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IL FONDAMENTO CATECHISMO PER LE ANIME CHE ASPIRANO A PERFEZIONE Parte quarta DEI SACRAMENTI Lezione IV Dell'Eucaristia |
Lezione IV
Dell'Eucaristia
I.
Della presenza reale di Gesù Cristo in questo sacramento
1. [130]Nel sacramento augustissimo dell'Eucaristia è vivo e reale, nel corpo e nell'anima umana e nella divinità santissima, Gesù vero Figlio di Dio e della Vergine immacolata. Filotea, Gesù entra spesse volte nel cuor tuo. Egli colla grazia sua abitualmente dimora come in santuario diletto nel trono del cuor tuo. Consolati, consolati, o Filotea!
2. Figurati <di> trovarti ormai con Maria benedetta e con san Giuseppe nella capanna di Betlemme e nella casa di Nazareth.
3. Come l'ostia avanti la consacrazione è sol pane materiale, così tu a principio fosti semplice creatura umana. Ma poco stante divenisti ben altra colla grazia del primo sacramento.
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4. [131]E come l'ostia dopo la consacrazione è vero Corpo del nostro Signore Gesù Cristo, così d'un tratto a mezzo della grazia dei Sacramenti tu sei trasformata in creatura celestiale. Portento di potenza e di misericordia del nostro Dio e Signore!
5. Similmente nel calice dapprima è vino di vite. Nel vaso del tuo corpo è pure il sangue dell'uomo.
6. Ma quel vino si tramuta nel Sangue purissimo e santissimo di Gesù Cristo. E questo Sangue stesso percorre poi per le vene del cuor tuo, e tu senza perdere la tua individualità ti tramuti26 nel corpo e nel sangue dell'Uomo Dio nel momento solennissimo che nella santa Comunione ti unisci a Gesù ed egli al cuor tuo.
7. Ad un punto più solenne del santo Sacrificio, il sacerdote si prostra ad adorare il mistero che nelle mani sue si è operato. Così è un momento, o nel periodo della vita o nel corso di molti giorni, nel quale la grazia viene a te, tu la ricevi e tra te e Dio si fa unione carissima come di due anime che, posto il desinare in comune mensa, versano a vicenda gli affetti del cuore e le sostanze della vita.
8. Che vuoi dire, o Filotea, se Dio è onnipotente e buonissimo?
9. [132]Dopo la consacrazione, a te par di vedere o pane o vino, ma è il vero Corpo e reale Sangue di Gesù Cristo. E fino a quando, o Filotea, porrai impedimento a darti intieramente a Dio? Se raggiungi l'unione cristiana tu sarai tutta di Dio e il Signore tutto sarà di te. Sarai santa e tu non saprai di esserlo.
10. Nell'ostia santissima sono le povere apparenze della bianchezza e del sapor di pane. Così nel cuore semplice di un'anima devota a te sembra di scorgere le povere fattezze di ruvidità silvestri. Ma se intendessi che il cuore il quale batte in quel petto è tutto d'un pezzo d'oro purissimo, una perla che rifulge al cospetto di Dio come il rosso d'uno zaffiro preziosissimo!
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11. Nel calice sacrosanto sono le specie del vino nel colore, nella fluidità, nel sapore. Nella persona dell'anima fedele è un sangue. Filotea, il tuo che sangue è? È del martire o del vergine del Signore? Se non è tale, che saresti tu dinanzi al tuo Signore?
12. Lasciati governare intieramente da Dio e vedrai un dì i portenti della sua pietà divina e della sua potenza infinita.
13. Nell'ostia sacrosanta è il Corpo ed il Sangue dell'Uomo Dio. Così nel cuor tuo [133]quando è la grazia della carità del Signore, ivi pure è il corteggio di speranza e di fede, di pazienza e di umiltà, come è proprio di un'anima fedele allo Altissimo.
14. E come nel Sangue santissimo di Gesù Cristo è il Corpo divino, così, o Filotea, nell'anima cui Dio prende ad amare e la quale corrisponda alla carità del Signore, in quest'anima, dico, Iddio continua e moltiplica i suoi favori celesti.
15. Gesù Cristo vive e vince e regna. E l'anima fedele è forte ed è potente in ogni combattimento perché con lei27 è il Signore delle virtù.
16. Intanto Gesù Cristo come Uomo Dio è nel cielo e nel Santissimo Sacramento dell'altare. Anima fedele, perché non sei tu sì perfetta ed esemplare come chi reca un tesoro ineffabile, l'amicizia intima con Dio? Sii tu tale che il prossimo de' tuoi fratelli ne siano di te santamente edificati.
17. Gesù Cristo è vivo e glorioso e onnipotente in tutte le ostie consacrate. E tu perché non ti industri ad essere in molti luoghi colla pratica dello zelo, in molteplici regioni colla brama del cuore?
