Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
O Padre! O Madre! (III corso)
Lettura del testo

O PADRE! O MADRE! TERZO CORSO DI FERVORINI NELLE FESTE DEL SIGNORE E DELLA BEATA VERGINE (1884)

<FESTE DEL SIGNORE>

Seconda festa di Pentecoste Fiumi d'acqua viva

«»

[- 159 -]

Seconda festa di Pentecoste

Fiumi d'acqua viva

  1. [72]Consoliamoci che la terra non sarà mai più inaridita per mancanza d'acqua che si scorra. Dal Calvario del divin Salvatore scorrono fiumi che percorrono a tutti gli angoli dell'orbe. Dal cuor di Gesù partono tuttodì fiumi d'acqua viva e si riversano a bagnare quelle anime che ne son desiderose. Consoliamoci! Gli apostoli del divin Salvatore ricevettero in copia abbondante di quell'acque salutari e ne sparsero poi ai fratelli di tutto il mondo.

  Ah, se in cuor nostro si è formata una fonte d'acqua viva, come è possibile che non si espanda a bene del prossimo? Vediamolo subito. Scrive san Giovanni: "Chi crede in me, come dice la Scrittura, avrà nel seno [73]che discorrono fiumi di acqua viva. Questo poi lo disse per riferire allo Spirito che avrebbero ricevuto quelli che credono in lui"19. Non è invano che attendiamo in cuor nostro fiumi di grazia. Iddio ha promesso.

- 160 -  2. Nella nostra Italia il Po è fiume maestoso, fiume regale. Esso dona a tutti i prati <l'abbondanza> delle sue acque, versa a tutti i campi le sue onde. Intanto le terre del nostro bel paese crescono rigogliose e s'avanzano con ubertosi frutti.

  Nella nostra Italia è la sorgente di un fiume spirituale e santo. Espande le sue acque alle parti di questo nostro paese. Le espande ai popoli di Francia, di Germania, di Inghilterra. Espande volontieri le sue acque con abbondanza pari all'Europa come all'Africa, all'Asia od all'America ed alle Australie. Questa fonte prodigiosa è nel centro della Cattolicità e sgorga dalla mente [74]del Vicario in terra del divin Salvatore. Come Pietro estese le acque di celeste grazia, così il pontefice romano le continua <ad estendere> a tutte le parti del mondo.

  Abbiamo noi una stilla almeno perenne di divina grazia? Guardiamo se procuriamo <di> diffonderla ad altri con fare a tutti il miglior bene possibile. Chi desidera dar buone acque di salute ad altri, fa conoscere di averne almeno in qualche copia per sé.

  3. La grazia di Spirito Santo si paragona qui ad acqua di fiume per significare che è copiosa, che scorre con rapidità, che non vien mai meno. Copiosa parimenti è la grazia che Dio dona alle anime. Basta sol che aprano il cuore a riceverne in abbondanza maggiore. Quanta non ne ebbero i santi apostoli del Signore?

  È grazia che non teme difficoltà. Come l'acqua di fiume, non vuol esser ristretta ma irrompe. Si opponevano bensì alla predicazione apostolica ebrei [75]e gentili, ministri di religione e capi di popolo, ma guardate se gli apostoli ebbero paura. Nemmeno valse una turba di sapienti a far cessare l'eloquenza inspirata di un giovinetto Stefano. Ed è di vena incessante l'acqua di grazia dello Spirito Santo. Continua in tutti i secoli. Sarà eguale sino alla fin del mondo. Che alta consolazione poter bere alle acque di tanto fiume!

  4. Beviamo noi spiritualmente a quest'acque sante! Ve lo replico: il segno a conoscere è vedere se riusciamo ad espandere in altri molta grazia. Ci deve premere dei parenti di casa, dei vicini di abitazione. Ci deve premere ancora dei lontani. Ci deve premere di aiutare le anime coll'esempio, col

- 161 -consiglio, con l'opera. Ci deve premere di guardare ancora alle vie più segrete, agli angoli più nascosti e cercar quelle anime che o son più trascurate o più cattive. [76]Tanti fanciulli che razzolano alla piazza, tanti buontemponi che bevono alle osterie, tanti gaudenti che si perdono ai trattenimenti, tanti peccatori a convertire e freddi a infervorare e tanti ancor giusti a perfezionare: oh che terra bisognosa per essere in<n>affiata dalla grazia di Spirito Santo! Ma se noi appena ci moviamo alla vista di un peccatore che precipita, come può dirsi che in cuor nostro sia abbondante la grazia dello Spirito Santo?

  5. Direte che voi ammonite, ma che non siete ascoltati. Allora temete di qualche sciagura a riguardo vostro! Segno che non avete in cuore una fonte di grazia divina. E <sic>come non l'avete, le vostre parole non irrigano, non irrompono, non ottengono effetto continuo. Poveri predicatori! Non avete grazia per voi, come potete comunicarne in copia altrui? Per questo avvien che le vostre ammonizioni lasciano i cuori aridi, che non vi [77]schiantano un vizio, che non producono un fiore di virtù.

  6. Sapete che fare? Imitate il costume apostolico. Quei buoni discepoli del Salvatore si raccolsero nel cenacolo e si adunarono con Maria, che sapevano essere creatura carissima al cielo. Adunati così, pregarono con gemiti. Supplicarono con aspirazioni vive e così ottennero che lo Spirito Santo scendesse ad occuparne affatto il cuor loro.

  Ricordiamolo: le acque di Spirito Santo non entrano per forza in cuore ai cristiani. Bisogna che sieno desiderate. Bisogna toglier l'impedimento a ciò <che> possano entrare. Impedimenti sono gli attacchi al mondo, gli affetti alle creature, gli abiti di passione non bene mortificati. Appianiamo anche questi impedimenti. La grazia di Spirito Santo non mancherà di scorrere ancora in cuor nostro in guisa di fiume maestoso. Quanta grazia insiem con gli apostoli non ebbero [78]tutti gli uomini apostolici fin qui! Quanta ne ebbe un sol Ignazio, un sol Francesco, un sol Saverio, un sol Gregorio o Basilio! E quanta non ne hanno personaggi santi a' nostri!

- 162 -  Verissimo! La grazia di Spirito Santo è come acqua di fiume perenne. Vengano in cuor nostro quei fiumi di acqua viva! Vengano, e per mezzo nostro si espandino alle anime di tutti gli uomini della terra!

Riflessi

  1. Fiumi d'acqua viva sono le acque della grazia di Spirito Santo.

  2. Partono dal centro della Cattolicità e fluiscono nel cuore dei fedeli cristiani.

  3. Le acque di quei fiumi sono abbondanti, irrompono e sono perenni.

  4. Chi ha in cuore quest'acque, non può non comunicarne ad altri.

  5. [79]Chiunque non giunga a versarne in cuore altrui, segno di non possederne copia veruna per sé.

  6.  In questo caso sarebbero a moltiplicare le istanze e ben disporsi per riceverne in abbondanza da alto.





p. 159
19 Gv 7, 38s.



«»

IntraText® (VA2) Copyright 1996-2016 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma