Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Andiamo al paradiso…
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ANDIAMO AL PARADISO BREVI ESORTAZIONI IN MASSIME ED IN ESEMPII CHE ACCOMPAGNANO CIASCUNA RISPOSTA DEL CATECHISMO

Parte quarta I SACRAMENTI SONO FONTI DI DIVINA GRAZIA

Lezione sesta Il sacramento di Penitenza è il tribunale di divina misericordia

IV. Tanto deve piangere il figliuol peccatore quanto ha contristato il padre diletto

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IV.

Tanto deve piangere il figliuol peccatore

quanto ha contristato il padre diletto

  1. Il figlio sconsigliato che in una notte di bagordo ha consumato il guadagno della [205]settimana, per rientrare nella casa col padre deve dolersi sì da mostrare che nulla temerà in avvenire le fatiche ed i sudori nel campo del genitore.

 

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  2. Che consolazione n'avrà il tuo celeste Padre, se lavorando con lena nella vigna sua vedrà che tu mescoli il sudor della tua fronte con le lagrime degli occhi tuoi!

  3. Si trova figli che lavorano come forzati e intanto gemono e imprecano. Tu guardati dallo imitare l'esempio loro perché il tuo celeste Padre, il quale vede in fondo al cuor tuo, come ti potrebbe benedire?

  4. Ovvero tu fai come il coccodrillo, il quale dopo aver divorato un agnello intiero si duole perché il ventre minaccia <di> crepargli per mezzo. Se tu ti duoli unicamente pel disonore e per il danno che ti deriva a motivo dei disordini commessi, che onore ne viene per ciò solo a Dio Padre?

  5. I tuoi sospiri devono dirigersi all'alto, e i pensieri del tuo cuore devono fissarsi nelle piaghe che con gli eccessi tuoi hai aperto nel costato del divin Salvatore.

  6. Se per un eccesso tuo di furore vedessi boccheggiante in un lago di sangue [206]il tuo padre diletto, usciresti tu finalmente in pianto? Ma molto più ti deve rincrescere di avere co' tuoi peccati, come i giudei, conficcati i chiodi nelle mani e nei piedi di Gesù redentore.

  7. Non ricordi già come si batteva il petto per colmo di duolo Gerolamo penitente? Non ricordi di Pietro apostolo che pel continuo piangere si era formato nelle sue gote due scanellature?   8. Se anche i tuoi occhi possono aprirsi in due fonti di lagrime ringraziane il cielo, ma se ciò non ti è dato abbi almeno la fermezza di non peccare. Imita in ciò quei giovanetti ebrei che, invitati da Nabucco ad adorare la statua del demonio sotto pena della morte, rispondevano: "Tu puoi ben gettare le persone nostre entro la catasta accesa, ma quanto agli idoli tuoi, sappilo, o re, che noi non li adoreremo mai"101.

  9. I peccati gravi son tutti a detestare come gli spiriti infernali. Cromazio, prefetto podagroso di Roma che voleva esser guarito da Sebastiano, non poté esserlo finché non ebbe distrutto fin all'ultimo tutti gli idoli che venerava nei penetrali di sua casa.

 

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  10. Il cuore in te è come il trono nella [207]casa del re. Come potrebbe scendere nel tuo animo l'Altissimo, se a sedere sopra quello alimenti colla tua rea volontà uno schifoso spirito di Satana?

  11. Or tu che sei figlio del sovrano del cielo, vuoi tu anche per un istante solo conservare amicizia con il Lucifero d'inferno? Tu che su questa terra compi il tuo cammino veloce come il vento nel suo corso, possibile che avendo oltraggiato Iddio, ti affidi di notte ad un sonno placido?

  12. Iddio è Padre che ama, ma se tu gli sputi in viso, uh che orrore! Gesù è salvatore che muore per liberarti, ma se tu intanto come i giudei gridi: "Il sangue del giusto scenda pur sopra di me!" 102, deh, come non tremi che tutta si scarichi su te la divina maledizione come si versò sul popolo deicida?

  13. L'Onnipotente finora ha detto alla terra: "Non ti aprire per assorbir l'iniquo", ed all'inferno: "Non spalanca<re> le tue voragini", e intanto arrestò i venti e le procelle perché non ti soffocassero, rattenne i fulmini perché non ti incenerissero. La misericordia poi disse alla giustizia: "Perdona! Perdona!". Ma tu fino a quando vorrai [208]obbligar Dio a compiere per te tali prodigi di pietà?

  14. Ah, scendano pur nel tuo cuore i dardi e le saette, ma sieno i dardi d'amore che ferirono l'apostolo Paolo, sieno le saette che, accompagnate dall'angelo, ferirono Francesco d'Assisi nella sua solitudine.

  15. Stanislao Kostka103 solo in vedere un'ombra di male piangeva come un desolato. Francesca di Chantal ancor giovinetta dolevasi della ostinazione degli eretici e diceva: "Non riceverò mai doni dai nemici del Salvatore, né mai farò amicizia con quelli che per loro malizia vogliono piuttosto dannarsi che convertirsi".

  16. Tu venendo al tribunale della misericordia sei pervenuto ai piedi della croce di Gesù. Or stando , sia che tu abbia peccati gravi, forse al pari della Maddalena, ovvero che non

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abbia se non qualche imperfezione o venialità, come per caso poteva aver Giovanni sebben diletto, tu, dico, devi piangere. I sassi che videro la morte di Gesù si divisero per mezzo; un cuore che osserva Gesù agonizzante e poi che non si desoli, più che cuore di sasso è cuore impietrito da infernale fiamma.

  17. Mosè quand'ebbe bisogno di intenerire [209]una rupe ché desse acqua al suo popolo batté colla sua verga. Tu colla verga della preghiera batti presso alla porta della divina grazia, e colla percussione di santi riflessi ribatti alla porta del cuor tuo, ché fuori ne uscirà una venacopiosa di acqua che basti a purificare appieno l'anima tua ed a renderti tutto diletto al cielo.





p. 559
101   Cfr. Dn 3, 18.



p. 560
102   Cfr. Mt 27, 25.



103   Originale: Costka; cfr. ed. 1923, p. 231.



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