Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Nel mese dei fiori...
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NEL MESE DEI FIORI UNA MASSIMA SCRITTURALE ESPOSTA IN OGNI DÌ NELLA VITA DELLA BEATA VERGINE

Vigesimo quarto giorno Maria che nelle nozze di Cana impetra un miracolo da Gesù ammonisce te a supplicare sempre perseverante

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Vigesimo quarto giorno

Maria che nelle nozze di Cana impetra un miracolo da Gesù ammonisce te a supplicare sempre perseverante

Ogni cosa ottima che si ed ogni dono perfetto è da alto, che discende dal Padre dei lumi, appo il quale non è trasmutazioneombra di cambiamento.

San Giacomo 148

  1. [167]Maria santissima tu la vedi entrare lieta nella casa degli sposi di Cana. Si affretta sollecita perché con sé ha Gesù, ed ella gode fiducia che i passi e l'ora sua non saranno spesi invanamente. Ed eccoli gli sposi incontrare con festa Maria e Gesù. Eccoli gli sposi medesimi onorarsi da Gesù, per mezzo di Maria, da un miracolo d'ordine sopran<n>aturale.

  Oh come giova raccomandarsi a Gesù per mezzo di Maria! Figurati un meschinello, figlio di una madre pia, più morto che vivo sopra una pubblica via per mano di molti ladroni sbucati in quel momento da quella macchia. Oh come si desola quella genitrice! Allora laggiù viene con [168]molto accompagnamento la maestà del sovrano. Questi si intenerisce a quel mesto spettacolo e arresta il convoglio suo. Intanto si fa vicino al tapinello e lo rinfranca dal pericolo di morte. Gli ritorna nella membra il vigore della vita e gli dice: "Guarda a me". Questi solleva riverente gli occhi ed ecco che la mente sua si apre a riconoscere l'ottima cura ricevuta, e il cuore eccolo che si scioglie in sentimenti di tenerezza viva. Allora il sovrano continua <a> parlargli: "Ebbene, ascendi con me, ti educherò alla mia corte e ti farò partecipe della corona nel mio regno". Quanta degnazione da parte di un sovrano,

 - 1010 -quanta fortuna venne in un momento sul capo di uno meschinello misero!

  Il Signore è per te quel monarca magnifico. Egli non solo ti guarì, ma ti diede l'essere e poi il vivere continuo e poi l'intendere. E come ciò fosse poco, ti elevò ad essergli figlio e per redimerti mandò il suo unigenito Gesù Cristo. Che rimane ora? Rimane solamente che tu, supplicando con pio affetto, ottenga che il Signore ti incoroni nel santo paradiso. Che ti sembra adunque? Non ti pare [169]che generoso a tuo riguardo sia Iddio? Ebbene, siagli tu altrettanto riconoscente.

  2. E pregalo a continuarti sempre la grazia sua. Non può uno scolaro intendere la lezione se il maestro non gliela spieghi, non può il figlio cingere la corona reale se il padre non gliela porga. Quel desso sei tu. Scolaro del divin Salvatore, tu non puoi intendere se egli non ti istruisca la mente. Figlio del Padre che è nei cieli, tu non puoi estenderti fino al paradiso, se Iddio non ti tragga fin .

  Potevano quegli sposi di Cana pretendere che Gesù li onorasse di sua presenza con lieti discorsi? Potevano pretendere che operasse in casa loro il prodigio di convertire l'acqua in vino, per lasciare appieno soddisfatti i convitati loro?49... Punto punto. Ma Gesù accondiscese e cominciò ad eseguire un miracolo suo. Il tempo non era ancor venuto per compiere le meraviglie del Salvatore, ma perché Maria ne porse domanda, tosto Gesù <si> inchinò. Allora disse agli inservienti segretamente: "Riempite di acqua le otri e poi cavate e portate alla mensa". Quelli obbedirono e i commensali, assaggiata la bevanda, sclamano: "Che buon vino è questo! Altrove si a principio [170]il vino buono e il mediocre verso al fine, e questi sposi hanno dato dapprima il buono e poi l'ottimo nel fine". Se anche tu pregherai Gesù per mezzo di Maria, oh quanti beneficii otterrai per questa vita, quanti per la eterna!

