Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Nel mese dei fiori...
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NEL MESE DEI FIORI UNA MASSIMA SCRITTURALE ESPOSTA IN OGNI DÌ NELLA VITA DELLA BEATA VERGINE

Trigesimo primo giorno Se tu tieni l'anima tua disposta per Iddio, anche tu passerai con l'anima da terra al cielo, come Maria vi andò tostamente con l'anima e con il corpo suo

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Trigesimo primo giorno

Se tu tieni l'anima tua disposta per Iddio, anche tu passerai con l'anima da terra al cielo, come Maria vi andò tostamente con l'anima e con il corpo suo

Le anime dei giusti sono in mano a Dio e non li toccherà il tormento di morte. Agli occhi degli stolti parvero morire e fu giudicata afflizione l'uscita di loro, e ciò che per noi è viaggio a quelli pare esterminio, ma i giusti sono in pace.

Sapienza 363

  1. [218]Il figlioletto, che viene con due manine piene di doni per offerire, è caro al padre; gli è più caro se viene con volontà di obbedir sempre; gli è carissimo se, a così esprimermi, tien l'anima in mano per dir sempre la verità e per darla ai patimenti ed anche alla morte per l'affetto che porta al genitor suo. Sei tu quel desso, figliuolo diletto che è disposto <ad> offerirsi sempre a Dio?

  Maria santissima si offeriva ad ogni momento e con affetto pieno allo Altissimo. Il sacerdote all'offertorio della Messa tiene in sua mano l'ostia per offerirla a [219]Dio. Così Maria benedetta presentava al Signore l'anima sua. Ah, vittime somiglianti non si può esprimere quanto piacciano a Dio!

  2. Però Dio ne ha di loro continua cura. Specialmente le protegge nel maggior pericolo che è il punto di morte. Osservalo in Maria benedetta. La Vergine immacolata, consumata da un fuoco di amor celeste, videsi omai presso alle porte del paradiso. Vi guardò entro per un'ultima volta da terra e intanto si dispose <ad> entrarvi. Gli apostoli, conscii della prossima partenza di loro Madre, si affrettarono a prendere commiato. Stavano dunque riverenti presso alla madre del Salvatore, - 1039 -quando ella sollevò la destra per benedirli. Elevò poi gli occhi in alto e parve segnar il cammino che avrebbe seguito in ascendere. Chinò poi il capo e chiuse gli occhi in un dolcissimo sonno. Allora l'anima della Vergine dallo amplesso degli apostoli era già passata allo abbracciamento di Dio santissimo nel paradiso. Presto gli angeli ne solleveranno il medesimo corpo, perché non è giusto che rimangano preda dei vermi quelle carni immacolate che hanno dato il corpo al [220]Verbo incarnato.

  Come Maria, così le anime dei giusti sono al punto di morte in mano a Dio. Ciò che conforta sommamente i buoni cristiani nell'ora di morte è il tesoro delle buone opere eseguite per lo passato. In presente è l'assistenza immediata e quasi sensibile di Gesù, di Maria, di Giuseppe, dell'angelo custode santo. Ciò che le conforta in quell'ora è la vista del paradiso, che già vedono spalancarsi ai loro occhi. Sicché mentre i cattivi son tormentati da una triplice catena di dolore: il passato di colpa, il presente di minaccia, il futuro di pena, gli uomini giusti si trovano sicuri nelle braccia dello Altissimo.

  3. Muoiono i giusti. Intanto i tristi, che li hanno odiati in tutta la loro vita, battono le palme in atto di giubilo e sclamano: "Eccoli esterminati". Ma non lo sono. I giusti sono glorificati. Gli angeli celesti muovono allo incontro delle loro anime per incoronarle. Tutto il paradiso si muove a festa per lo incontro di un giusto.

  I quaranta soldati che morirono martiri nello stagno di Sebaste videro sui loro capi quaranta corone, disposte per circondare [221]quelle loro teste che tanto avevano sofferto. Quando Luigi Gonzaga moriva in Roma, Maddalena de' Pazzi, stando a Firenze, vide in ispirito l'anima di lui ascendere in alto. Vide ed ammirò quanto è bella l'anima di Luigi: "Io non avrei creduto che in cielo fosse tanta gloria quanta ne vedo godere da Luigi, figliuol di Ignazio".

