti> guardi da ardore eccessivo ovvero da scrupolo indiscreto, lo che sarebbe ancora peggior danno.





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10 Fil 4, 6.



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