Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
O Padre! O Madre! (III corso)
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O PADRE! O MADRE! TERZO CORSO DI FERVORINI NELLE FESTE DEL SIGNORE E DELLA BEATA VERGINE (1884)

<FESTE DEL SIGNORE>

Santo Stefano Onore al merito

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Santo Stefano

Onore al merito

  1. [8]Lasciate che i tristi onorino i loro eroi! I cattivi non conoscono il vero onore, non hanno persona alla quale attribuirlo, e perciò l'onore il danno ai meno meritevoli, agli indegni loro somiglianti.

  Ma il dabben cristiano conosce il merito e l'apprezza. In cuore poi alle persone, in cui si trova, lo venera. Inchiniamoci oggi dinanzi alla virtù di santo Stefano. Questi merita l'onore degli eroi. Vero, vero, perché a Stefano, il quale serbò sempre nella mansuetudine il cuor suo, si chinò il medesimo paradiso con manifestarsi allo sguardo fervoroso del primo martire del Signore. Fratelli miei, impariamo qui ad esempio di santo Stefano una massima di alto prò. Dice Iddio nell'Ecclesiastico: "O figlio, conserva nella [9]mansuetudine l'anima tua e dalle onore secondo il suo merito"2.

  2. Figuratevi che in casa vostra già sia entrata una regina celebratissima. Non è vero che tutti accorrerebbero i membri della famiglia per esibirle i propri servigi? Ed or che sarebbe se i servi di lei fossero i primi a contraddirla, i più vigorosi per ribellarsi a' suoi comandi?

  Ebbene, la regina nella casa del cuor nostro è l'anima nostra. Il servo è il corpo e con lui son tutti i sensi che l'accompagnano, del vedere e del sentire. Or che sarebbe se il corpo volesse comandare all'anima e se i sensi del mangiare, del correre, del vedere, volessero maliziosamente contraddire

- 132 -ai voleri dell'anima?... Cristiani, cristiani, non avvenga mai sconcioscandaloso. Chi comanda in noi è l'anima. Diamole l'onor che si merita. Stefano troviamo che mai le contraddicesse? Anzi le obbedì con prontezza ad ogni [10]ordine che ricevette, epperciò crebbe a quell'alta perfezione nella quale lo ammiriamo oggidì.

  3. Non è vero che alla regina, la quale per buona ventura è entrata in casa vostra, voi subito esibite il meglio che possedete in arredi, in servizio, in fiori, in frutta, in mensa di cibo o di bevanda? Ebbene, quest'onore fatelo anche all'anima.

  Stefano, che volle renderglielo intiero, rinunciò alle amicizie del mondo, alle conversazioni ed ai divertimenti del mondo. Rinunciò alle ricchezze ed ai godimenti del secolo. Diede all'anima ancor tutto quell'onor estrinseco che le si deve, epperciò meritò poi egli stesso di essere onorato a quest'alto segno in cui lo venerano tuttodì i cristiani suoi fratelli.

  4. Stefano operò ancor di vantaggio. Egli introdusse l'anima propria in casa dello sposo che è Gesù Cristo, e così ottenne che la ben avventurata godesse perennemente con Dio. [11]Oh quanto gode l'anima quando è congiunta con il Signor suo! Figuratevi che alla regina che si degnò visitar la casa vostra voi possiate dire: "Il reale sposo viene a voi", e che lo additiate. Come vi guarderebbe con occhio amorevole! E se voi consegnate in mano a Dio l'anima vostra, la fortunata godrà altamente e il Signore con essa, meglio che per avventura si possa credere da verun di noi.

  5. Giova a sì alto scopo il conservare sempre nella mansuetudine l'anima propria. Quando lo spirito non si altera, mantiene intorno a sé serenità d'atmosfera e così più sicuramente può vedere la verità perfino alla chiarezza dei beni celesti.

  Stefano era invidiato da' compagni, ma egli non perdette la calma dello spirito. Stefano s'accorse più d'una volta che gli volevano, rabbiosi, cagionargli grave danno, ma si raccomandò a [12]Dio con dire: "Si faccia il meglio per l'anima mia". E fu sì verace in dirlo che, quando già scagliavangli pietre per lapidarlo e che Saulo ne custodiva le vestimenta sue, Stefano, per non perturbarsi menomamente, tolse a pregare con tutto

- 133 -l'affetto il cielo perché perdonasse a quei che lo lapidavano ed a Saulo in ispecie.

  6. Quest'animo mite di Stefano piacque tanto all'Altissimo che subito ottenne segnalatissimi favori. Quel giovinotto persecutore di nome Saulo fu ben presto convertito in Paolo apostolo e predicatore egregio. E quasi fosse poco guadagno, ottenne che i cieli si aprissero sopra al capo di Stefano. Questi guardò e vi entrò. Beato l'uomo al quale sono aperti i cieli così! Vogliamo ancora per noi tanta fortuna e per l'anima nostra sì nobile onore?... Serbiamo sempre in mansuetudine il cuor nostro.

Riflessi

  1. [13]Onore al merito.

  2. L'anima è regina nella casa del cuor nostro.

  3. Per onorar l'anima si deve rinunciare, quando è necessario, a tutte le cose create.

  4. All'anima bisogna dar Dio.

  5. A tanto uopo vuolsi mansuetudine costante.

  6.  Questa frutta copiose benedizioni, come in santo Stefano protomartire.





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2 Sir 10, 21.



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