Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Andiamo al paradiso…
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ANDIAMO AL PARADISO BREVI ESORTAZIONI IN MASSIME ED IN ESEMPII CHE ACCOMPAGNANO CIASCUNA RISPOSTA DEL CATECHISMO

Parte seconda IL CRISTIANO CHE INVOCA IL DIVINO AIUTO

Lezione quarta I fratelli in terra salutano i proprii fratelli nel paradiso

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Lezione quarta

I fratelli in terra salutano i

proprii fratelli nel paradiso

  1. I fratelli Maccabei combattevano da valorosi perché spesso a confortarli appariva un angelo dal cielo. A guardare te perché non cada, stanno tanti cittadini celesti, i santi del

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paradiso, stanno tante creature forti, gli spiriti celesti. Orsù, avanzati e combatti con forza.

  2. Imita i prodi che ti precedono quaggiù nella lotta: i martiri che sono insanguinati eppur che non danno passo addietro, i confessori che si affrettano con petto di bronzo, i vergini che sembrano [129]volare per portare ovunque l'olezzo di sante virtù, questi son gli eroici che tu devi seguire. Raccomandati alle loro preghiere, perché essi stessi son potenti per ottenere grazie appo il trono dell'Altissimo.

  3. Se tu vieni alla casa paterna solo solo, per ottenere un insigne favore del genitore, tu viaggi con fiducia, ma se sulla via sei accompagnato da ottimi fratelli, da parenti illustri, da amici carissimi, allora tu ti affretti con esultanza maggiore.

  4. E pervenuto alla presenza del genitore tu scorgi che questi tripudia in vederti e riversa nel seno tuo il bene della casa sua.

  5. Ricorda le benedizioni che nella casa del vecchio Tobia portò l'arcangelo Raffaello, e intanto incoraggiati a ricorrere all'angelo come l'amico fa coll'amico, il compagno col compagno. Bernardo invocavalo con special affetto e l'angelo gli appariva ancor visibilmente per servirgli di guida nella via. L'angelo custode, che già ti ama come fratello, tiene incarico da Dio di farti ogni ben possibile dalla culla alla tomba. All'ultimo, quando [130]salvo ti presenterà al Signore, oh come tripudierà il custode benedetto!

  6. Parlagli dunque tu pure con confidenza così: "Il Signore e Padre vostro è il Signore e Padre mio, e la gioia della beatitudine che godete voi dev'essere un giorno la felicità mia. Angelo benedetto, aiutatemi perché non offenda mai più Iddio Signor mio, che non rechi danno all'anima mia".

 

 


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