Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
O Padre! O Madre! (III corso)
Lettura del testo

O PADRE! O MADRE! TERZO CORSO DI FERVORINI NELLE FESTE DEL SIGNORE E DELLA BEATA VERGINE (1884)

<FESTE DEL SIGNORE>

Ascensione del Signore Quando saremo ricevuti in paradiso?

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Ascensione del Signore

Quando saremo ricevuti in paradiso?

  1. [53]Eccolo il nostro padre. Egli ascende in alto. È venuto già con i suoi apostoli sul vertice del colle di Sion. Li ha benedetti omai. Osservatelo Gesù: egli posa i piedi sulla rupe di quel monte; guarda all'Europa, all'Italia e a Roma. Lascia per ultimo segno della sua presenza le vestigie de' suoi piedi in quel sasso. Subito di poi ascende. Gli apostoli guardano attoniti e giungono le mani quasi per dire: "E noi quando saremo ricevuti nel paradiso dei santi?". Una nube lucida viene a coprire l'umanità santissima del Redentore. Gesù viene a posarsi nel mezzo del paradiso. È un giubilo universale. È un trionfo, il più glorioso, il più meritato di tutti. In cielo è un applauso perenne che esclama: "Viva il nostro [54]Re in sempiterno!". Gesù intanto viene ad assidersi alla destra di Dio Padre onnipotente. A lui rappresenta i patimenti sofferti e le pene nostre e le nostre miserie, e dice di continuo: "Padre eterno, perdonate ai miseri! Perdonate, perdonate!".

  Ah, noi finché siamo quaggiù, noi non lo sappiamo se raggiungeremo la nostra salvezza eterna. Scrive il Signore stesso nell'Ecclesiastico: "Non lo sa l'uomo se sia degno di amore o di odio, ma tutte cose si serbano incerte per l'avvenire"14. Onde io stesso trepidante muovo per me e per voi un grido pietoso all'alto e domando: quando saremo ricevuti nel paradiso dei santi?

  2. Miserrimo è lo stato dei peccatori. Questi sanno di essere nella disgrazia del Signore. Se la morte li coglie in quello stato, sanno di precipitare allo inferno. Miseri, miseri, come possono godere un momento di pace?

  Ma devono temere anche i cristiani [55]che si reputano tuttavia buoni. Son certi che saranno salvi? Verissimo è che

- 152 -cominciarono <a> nascere schiavi di Satana. Il Battesimo li ha liberati da questa servitù, però vi ricaddero con più peccati mortali. Di questi se ne son doluti, se ne son confessati. Ma se ne son doluti abbastanza e confessati davvero?

  Dice il Signore nel Deuteronomio: "Tu troverai il Signore quando lo vieni cercando", ma subito si aggiunge per condizione: "Se però l'avrai cercato con tutto il cuor tuo e con tutta la contrizione dell'anima"15. E qui sta l'ambiguità. Sicché che rimane? Non resta che di supplicar con gemito anche più pietoso e poi dire ancora con trepidazione: il Signore ci riceverà nel paradiso dei santi?

  3. Direte: il Signore perché non ci rende almeno sicuri della nostra eterna beatitudine? E vi rispondo: qual è quel principe che dica a' suoi [56]cortigiani: "Voi sarete sempre in questo reale palazzo"? Non lo dice perché facilmente abuserebbero ad ambizione ovvero a pigrizia. Figuratevi che il Signore dica ad alcuni di voi od a tutti in genere i giusti: "Voi sarete certamente salvi". In questo caso a prima giunta ringrazierebbero Dio, ma poi prenderebbero a reputarsene gran cosa, si farebbero animo a sprezzar gli altri che non hanno questa certezza. Subitamente diminuirebbero il lavoro delle buone opere con dire: "Finalmente noi siamo salvi".

  Invece tutte le cose pendono nello incerto, e così tutti sono sforzati a prestar tutto quel cumulo maggiore di opere buone che loro è possibile. In questo modo molti si fanno santi, altri che lo sono già si avanzano vieppiù in perfezione. Benedetto il Signore, il quale con tanta pietà e per nostro bene dispone le cose!

  4. [57]Noi una cosa sola abbiamo a fare. Dobbiamo operare il bene e poi confidar pienamente in Dio. Curiamo che la coscienza non ci rimproveri di un peccato grave, perché allora qual dubbio è che non avessimo subito a confessarcene di cuore? Fuori questo caso, la gloria più cara che possiamo dare a Dio è dirgli: "Confido in voi che mi siete padre e salvatore".- 153 - Un figlio che tenga questo discorso con il padre suo mette in cuore al genitore un diletto specialissimo.

  Ha delle anime che per molto tempo sostennero tribolazioni per incertezza di loro eterna salute, poi che pregando Dio giunsero a tal segno di confidenza di dire: "Signore, se anche faceste scrittura con me di mettermi certamente in paradiso, io non la vorrei ricevere, perché abbastanza confido nella bontà vostra". Sicché non domandiamo nemmen [58]più: quando saremo ricevuti nel paradiso dei santi?... Diciamo con maggior confidenza: al paradiso, al paradiso!, perché Gesù salvator nostro è ; egli prega per noi, ci dispone un posto e ci aspetta.

Riflessi

  1. Quando saremo ricevuti nel paradiso dei santi?

  2. Nemmeno i giusti se lo sanno che vi arriveranno certamente. 3. Nondimeno è per il loro meglio che nol sanno.

  4. Abbiamo confidenza e Gesù ci salverà.





p. 151
14 Qo 9, 1s.



p. 152
15 Dt 4, 29.



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