Italo Svevo: Raccolta di opere
Italo Svevo
Commedie

UN MARITO (Commedia in tre atti).

ATTO PRIMO.

Scena terza. Paolo Mansi e detti.

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Scena terza. Paolo Mansi e detti.

 

PAOLO  (vestito elegantemente di chiaro con cappello di paglia). L'avvocato non c'è? Oh! la signora!

BICE.  Io stessa attendo mio marito. Se tarda ancora un poco addio gita a Villa Luisa.

AUGUSTO  (si rimette a scartabellare fra i documenti sul tavolo). I signori permettono?

PAOLO  (caricato). Ma si figuri! (Gli fa un versaccio dietro la schiena come mettendolo fuori dell'uscio; Bice ride.) Come è pieno d'ostacoli il mondo! I momenti opportuni non sono mai abbastanza opportuni! Maledetto destino! (Comicamente accenna ad Augusto e ridiviene serio allorché questi all'esclamazione si rivolge.) L'avvocato non c'è; gli affari non camminano e la mattina si perde

AUGUSTO.  Io non so dirle quando l'avvocato ritornerà!

PAOLO.  Grazie, signor Augusto! Sono già rassegnato ad attenderlo. (Si avvicina alla finestra.) Un dolce, signora? (Mostrandole un sacchettino di dolci e con gli occhi invitandola a venire a lui.) Mia moglie me li fa prendere per Guido e poi se li divora. (Stizzito ad Augusto che volge la testa.) Vuole un dolce, signor Augusto?

AUGUSTO  No! grazie! (Si rimette a cercare.)

PAOLO.  Pare che negli studii d'avvocato si dimentichi la cortesia. Non ho offerto una seggiola alla signora. (Gliel'offre e intanto le prende la mano e tenta baciargliela.) Santa pazienza! Bisogna pure che mi distragga! Non vuole? Discorriamo allora! (Ad alta voce.) Bel tempo! Il barometro è alto; mia moglie si vuol vestire di lawn tennis… (Ad Augusto che si rivolge.) Il signor Augusto s'intende di stoffe, mi pare; ha subito teso l'orecchio… (Piano a Bice.) Gli fosse rimasto assordato!

BICE  (s'allontana e gl'impone scherzosamente di tacere). Non ricordo se siamo rimasti d'accordo con Amelia di attenderla qui o di andarla a prendere.

PAOLO.  Si doveva trovarsi insieme qui. Scommetto che il mio tegame ritarderà come al solito! Oggi bisogna scusarla. Il nostro Guido, che Dio ci ha dato (con esagerato accenno al cielo) si sentiva la gola infiammata stanotte; stette sveglio per mezz'ora, ruppe il sonno ad Amelia e questa avrebbe voluto interromperlo a me… Io dormivo però come un giusto e tanto bastò perché la signora consorte si eccitasse contro la mia insensibilità… Me lo confessò stamane quando si levò con tanto di livido sotto gli occhi.

BICE.  Pare che il marito non sia dunque un modello e che il padre non valga meglio.

 

 


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