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IL FONDAMENTO CATECHISMO PER LE ANIME CHE ASPIRANO A PERFEZIONE Parte seconda DELL'ORAZIONE Lezione I Dell'orazione in generale |
DELL'ORAZIONE
Lezione I
1. [81]Filotea, chiama di cuore: "Abba! Padre, o Padre!", e vedrai.
2. Nel Pater noster tu trovi la via per entrare nel cuore santissimo di Gesù Cristo, vivere in quello e aspirare e sospirare quello solo che è di piacimento altissimo a Dio.
3. L'anima fedele esclama con san Paolo: "Vivo io, ma non sono io che vivo, è Gesù Cristo che vive in me"13. Filotea, vuoi tu farti proprio questo linguaggio? Prega assai di cuore.
4. Non è troppo questo che ti dico: prega e confida.
5. Non sei tu sola, anima fedele, ma con te è Gesù Cristo, il quale supplica per te e porge da vedere al Padre le piaghe sacrosante delle sue mani, de' suoi piedi, del suo costato aperto.
6. [82]Però tu guardalo al fianco destro il tuo Gesù che t'accompagna. Intuona inni di cantico, ed entrando in confidenza col Salvatore digli che tu vuoi essere tutta di lui ed egli che sia pur tutto per la povera anima tua.
7. Il figlio s'adagia alle spalle del padre, lo scolaro alla destra del maestro. Tu, anima fedele, adagia come Giovanni il capo tuo presso al costato di Gesù Cristo, e confortati della vita di Dio.
8. Il paradiso di Dio e dei beati suoi è sì bello, che veduto benché da lungi da Paolo e da Giovanni, per poco facevali
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morire di contento. Filotea, guarda lassù: ad introdurti è in attenzione continua lo stesso Signor nostro Gesù Cristo.
9. Ma questo è male pessimo, che noi non sappiamo ancora pregar Dio come si deve e domandare a Dio le cose che meglio a noi si convengono.
10. Domanda che ti faccia santa, perché solo bene è la perfezione cristiana che ci fa amar Dio, e per Iddio che ci fa beneficare il prossimo nostro.
11. Beni temporali domandate quanto è sol strettamente necessario, e come è più conforme al bene dell'anima.
12. Filotea, quando vieni per pregare accostati [83]incatenata nelle facoltà dell'anima, negli stessi sensi del corpo, a guisa di peccatrice che sente dolore d'ogni fallo suo. Di poi statti umile e confidente e gemi con sospiroso affetto, quasi un meschinello che stende sua destra ad impetrare pietà. Chi non sa che, non istancandoti di supplicare così, Dio buono non ti accordi quel meglio che fa appieno il contento del tuo spirito?
13. Sovrat<t>utto attendi per ottenere cose grandi; qualsiasi torto benché leggero tu abbia fatto a Dio, oh come deve farti dolere!
14. Infine, dopo aver pregato, non siamo superbi e presuntuosi in dolerci che Dio non ci ha ascoltati in ciò per cui l'abbiamo supplicato. Se egli invece ci vuol concedere altro favore di gran lunga superiore, non gli saremo noi più vivamente grati?
15. Come l'augello vola nell'aria sua ed il pesce guizza nelle sue acque, così, o Filotea, l'anima tua deve di continuo muoversi in Dio, respirare per Iddio. Più di tutto al mattino nel salutare il novello dì ovvero nel chiuderlo di sera, tu per un'ora di tempo staccati dalle cose del mondo e, figurandoti essere in cielo omai, conversa col Signore Iddio tuo.
16. E stando in udienza dell'Altissimo, ricordati [84]poi di essere come novello Mosè che tiene le mani alzate a tener lontani tutti gli avversari, gli amaleciti omicidi, od almeno come lui prega con verace affetto: "Perdonate, o Signore, ai fratelli miei loro colpe e me stessa cavate da una terra d'iniquità e introducetemi nel paradiso vostro".