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Questo stato di cose durò parecchie settimane, anzi si aggravò col sopravvenire del caldo.
Il maestro sentiva di giorno in giorno crescere sopra di sè la sua miseria: invano tentava liberarsene: ci si può liberare dall'incubo del caldo? Bisogna fuggire, salire sulle cime dei monti o sull'alto orizzonte del mare, dove l'atmosfera è pura; ed egli non poteva muoversi; non poteva e non voleva, poichè sapeva che anche il fuggire verso luoghi più freschi non gli avrebbe procurato sollievo. Accettava dunque la sua pena come accettava il caldo fermo e basso di quella pianura dove tutto come dentro l'anima sua si bruciava, e dove il soffio buono del mare non riusciva a distruggere quello malefico delle risaie e delle saline.
Anche Ornella pareva rassegnata; andava a fare le spese e lavorava nell'orto, profittando della vicinanza dei contadini per ridere e litigare con loro; e fra di loro anch'essi avevano ricominciato a questionare in apparenza per altri motivi, in realtà per lei. Gesuino adesso si recava tutte le mattine a messa, per aver occasione di incontrarla quando ella usciva per la spesa, ma anche perchè era tormentato da scrupoli e tentava di spegnere il suo ardore demoniaco con le preghiere e le pratiche religiose.
Una sera che stava solo in casa, il maestro sentì Proto che con voce untuosa domandava il permesso di entrare.
– Avanti, – disse: e subito sentì che c'era qualche cosa di nuovo. Ripiegò con cura il giornale che leggeva, si tolse i piccoli occhiali da presbite, li rimise con cura nel loro astuccio nero.
– Come, – domandò Proto con voce falsa; – la sua donna non è ancora rientrata?
– Pare di no. È andata a comprare il latte in paese.
– E lei le permette di star fuori così tardi?
– Che posso farci? È così.
Proto si fece serio, quasi triste.
– È così, – sospirò, – Le donne sono tutte eguali. Gesuino giura che non ce n'è una onesta. Veramente mia moglie lo era, questo lo posso garantire io: in gioventù anche lei amava molto il divertimento; io però sono del parere che il buon marito fa la buona moglie: sopratutto con l'aiuto del bastone. Una volta un mio amico....
Il maestro non pareva disposto a sentire i fatti dimostrativi coi quali Proto puntellava sempre le sue opinioni: lo fissò quindi in viso e disse:
– Proto, voi avete da dirmi qualche cosa?
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