Italo Svevo: Raccolta di opere
Italo Svevo
Commedie

IL LADRO IN CASA (Scene della vita borghese).

ATTO QUARTO.

Scena ottava. Catina e detti.

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

Scena ottava. Catina e detti.

 

CATINA.  Era venuto il signor Marco Lonelli. Io gli dissi che poteva entrare ma egli se ne andò dicendo che sarebbe ritornato subito.

IGNAZIO  (con spavento). Ho capito.

CARLO.  Temi che tuo zio ti tradisca?

IGNAZIO.  Non temo, ne sono sicuro.

CARLA.  Era qui poco fa, e si lagnava con noi della tua scomparsa. (È agitatissima.)

IGNAZIO  (osservandola con attenzione). Non capisco perché ti agiti tanto, tu, all'idea ch'io possa venir preso.

CARLA.  Mi duolerebbe lo scandalo. (Si vede che soffre.)

IGNAZIO  (comprendendo). Oppure ti dispiacerebbe si sappia che partecipasti agli utili dei miei furti?

CARLA  (indignata). Oh, no. So che ognuno riconoscerebbe il mio, il suo (additando Carlo) diritto di prendere questi denari. Non temo che lo si sappia. Tu procura di fuggire. Sei ancora in tempo.

IGNAZIO.  E se non volessi?

CARLA.  Oh, è tanto tanto basso ciò che pensi e ciò che vuoi! Aumenta la mia vergogna a doverti confessare che… soffrirei sapendoti in carcere.

IGNAZIO  (la guarda esitante, quasi commosso, poi fa le spallucce). Son cose che si dicono in tali momenti. Parlando d'altro; per la mia fuga io ho già disposto con un padrone di barca, il quale però parte appena dopodomani. Ma comprenderete che qualcun altro dovrebbe andare a trattare

CARLO.  Ci andrò io.

IGNAZIO.  Sta bene! Abbiamo qualche poco di tempo e dovreste approfittarne per darmi da mangiare. Mi sento molto debole.

 


«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2010. Content in this page is licensed under a Creative Commons License