  Maria benedetta poi fu assunta dagli angeli in paradiso ancora nel corpo. Quel corpo verginale si rivesìsubito delle doti dei corpi gloriosi. Gli angeli lo sollevarono legger leggero da terra. Allora il corpo benedetto della Vergine venne al cospetto - 1040 -del paradiso. A quel corpo glorificato si congiunse l'anima santissima; in questo solenne momento il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo imposero sopra al capo della Vergine la corona di regina del cielo, sovrana della terra. Esultarono cielo e terra. In paradiso incominciò un osanna di lode a Maria. In terra all'inno di onore si congiunse il gemito di preghiera che ripete ad ogni ora del : "Regina di tutti i santi, pregate per noi". È dunque trionfo altissimo il passaggio dei giusti da questa terra al paradiso. Esterminio è sol quello degli iniqui. Questi, morendo nella loro [222]ostinazione, precipitano per bruciare nelle fiamme infernali senza consumare mai.

  4. Intanto i giusti sono in pace nel paradiso. Sono poi in perfetta pace con Dio, perché l'amano con tutte le forze. Sono in continua unione coi santi, perché lassù la beatitudine è l'amarsi a vicenda. Sono in pace con sé, perché lassù non è più la lotta del senso a sostenere. Allora, per quel tanto che ti sarai meritato con il patire, avrai godimento purissimo.

  Considerala pur un'altra volta Maria santissima. Ella in paradiso siede sur un trono di pace. Non ha più adesso a temere danno o tormento di sorta. La gloria e la pace di Dio la ricopre come i raggi di un sole di mezzodì nello splendore dell'orizzonte.

  Gran cosa poter dire: "Sono in paradiso e vi starò per sempre"! In pensarvi non sentesi già il tuo cuore dileguare in dolcezza? Sia giusto e opera il bene sino alla fine. Godrai su questa terra in ricordare che il paradiso sarà certamente tuo. Godrai tanto più vivamente in cielo in ripetere: "Il paradiso, che con tanto ardore desiderava, ora lo possiedo e sarà mio in sempiterno".

  Fratel mio, per il tesoro del cielo beato [223]non ti rincresca pregare Maria benedetta che t'aiuti sino al termine della vita tua. In questo giorno salutala come al solito. E continua poi quel tuo ossequio in tutti gli altri giorni di quest'anno. Impara <a> riverirla con dirle, finché vivi, in tutti i : "Dolce Cuore di Maria, siate voi la salvezza mia". In dirlo poi usa tutto l'affetto che richiedesi per esserle sempre figlio devoto.

 - 1041 -esempio

  Filippo Neri già da fanciullo conversava con Maria così confidenziale come fa un bambino con la madre sua. Cresciuto nella giovinezza e poi nella virilità, riponeva in lei, dopo che in Dio, la più cara confidenza. Intanto, divenuto vecchio omai, infermò a morte. Il pio sacerdote voleva per lo più esser solo. Stendeva le cortine del letto, perché diceva aver le sue visite a ricevere.

  Era Maria vergine, la quale di tempo in tempo veniva a confortare il suo fedel servo. Un giorno più degli altri Filippo si faceva a ripetere con forza: "Maria, Maria! Oh, Madre, che degnazione è questa vostra!". In dirlo levossi per incontrare la Vergine. Questa parve porgergli [224]visibilmente la mano. Allora Filippo sclamò: "Vengo, vengo!", e in dirlo spirò soavemente.

orazione

  Vergine benedetta, eccola finalmente la mia patria. Il mio paradiso è , e voi ben m'intendo che mi state disponendo un posto di godimento. Dica pure in contrario il mondo, ma io son certo che stando in mano a Dio sarò sicuro. Che pace sarà quella che godrò in cielo, che godimento puro! Vergine benedetta, sollecitatemi quella cara beatitudine. O cielo, o bel paradiso, o Madre gloriosa, quando vi vedrò? Fate che presto sia con voi.

Riflessi

  1. Sia tu sempre in mano al Signore.

  2. Iddio avrà sempre cura di te, ma specialmente nell'ora più urgente che è nel punto di morte.

  3. Che godimento quando in morte Iddio verrà per coronarti!

 - 1042 -4. Che pace beata quando già sarai al possesso del paradiso!

  5. [225]Sia divoto per sempre di Maria, e toccherà ancora a te la assistenza opportuna che per sé ebbe il sacerdote Filippo Neri.

Sia lodato Gesù Cristo.

Sempre sia lodato.

 





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63 Sap 3, 1-3.



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