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ANDIAMO AL PARADISO BREVI ESORTAZIONI IN MASSIME ED IN ESEMPII CHE ACCOMPAGNANO CIASCUNA RISPOSTA DEL CATECHISMO Parte quarta I SACRAMENTI SONO FONTI DI DIVINA GRAZIA Lezione sesta Il sacramento di Penitenza è il tribunale di divina misericordia X. Il figlio che ha contristato il cuor del padre con fatti iniqui or lo deve consolare con molte opere buone |
Il figlio che ha contristato il cuor del padre con fatti iniqui
or lo deve consolare con molte opere buone
1. Fu tempo in cui al figlio peccatore il vescovo, in abito di lutto, veniva incontro e respingendo fuori Chiesa il colpevole diceva: "Come il Signore ha scacciato Adamo ed Eva dal paradiso terrestre per la colpa di ribellione, così per lo stesso misfatto scacciò te da questo luogo santo".
2. [222]Il penitente dimorava poi i mesi e gli anni in pianto e supplicava i fratelli di perdono. Pare che a te pure si convenga tale penitenza? Ma se le tue forze non bastano a tanto puoi farne domanda al confessore, ché essendo egli padre benevolo te ne alleg<g>erirà.
3. Tu poi sia tanto più sollecito a prestare per tempo e con affetto quella tenue soddisfazione che ti è imposta. Chi doveva ardere nelle fiamme infernali per sempre si dorrà di passare alcune ore di preghiera e per pochi giorni in una casa del Signore?
4. Le stesse anime de' tuoi fratelli nel purgatorio, se potessero ritornare a tuo luogo, qual penitenza e quanta non farebbero a fine di scansare il castigo dovuto per colpe sebben leggere!
5. Se tu hai provato il terrore di un naufragio di mare, non ti dorrai al certo della noia che in terra arreca un giorno di pioggia.
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6. Il contadino che con sudore solca il campo e vi getta poi entro il grano, è lieto perché già col pensiero guarda al ricolto che presto maturerà.
7. Dirai che nel Battesimo si perdonano pur le colpe, ma senza imporre penitenza [223]di sorta. E ti rispondo: qual padre infligge castigo grave al figlio che per la prima volta gli viene supplichevole innanzi? Ma si dà di poi penitenza tanto più grave in proporzione della maggior malizia esercitata in ricadere nelle colpe.
8. Le opere di soddisfazione sacramentale si mescolano con i meriti del Sangue di Gesù, epperciò sono a Dio doppiamente care.
9. Tu se vuoi piacere più che altri al Signore, domanda per i tuoi falli pene almeno proporzionate, e non contento di quelle che ti si impongono dal ministro di Dio esercitane altre di tua elezione, perché il cristiano che ha peccato deve continuamente ricordare quello che è scritto, e che è: "O inferno o penitenza".
10. La penitenza tua è castigar il tuo corpo col digiuno, è punir la tua mente con tenerla raccolta in Dio ed è strappar da te gli affetti di terra con esser generoso in donare.
11. Prega e in far ciò imita tu il sospiro della tortorella che geme, il canto dell'usignolo che gorgheggia.
12. Sii tu fedele in vegliare presso alla [224]porta de' tuoi sensi come il cane fedele vigila alla porta del suo padrone.
13. E in donare sia tu come il mare, che quanta acqua riceve in pioggia dalle nubi del cielo altrettanta gliene ritorna in vapori.
14. Tu scorgi che la stessa vite più fa frutti quanto più è potata. Togli ancor da te quelle superfluità che ti fanno sfruttare e recidi quei vizii che ti ammorbano.
15. Ricorda che con cinque ore di penitenza quaggiù puoi scontare un castigo di cinque anni nel purgatorio.
16. Sii tu penitente e pietoso, che il sacrificio di preghiera e di digiuno, mentre purifica te, salva altresì le anime de' fratelli in purgatorio.
17. Un figlio che ha ottenuta misericordia dal padre deve poi mostrar la sua riconoscenza con fare il miglior ben possibile - 570 -ai fratelli in generale, ed in particolare a quelli che ebbe110 già la sventura di oltraggiare.
18. Molto più se il danno cagionato è all'anima, perché essa è la immagine viva del Signore che non muore mai.
19. Che sciagura è quaggiù offendere l'anima del fratello! Che tormento odiare [225]la presenza del prossimo! Ma se tu implori il divino aiuto, il cuor tuo si farà ardente per salvare il fratello che tentasti <di> dannare. Il cuor tuo si farà mite per esser paziente con sé, mansueto per piacere altrui.
20. Or ecco fortuna tua. Tu eri caduto sotto il ferro de' tuoi avversari, i vizii tuoi, e tutto il mondo già ti aveva abbandonato e sotto a' tuoi piedi già fremeva l'inferno. Quando il cielo guardò a te e ti inviò ancora un di quei ministri santi che tu forse altra volta spregiasti. Egli ti abbracciò come padre, ti aprì poi le porte del paradiso e allontanò dal tuo fianco i demoni ruggenti. Tu vedesti scomparire l'inferno dal tuo cuore, guardasti in alto e udisti la voce del Signore far eco a quella del sacerdote e ripetere: "Ti perdono, o figlio, ti perdono". Quest'è il frutto del sacramento di Riconciliazione. Or sarà ancor possibile trovare un cristiano che dica: "La Confessione è una carnificina della coscienza"?