Grazia Deledda: Raccolta di opere
Grazia Deledda
La fuga in Egitto
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Proto capisce che con quell'uomo bisogna sfrondare i discorsi e venire al fatto nudo e secco.

– Il fatto è questo, – dice, irrigidendosi; – lei forse lo ha indovinato. Quella ragazza fa al fatto mio. È sana e robusta, e con me, e con la vigilanza anche di Gesuino, filerebbe dritta.

– Ma se Gesuino è più cotto di voi?

– Non importa; gli passerà, e se no gliela faccio passare io: lo mando via, ecco tutto, che meni vita da ; ma questo non accadrà, perchè noi ci vogliamo troppo bene. Lei sa il proverbio: dove ci si mangia ci si lagna.

– La ragazza è incinta in cinque mesi, voi lo sapete, e già lo si vede, del resto.

– Non importa: si aspetta che sgravi, che allatti, che le cose vadano tutte a posto. Il figlio, oh, s'intende, lo piglio io, lo legittimo io.

Davanti a questa serenità di pietra il maestro rimane scosso: tutto gli appare come un fenomeno naturale, e si domanda se non è lui, lui solo, ad essere fuori della normalità degli uomini: ma in fondo sente che così non è, e invece di rallegrarsi per quel ritorno della misericordia di Dio che gli appiana intorno le onde agitate e spinge la sua barca a riva, se ne rattrista nelle radici dell'anima.

– La ragazza sa niente?

– Ma, per dire la verità, qualche cosa le ho accennato. E lei non ha risposto, ma mi sono accorto che ha guardato bene la casa, le bestie, il campo, valutando tutto e osservando quel che c'è da avere e dare. È una ragazza pratica, e questo anche mi piace. È svelta nei mestieri: poche ne conosco, di così svelte. È vero?

– È vero, – afferma il maestro, e si guarda attorno, e lo sguardo del contadino segue il suo. La dimora infatti sembra un'altra, col lettuccio pulito, il raggiante quadretto della Fuga, il cassettone lucidato col petrolio e sopra tutti gli oggetti in ordine.

Sulla cappa del fornello pende un merletto di carta verde; il pavimento è sgombro di ogni altra cosa che non siano i piedi dei mobili, e sulla parete in fondo gli oggetti di cucina sembrano borchie decorative.

Ma intanto l'orologio a sveglia che batte il tempo in cima al cassettone, segna le otto e tre quarti, e lei non si vede.

§


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