Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Nel mese dei fiori...
Lettura del testo

NEL MESE DEI FIORI UNA MASSIMA SCRITTURALE ESPOSTA IN OGNI DÌ NELLA VITA DELLA BEATA VERGINE

Ventesimo giorno Come Maria nella casa di Nazaret, così tu nella casa del tuo paese devi dire a Dio: "Vivere o morire, voglio essere tutto vostro, o Signore"

«»

- 994 -

Ventesimo giorno

Come Maria nella casa di Nazaret, così tu nella casa del tuo paese devi dire a Dio: "Vivere o morire, voglio essere tutto vostro, o Signore"

Nessuno di noi vive a sé e nessun di noi muore a sé. Perocché sia che viviamo, viviamo al Signore, ossia che moriamo, moriamo al Signore. Però sia che viviamo sia che moriamo, noi siamo del Signore.

San Paolo ai Romani44

  1. [141]Nelle famiglie religiose si trovano talora così divoti figli al loro padre che per lui sono disposti a qualsiasi sacrificio. Se il padre ammala, i figli si offrono a Dio a morire per lui. O se il genitore è robusto, i figli medesimamente si esibiscono pronti nella casa, laboriosi al campo, perché i dabben figliuoli non desiderano cosa più vivamente che di piacere al proprio genitore.

  Di questo modo Maria santissima si offeriva al suo Signore nella casa di Nazaret. Maria è la creatura più grande che sia uscita dalle mani di Dio, eppure conduce vita privata come qualsiasi donna nella casa del suo paesello. Quando il Signore [142]le mandava l'arcangelo suo, ovvero che la presentava ad Elisabetta od a Simeone nel tempio, Maria lodavane il Signore. Adesso che è sola sola nella sua casa di Nazaret, è egualmente contenta di sé, lieta di vivere per Iddio, più lieta di morire quando ciò fosse stato di piacimento allo Altissimo. E tu sei anche così bene disposto nel cuor tuo?

  2. Entra in una casa di cristiani. Trovi entro figliuoli che lavorano e sono alcuni buoni ed altri cattivi. Ma i buoni figliuoli compiono il lavoro proprio con letizia, perché in operare hanno per fine di piacere al genitore. Però di lui parlano

 - 995 -con lode, di lui discorrono con affetto sempre crescente. Oh come son cari tali membri in una famiglia. Maria benedetta più che tutte quante le creature degli uomini lavorava con allegrezza somma nella casa di Nazaret, perché la somma delle sue brame non era che di piacere a Dio.

  Ed or scorgi che infelicità è quella dei figli cattivi. Anche a questi tocca un lavoro e l'eseguiscono ancor essi, perché diversamente non potrebbero nella casa [143]mangiare un pane tutti i . Però mentre sudano imprecano e per ogni passo che muovono ruminano in petto pensieri esecrandi. Infelici! Essi non lavorano per altri, ma per sé. Non si affaticano per il ben dell'anima, ma <si> indispettiscono per i capricci del corpo. Meschinelli, che in travagliare <non> movete un solo sguardo di pietà a Dio Padre, come potete voi dire di essere figliuoli o diletti od almeno discreti che vogliono occuparsi in pro del Signore?

  3. Il dabben figliuolo, come è disposto <a> dar sudori assai per il padre, così è contento di ricevere qualsiasi insulto di scherno. Il buon giovinetto è che lavora il campo del padre. Vengono compagni e lo deridono, vengono vicini e lo insultano, vengono forse parenti e lo coprono pur anche di obbrobrio. Ebbene che gl'importa di tutto questo al savio figliuolo? Che importò agli apostoli del Signore i ludibrii delle genti? Domandalo a Paolo se mai per un istante ebbe paura degl'improperi di tutti. E Maria benedetta quante volte si sentì ferir l'orecchio! Lei nata da real casato, eppure occupossi in luogo ed in ufficio abbietto di povera madre. Ma Maria godeane tanto più nell'animo, perché il [144]voler suo era di piacere a Gesù in tutto.

  4. La ragione di ciò è che Maria si riconosceva in tutto di Dio. Dio le aveva dato mente per conoscerlo. Dio le aveva dato cuore per amarlo. Dio le aveva dato corpo immacolato per onorarlo. Dio l'aveva lui arricchita di tutte le grazie, epperciò la Vergine volontieri ripetea: "Quello che ho di bene è dono del mio Signore, giusta cosa è che a Dio solo io serva e per sempre".

  E tu, che hai di bene che tutto non l'abbia ricevuto da Dio? Dunque ripeti collo Apostolo anche tu che sei del Signore e che a lui solo vuoi servire. Questo proposito è il più

 - 996 -nobile che tu possa fare. È poi propositonecessario che senza di esso è impossibile che tu ti salvi. Sicché prega Maria che ti ammaestri a piacere a Dio come ella piacque, e intanto pregala: "Dolce Cuore di Maria, siate voi la salvezza mia". Affrettati poi in questo a fare qualche buon atto di rassegnazione che ti disponga <da> quinc'in<n>anzi a star sempre nelle mani di Dio, sia in momento propizio di salute, sia in ora più scabrosa di malattia o di morte.

esempio

  [145]Stanislao Kostka voleva da Polonia passare a Roma per farsi religioso. Il viaggio era lungo e disastroso. I genitori principeschi gli si opponevano con piena forza, ma Stanislao soggiungeva a se medesimo: "Ho pregato la Vergine e son certo che mi esaudirà". Si incamminò adunque, ma giunto a Vienna fu sorpreso da sì gran male che ormai tutti prenunziavano che sarebbe morto. Era in una casa di luterani e gli si interdiceva di ricevere il santissimo Viatico. Stanislao si incoraggiò a pregare Maria. Allora un angelo, in forma di sacerdote, venne e porse al giovinetto il Santissimo Sacramento. Stanislao si riebbe ben presto in salute e ripassò poi fino a Roma. Fu dunque ricevuto con gioia nella religione, ma poco di poi Stanislao disse: "La Vergine benedetta mi prenderà con sé in un giorno sacro alle sue solennità". Si approssimava il dell'Assunzione e diceva con più vivo affetto: "Pochi giorni ancora, e appena spuntato il giorno in cui Maria fu assunta al cielo, la Vergine mi verrà <a> prendere". Pochi gli credevano, ma [146]Stanislao si dispose, e dopo la mezzanotte che precede quella festività Maria discese e invitatolo a salire lo condusse con sé nel paradiso de' santi.

orazione

  O Vergine, il Signore v'ha fatta grande e voi siete stata ammirabile in offerirvi sempre al Signore, sia per vivere o sia

 - 997 -per morire. Il Signore non ha mancato di ricolmare ancora me di molti suoi favori, ma io quando imparerò a dire di cuore: "Sono vostro, o Signore, e per voi voglio e vivere e morire"?

  Vergine beata, mi metto nelle braccia vostre. Porgetemi l'aiuto vostro, o Maria.

Riflessi

  1. Convien che, come dabben figliuolo, ti rimetta nelle mani di Dio.

  2. Che per lui tu sia disposto a vivere od a morire.

  3. Convien che sia disposto a sostenere altresì qualsiasi ingiuria.

  4. Perché finalmente tu sei di Gesù Cristo signor tuo.

  5. Impara in ciò ad affidarti a Maria benedetta come fece Stanislao Kostka.





p. 994
44 Rm 14, 7s.



«»

IntraText® (VA2) Copyright 1996-2016 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma