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XXV.
"Come è bello -- dice il Signore -- trovarsi insieme fratelli che sono d'un cuor e d'un anima sola!" 15. Il filosofo e legisperito, studiando intorno alla prosperità dei regni e degli imperi, non seppe indovinare stato migliore di quello che fondasi - 1022 -sulla carità cristiana. Nazione così fatta commendolla con un volume di lodi.
Miseri i cuori nostri, i quali sono fatti per la felicità e la vanno rintracciando e stentano <a> ritrovarla! Ma non vi può essere felicità fuori di Dio, e in Dio poi è contentezza [69]piena. Però noi, buoni fratelli, siamo noi amici del Signore e comunichiamoci a vicenda i beni nel Signore, la sua grazia, la sua benedizione. Noi appena cominciamo a star bene quando, ricoprendoci della grazia del Signore, pratichiamo un po' di bene virtuoso.
Sacerdoti del Signore, che siamo i banditori del Vangelo, suvvia, la spada a doppio taglio della divina parola16 che convince la mente e commuove i cuori, adoperiamola non una o poche volte, ma spesso e con forza ad ogni ricorrenza possibile, perché la società cristiana ci sfugge e noi appena giungeremo ad arrestarla a mezzo di un gridare incessante. Sacerdoti del Signore, che siamo gli amministratori dei santi Sacramenti, non lasciamo giacente e inoperoso il tesoro divino che Dio ci ha confidato. Per mezzo dei Sacramenti santifichiamo noi e il popolo. Con giovare al popolo perfezioniamo noi stessi. Mano ai tesori celesti. Noi dobbiamo vivere e regnare con Gesù Cristo in cielo, or perché non viviamo e non regniamo tuttodì con Gesù nel Sacramento augustissimo, noi e i popoli nostri? Sacerdoti del Signore, noi che siamo la luce del [70]mondo e il sale della terra17, siamo sempre tali e i popoli che ascoltano la nostra voce saranno salvi, o l'un di noi potrà perdersi perché omise di fare quello che era obbligato di prestare.
E voi del popolo, guai se perseguitaste i pastori vostri e non li seguiste! Su, venite e confermiamo l'amicizia nostra. Il sacerdote, ei solo che è il plenipotenziario appo Dio, vi può apportare stille di vera felicità. Solo che il vogliate, voi potete ricevere a torrente la soavità delle divine dolcezze. Fate una santa lega di cuori. Gli avversari gridano: "Dividete!", e vi staccano dal sacerdote. E voi congiungete<vi>, ché "funiculus
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triplex difficile rumpitur"18, dice il Signore. Vuolsi unione di pensiero, unione di affetto, una sola voce di guida che è quella del pontefice, e del vescovo e del sacerdote congiunto al Vicario di Gesù Cristo.
E valiamci, ad unione dei nostri cuori, di quell'organo che è tutto nella società attuale. La stampa forma l'opinione, e dietro all'opinione corre il mondo degli uomini. La stampa è il motore universale. Oh, perché i buoni ancor non credono all'efficacia [71]della buona stampa? Che questa sia buona bensì nella sostanza, ma difettosa nei modi, ché però? Non è egualmente o vera od utile la verità, benché per caso ci venga esposta alla meglio sì, ma sempre di cuore? Noi correggeremo i modi che sono offesa al carattere d'uomo dignitoso, di cristiano sodo, di cittadino onorato, questo sempre e ad ogni costo; nel resto, parlando noi con discorso di semplicità, ci perdoneranno più facilmente i difetti nostri.
E qui faccio punto perché già troppo sono corso avanti! Unione di amicizia! Eccolo il legame tra clero e clero. Unione d'amicizia, eccolo il legame tra clero e popolo. Unione d'amicizia santa!, ecco il legame che congiunge gli uomini con Dio, e gli interessi del tempo che congiunge con gli interessi della eternità!