  3. Né punto punto puoi dubitare che Dio non ti ascolti.

Osserva anche qui Maria benedetta. Ella scorge che agli sposi di quella casa vien meno il vino a darsi ai convitati. Scorge in

 - 1011 -viso agli sposi il rosso della confusione e ne ha pietà. Allora si fa a dire presso all'orecchio di Gesù: "Non hanno più vino". E non proferì altro discorso. Sapevalo ben ella, Maria, che questo solo avrebbe bastato per tutto.

  E tu quando preghi ravviva la fede. A chi domandi tu un favore? Dal Signore che qui è detto Padre dei lumi. Vedi il sole che è in mezzo del firmamento come è disposto a darti lume in ogni . Ma questo astro te ne può dare dippiù in estate, di meno nella vernata, perché soffre delle vicissitudini. Il Signore è sempre il medesimo che illumina la tua mente, che infiamma i tuoi affetti. Rivolgiti solamente con affetto a lui e vedrai.

  4. [171]Maria espose il desiderio suo e fu presto esaudita. Tu lo sarai similmente. Però bada che le grazie celesti discendono, ma solo in proporzione che tu le domandi, ovvero che ne ringrazii poi di cuore Iddio. Discendono i lumi celesti all'ora dell'orazione. Discendono sovrat<t>utto al momento che tu, come gli sposi, in casa del cuor tuo ricevi Gesù nel Santissimo Sacramento. In quel solenne istante che tu ricevi le carni del Figlio, ricevi altresì la presenza della madre Maria, perché il sangue del figlio è quello della genitrice. Sicché in quello abbracciamento festoso se tu volgi affetti pietosi a Maria, e per mezzo di Maria a Gesù, e poi che in effetto ti adoperi in molte opere di bene, allora non è punto dubbio che grado a grado scenda nel cuor tuo quell'alta copia di luce che basta a farti inebbriare in un mare di splendore celeste. Pregane di ciò Maria con replicarle più volte: "Dolce Cuore di Maria, siate voi la salvezza mia". Di poi impiega un fortunato momento di tempo per supplicare Gesù a mezzo di Maria santissima.

esempio

  Simone Sto<c>k considerava gli immensi [172]benefici che Iddio fa di continuo agli uomini, e in riflettere udivasi sospirare: "Madre mia Maria, datemelo voi un segnale per conoscere che molti almeno profittano sino alla fine della grazia di Gesù vostro figlio". Allora gli apparve Maria benedetta.

 - 1012 -Teneva nella destra gli abitini del sacro Carmelo. Sorrise poi dolcemente a Simone e disse: "Ricevi questo pegno; tutti i cristiani che indosseranno quest'abito mio e poi che si guarderanno a non commettere colpa grave, io li curerò in tutti i giorni della loro vita. Quando poi morranno, volta a volta io discenderò nel purgatorio il primo sabato dalla morte di ciascuno e caverò poi da quelle pene l'anima del divoto mio per introdurla nella gloria del paradiso".

orazione

  O Vergine, io lo dico di esservi figlio divoto, ma vi sono poi sempre fedele? Aiutatemi voi, o Madre. Accompagnatemi a Gesù. Ditegli che m'illumini a fare il bene, che mi incoroni col santo paradiso. Io voglio pregarvi di continuo, o Madre, e voi le parole mano mano che escono dal [173]mio labbro presentatele a Dio per essere con copia esaudite.

Riflessi

  1. Il Signore è che ogni bene e di natura e di grazia.

  2. Iddio ti dona l'intendere, ti dona il perseverare, ma a patto che lo preghi.

  3. Il Signore che è Padre dei lumi ti esaudirà certamente.

  4. Farà poi discendere le sue grazie grado a grado in conformità delle tue buone opere ed a seconda de' buoni affetti del tuo cuore riconoscente.





p. 1009
48 Gc 1, 17.



p. 1010
49 Nell'originale: suoi.



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