Italo Svevo: Raccolta di opere
Italo Svevo
Commedie

IL LADRO IN CASA (Scene della vita borghese).

ATTO QUARTO.

Scena seconda. Carlo, Marco Lonelli, poi Catina.

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Scena seconda. Carlo, Marco Lonelli, poi Catina.

 

CARLO  (entrando con Marco). Catina, non senti?

CATINA.  Ero già andata ad aprire, quando il signore suonò per la seconda volta.

MARCO.  Lasciateci soli. (Catina con un complimento, via.) Senta, Almiti. Le porto delle nuove che poco le potranno piacere. Anzitutto bisogna che sappia che non sporgo denunzia contro mio nipote.

CARLO.  Io non ho che a lodarla per questa omissione.

MARCO.  L'accusa era già stata fatta dal signor Marchini al quale Ignazio diede oro falso in cambio di oro buono che gli era stato affidato per il lavoro. Lei ora può accorgersi qual fior di birbante sia suo cognato. Ma non è per dirle questo che sono venuto qui. Il più importante di tutto si è che Ignazio è preso o quasi.

CARLO.  Ciò significa?

MARCO.  … ch'è stato messo nella impossibilità di sfuggire alla pena dovutagli. Non ancora, ma quanto prima, perché Ignazio si trova ancora qui, in questa città.

CARLO.  Come lo sapete?

MARCO.  So che non è partito ed ecco come. Marchini più svelto di noi due fece la denunzia in tempo debito. Allorché i carabinieri si presentarono in casa sua per eseguire l'arresto, il portinaio disse loro quello che non aveva voluto dire a me, cioè l'indirizzo nuovo d'Ignazio. All'Hotel de la Ville era andato ad abitare, quell'imbecille! All'hotel si seppe ch'era uscito dieci minuti prima con un fattorino che gli portava il baule. Alla stazione infine lo si vide presentarsi al bigoncio per il biglietto, senza prelevarlo, lasciò cento franchi. Pare si sia accorto in tempo del tranello. Che le pare?

CARLO.  Penso anch'io che sia ancora in città.

MARCO.  Ma dove? Son ben dodici ore che lo si cerca inutilmente.

CARLO.  Che ne so io? (Con impazienza.)

MARCO.  Devo dirle che non sono venuto qui principalmente per informarla di tutto ciò, perché in fondo, non mi serve a nulla che lei lo sappiaDica, non ha visto Ignazio, quest'oggi?

CARLO.  Lei suppone che io l'abbia nascosto? ch'egli abbia cercato riparo in casa mia?

MARCO  (esitante). E chi lo sa?

CARLO.  Non è stato qui. Ma, dica un po', se ci fosse, che farebbe lei? (Sorridendo.)

.  Non capisco! Che farei? Andrei alla polizia, notificherei il soggiorno del malfattore e non me ne occuperei più oltre.

CARLO.  Eh, via! Lei tradirebbe un nipote per quella cambialuccia! Non ha da avere altro da lui?

MARCO.  Non si tratta della cambialuccia, caro il mio signore; si tratta del modo! Io, vecchio negoziante, venir ingannato in tal modo! Estorcermi in tal modo gli ultimi denari occorrenti alla fuga! Dopo che per anni ero riuscito a salvarmi da lui! Un tale atto merita vendetta e me la procurerò. Ancora una domanda, e poi me ne vado.

 


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