18. Gesù Cristo è indivisibile. Egli è tutto in ogni frammento d'ostia santissima. Ma [134]tu fino a quando dividerai il tuo cuore fra le creature e Dio?
19. Gesù Cristo è tutto in ogni parte di ostia. E tu in ogni opera di bene sii tutta di Dio coi pensieri della mente, cogli affetti del cuore, con le forze stesse del corpo.
20. Gesù Cristo è lo stesso in ogni ostia o grande o piccola- 938 -. Filotea, consolati. Il Signore è egualmente tutto nel cuore dei grandi come nel cuore dei piccoli.
21. Però Gesù Cristo si adora nella santissima Eucaristia e si reca in Viatico di vita eterna agli infermi. E tu venera la grazia che scorgi Dio buono aver data a te, o che in maggior copia trovi sparsa nei cuori altrui. Del bene che Dio ti dona giovati poi a salvezza comune.
22. Dinanzi a Gesù Cristo tutti genuflettono in cielo, in terra e negli abissi. Filotea, quale spettacolo! Volere o no, tutti abbassano la fronte al cospetto della virtù che chiara vedesi in viso al cristiano.
23. Ci accostiamo riverenti al tabernacolo del santissimo Sacramento, perché Dio l'ha detto: "Ivi è Gesù, il mio Figliuolo unigenito". E Gesù il ripete di continuo alla santa Chiesa nostra madre. Sicché, o Filotea, noi diamo uno sguardo [135]al cielo, un'occhiata amorevole a Gesù nel Santissimo Sacramento, ci buttiamo poi con gioia alle ginocchia di nostra Madre e sorridendo in viso alla benedetta ci affrettiamo al bene con lei finché entriamo nel paradiso beato.
Della istituzione dell'Eucaristia
1. Solenne è il momento di una lontana separazione. Solennissimo è il momento in cui uno si dispone a partire da' suoi all'eternità. In quest'ora i cuori si intendono e si amano soprammodo. Gesù Cristo avendo amato i suoi nel corso della sua carriera mortale, li amò in fine d'essa28. In pegno d'immenso affetto istituì il Sacramento d'amore.
2. Per mezzo della santissima Eucaristia Gesù è in perpetuo co' figli suoi. Ed egli qual pietoso pellicano, ma sempre vivo e glorioso, col proprio sangue pasce i suoi. Indi porge la destra ai figli e li invita dicendo: "Venite, che io v'accompagno - 939 -al Padre e prego e soddisfo per voi. Questo solo vi domando: ricordatevi che io vi amo e che ho patito per voi".
3. [136]Al desco lieto di un banchetto gli amici si scambiano i propri affetti. Al banchetto d'una mensa celeste, il Padre celeste porge a' suoi se stesso Pane degli angeli, vera vita degli uomini.
4. Sicché nella santa Comunione, o Filotea, tu ricevi Gesù nella casa del cuor tuo come Maria e Maddalena ricevettero lo stesso divin Salvatore nella casa propria. E tu, Filotea, come il profeta Eliseo, tu stessa ti incammini senza stancarti troppo al monte della perfezione. La santissima Comunione consuma i peccati veniali quasi un fuoco di fiamme che strugge un manipolo di paglia. La santa Comunione è tal fuoco sacro che non lascia appressare per morderti le serpi venefiche della colpa mortale. Quale contento, anima fedele!
III.
Delle disposizioni che si debbono avere
per ben comunicarsi
1. Una santa Comunione basta per far santa un'anima. Ma com'è che tu ancora sei lungi dalla perfezione?
2. [137]Filotea, disponiti alla grande azione. Sii tu in accostarti digiuna non sol di cibo, ma d'ogni affetto e discorso terreno. Deplora i tuoi falli benché leggeri, e pensa che nella santa Comunione il paradiso s'inchina a te per riceverti e Gesù, il sovrano del cielo e della terra, si dispone pure festante ad entrare nella casa del cuor tuo.
3. Come per ogni neo si rompe il digiuno naturale, così per ogni dissipazione volontaria si disturba il lavoro della grazia. Sei per entrare a nozze con Dio, possibile che tu rivolga ancora uno sguardo alla terra?
4. Ma guardavi pure e parla, se è vera necessità. In questo caso pensa che chi lavora prega. Un fiocco di neve che passa inavvertitamente in gola non rompe il digiuno, e nemmeno toglie il frutto della grazia un faticare che con pieno ossequio si fa per Iddio.
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5. Gesù è sì buono che non potendo l'anima andare a lui, egli medesimo s'affretta al luogo dell'infermità. Filotea diletta, anima fedele, scorgi tu ora se Dio t'abbandoni giammai! Nemmeno tu staccati in eterno dal tuo Signore Iddio.
6. Però se l'hai offeso duolti vivamente. Se in accostarti a Dio una lagrima ti spunta sul [138]ciglio, per questo stesso Gesù più vivamente si abbraccierà a te.
