Italo Svevo: Raccolta di opere
Italo Svevo
Commedie

IL LADRO IN CASA (Scene della vita borghese).

ATTO PRIMO.

Scena prima. Elena, Carla e Ottavio.

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ATTO PRIMO.

 

Scena prima. Elena, Carla e Ottavio.

 

CARLA  (che sta abbigliando Ottavio). Così oggi farai delle conquiste

OTTAVIO  (durante una lunga pausa si guarda i pantaloni). Delle conquistegiustogiusto… non me ne importa

ELENA.  La risposta si è fatta attendere

OTTAVIO  (a Carla). Guarda, se ho fuori la camicia di dietro

CARLA.  Bello! Bello! Io direi di prenderti una cameriera. (Lo aiuta.)

ELENA.  Io, per esempio non gli avrei mai permesso di prendersi tanta libertà da darmi degli ordini

OTTAVIO.  Lei… taccia, lei!

ELENA.  E perché ho da tacere, mio bel bimbo?

OTTAVIO.  … perché lei non c'entra

ELENA  (alza le spalle; poi a Carla). E tu non sei ancora abbigliata? Davvero, non sembrerebbe che oggi tu abbia a ricevere per la prima volta lo sposo.

CARLA.  E dove ho da trovare il tempo per vestirmi? Mi son levata alle nove, un po' per servire Fortunata… un po' per vestire questo «mulo»…

OTTAVIO.  Chi è «mulo»?

CARLA.  Non parlavo con te.

ELENA.  E adesso non sei capace di ribellarti? Fra pochi giorni non avrai più bisogno di loro…

CARLA.  Appunto perciò non merita fare baruffa

ELENA.  Intanto una persona che ha un po' di sangue nelle vene, si vendica.

CARLA  (ad Ottavio). Così… Adesso puoi andartene!

OTTAVIO.  No, resterò ancora un poco qui.

CARLA.  Non parlare davanti a lui che riporta tutto alla sua mamma

ELENA.  Principierai, per esempio, prima di abbandonare la casa col dare una buona lezione a questo malcreato.

OTTAVIO.  Cosa farebbe lei?

ELENA.  Nulla! (Con gesto espressivo.) Un movimento di mano su e giù Piff! Paff!

OTTAVIO.  Io le permetto di provare, se vuole!

ELENA.  Ah, vuoi lottare con me? Vediamo! (Gli prende le braccia e gliele tiene ferme.)

OTTAVIO.  Io… (Lottando e sbuffando.) Io le rompo il muso!…

ELENA.  Ah, mi rompi il muso, manigoldo! (Lascia andare il braccio e gli uno schiaffo, poi lo riprende.)

OTTAVIO  (c.s.) Stia attenta!

ELENA  (ripete diverse volte il giuoco, c.s.). A che cosa devo stare attenta?

OTTAVIO  (piangendo e gridando). Mi lasci! Mi lasci! Ma mi lasci! (Si svincola piangendo.) Villanaccia!

CARLA.  Ah, perché bastonarlo?

ELENA.  Digli che stia zitto o che ripeta il giuoco. Ma faccio processo corto! Vieni un po' giù, vieni! che almeno ci quiete!

CARLA.  Ma ho da vestirmi!

ELENA.  Ti vestirai dopo. Anche così egli non ti troverà brutta. (Via con Carla.)

 


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