Italo Svevo: Raccolta di opere
Italo Svevo
Commedie

IL LADRO IN CASA (Scene della vita borghese).

ATTO SECONDO.

Scena quarta. Ignazio e detti.

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Scena quarta. Ignazio e detti.

 

IGNAZIO  (s'imbatte in Elena, le stringe la mano e gliela tiene durante tutta la scena). Ah, la signora Elena! In partenza?

ELENA.  Sì, e ne sono dispiacentissima.

IGNAZIO.  Non glielo credo, se non rimane ancora un poco a farci compagnia. Hi, hi, hi!

ELENA.  È troppo tardi. E se anche volessi…

IGNAZIO.  E se anche volessi vuol dire precisamente: non voglio. Hi, hi, hi! Sono appena le sette e mezzo. Rimanga a cena! Ci sarà poco, probabilmente, ma di buon cuore, gliel'assicuro. Non è vero, Carla?

CARLA  (forzatamente). Oh, certamente. L'avrei invitata di già, se non mi avesse detto subito che deve andarsene assolutamente.

ELENA.  Ha inteso? Assolutamente debbo andarmene!

IGNAZIO.  In ogni caso non permetterò che lei vada sola per la strada a quest'ora. Mi permetterò di accompagnarla.

ELENA.  Ma non si disturbi! È tanto vicino!

IGNAZIO.  Mi offendo, se rifiuta. (Le offre il braccio.)

ELENA  (prima di accettare). Carla, permetti?

CARLA.  Oh, fate pure!

IGNAZIO.  Ritorno immediatamente, zio!

ELENA.  Buona sera. (Via. Un momento di pausa. Carla e Marco riflettono, sorpresi.)

MARCO.  E mi manda a chiamare! Sai tu cosa voleva dirmi?

CARLA.  Io no.

MARCO.  Guarda! (Le mostra un biglietto.) «La prego, signor zio di favorirmi alle sette e mezzo in casa mia. Voglia essere esatto, perché ho da parlarle di cosa della massima importanza.» Che il diavolo se lo porti! Io sono puntuale, mentr'egli viene, mi vede e se ne va a fare il cascamorto a quella…

CARLA.  Crede sul serio che le faccia il cascamorto?

MARCO.  Io non so nulla, ma tanto peggio per lui, se non ha nemmeno quella scusa per lasciarmi qua in asso.

CARLA  (va alla finestra). Eccoli! (In collera, tornando indietro.) Sono , fermi sul portone di Elena.

MARCO  (guardandola curiosamente). Sei gelosa, Carla?

CARLA.  Io gelosa? (Dopo una piccola pausa.) Sarebbe ridicolo da parte mia di essere gelosa della mia migliore amica! È dessa che ha fatto il mio matrimonio. Invitava lui e me in pari tempo in casa sua. E spesso usciva con qualche pretesto e ci lasciava soli. È stata proprio lei che l'ha voluto, dunque… (Ritorna alla finestra.)

MARCO.  Dunque vuol dire che adesso parleranno di te. Non è nulla di male!

CARLA.  Ah, la prego, se vuol scherzare, lo faccia almeno con un po' più di decenza!

MARCO.  Ma dovendo andar via a me preme soltanto che ritorni Ignazio.

CARLA  (sempre alla finestra). Adesso ritorna con passo frettoloso. (Dopo un po' si ritira dalla finestra.) Eccolo! (Lunga pausa.)

 


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