7. Protestalo altamente che sei colpevole. Non è vero, Filotea, che nascesti figlia del peccato e che sei peccatrice tuttavia? Qual confusione, o figlia!
8. Giuda appena si fu comunicato sacrilegamente, tosto videsi tormentato da cento demoni furiosi. Filotea diletta, tu accostati pur frequente, ma dove non può giungere la riverenza fa che supplisca un amor vivo.
9. Però la tua vita sia un apparecchio continuo alla santissima Comunione. Dall'uso di ragione tu incominciasti la vita con la santa Comunione. Con l'uso di ragione, all'ultima ora prega Dio che tu possa ricevere Gesù velato nel Sacramento per passare ben presto a vederlo scoperto nel santo paradiso.
10. Gli angeli del cielo si beano in cantici di lode all'Altissimo. Tu, o Filotea, sfogati quaggiù in istruggerti dinanzi a Gesù, che per amor tuo così profondamente si strugge e si umilia nel sacramento dell'Eucaristia santissima.
11. Sfogati come Maria e san Giuseppe nella capanna di Betlemme. E domanda ogni bene, come l'idropico o come il cieco dell'Evangelio[139]. E poi vuota il cuor tuo d'ogni affetto terreno, affine di stringerti più intimamente a Dio. Misera! Hai peccato, o Filotea. Ebbene, mescola le tue colle lagrime di Maddalena penitente. E come questa struggiti in brame ed esclama: "Il diletto dell'anima dov'è dunque? Datemi il mio bene, venga il bene mio!".
12. Prega bene chi con la mente pensa a Dio, chi col cuore ama il Signore. Perché la vita tua non è un discorso continuo di beatitudine col tuo Signore?
13. E poi che tu ti sei unita intimamente a Dio, supplica con ardore serafico: "Il Signore è con me ed io con lui!" 29.
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14. E durante la giornata per qualunque disagio ti avvenga, tu replica con fede viva: "Iddio è con me ed io con lui!". Ed offri i tuoi patimenti a Gesù, che tanto ha sostenuto per giungere ad incontrarti.
15. Per lo spazio di quei cinque minuti nei quali Gesù abita corporalmente in te, tu sii unita, o Filotea, così intimamente a Dio come un ramo ben disposto che nella fornace tutto è invaso dall'ardor del fuoco, che s'avvolge in vortici ardentissimi. Quali momenti, o Filotea! I misteri del divin amore li conosceremo meglio un giorno nel paradiso beato.
IV.
Della maniera di comunicarsi
1. [140]Filotea, tu ti accosti al santo altare. Gli angeli del cielo e i giusti della terra guardano e ammirano. Anima fedele, tu vieni in mezzo a tutti. Prega Dio e lasciati in tutto dirigere dagli affetti della vera divozione al Signore.
2. Genuflessa ricevi all'orlo colle mani la patena e disponila sotto al mento, e statti come creatura che si innalza per congiungersi allo Altissimo.
3. E come s'è compiuto il mistero di amor santo, tu chiudi gli occhi ad ogni pensiero di terra. Prega Gesù a scendere nel tuo petto, perché il tuo cuore più vivamente batta presso al Cuore divino, e statti poi come creatura che d'improvviso fu da quaggiù chiamata alla gloria del paradiso.
4. Intanto la mente e il cuor tuo sia tutto verso l'ospite divino che è entrato ormai nella casa del tuo cuore. Filotea, che fai tu ancora quaggiù? Esclama: "Paradiso! Paradiso!", e ascendi veloce alla beatitudine eterna.
1. [141]Una volta nell'anno, alla Pasqua solenne, ed all'uscir di vita ogni credente s'accosta a Gesù salvatore. Tu, anima fedele, attendi diligente alla voce del cuor tuo. E se intendi - 942 -che in ogni dì Dio ti invita, affrettati, perché buona cosa è stare con Gesù salvatore.
2. Gesù come un amante perduto corre in cerca dei cuori umani. Ora, chi oserà contraddire che in cuore il quale brama Dio non aderisca Gesù nella santa Comunione?
3. Tu ne saresti offesa se altri stacchi da te il cuore di persona fedele. E poi credi che Iddio rimanga insensibile quando tu impedisca che i cuori degli innocenti si affrettino a Dio? Che attendi? Forse che in quel cuore entri prima il demonio di un peccato mortale? Consegnane il possesso a Dio, ché egli bene il difenderà da immense sciagure.
4. Fa che almeno molti abbiano un poco di buona volontà e poi incoraggiali al santo altare, ché là è Gesù il quale invita con dire: "Io sono l'Agnello che cancella i peccati del mondo"30.
5. [142]E come l'azione di comunicarsi è la massima della vita, così tu poni l'anima tua in mano del direttore che Dio ti ha mandato. Ascoltane i suoi savi consigli, e intanto confortati col ricordare che chi ubbidisce presta ossequio a Dio medesimo.