Italo Svevo: Raccolta di opere
Italo Svevo
Commedie

UN MARITO (Commedia in tre atti).

ATTO PRIMO.

Scena sesta. Dottor Reali e detti.

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Scena sesta. Dottor Reali e detti.

 

REALI.  Buon giorno. Siete incamminati? Tanto più facilmente farete senza di me che ho da parlare a lungo con Federico.

PAOLO.  Non potresti rimandare questo colloquio a stasera?

REALI.  Eh! capisco! Tu hai parlato e adesso vorresti impedire a me di agirti contro.

PAOLO.  Io? Mi credi troppo furbo! Ti do la mia parola d'onore ch'io con Federico non parlai ancora. In quest'istante avevo risolto di rimandare il tutto a questa sera. Fai anche tu così e vieni a festeggiare il nostro armistizio a Villa Luisa.

REALI.  Io parto domattina e voglio prima regolare con Federico quest'affare.

PAOLO.  E allora senti! Che bisogno c'è che parliamo ambedue dello stesso affare a Federico? Parla tu solo! È la migliore risposta ch'io possa fare a quella tua accusa di doppiezza. Promettimi soltanto che metterai una buona parola anche in vantaggio del mio patrocinato.

REALI.  No! Questo non posso promettere!

PAOLO.  E non occorre neppur questo allora! Io so già di aver vinto la mia causa perché conosco il modo di pensare di Federico.

BICE.  Di che si tratta?

REALI.  Un affare legale qualunque.

BICE.  E che a te preme tanto?

REALI.  È il mestiere di noi medici di appassionarci per gli affari altrui.

BICE  (lo guarda indagando e non comprendendo niente, lo saluta). Ci raggiungi poi con Federico? Vieni qui per trovarci e tanto poco sei stato con noi.

REALI.  Scusami sai povera Bice. Sempre quel mestiere di cui ti parlavo. Arrivato qui mi saltarono addosso amici e conoscenti a confidarmi tutti i loro affari e per i miei, che siete voi due, non mi restò tempo. Non potrò venire da voi neppure più tardi.

AMELIA.  Ella parte domani… già? (Timidamente e dispiacente.)

PAOLO.  A proposito degli affari altrui… Essa desidera che tu guardi un po' in gola a nostro figlio.

REALI  (compiacente). Signora! Se le è comodo verrò questa sera.

AMELIA  (commossa). Oh! grazie! È da tanto tempo che desideravo di sentire la sua parola. Lei potrebbe dirmi come debba comportarmi con Guido. Ho talvolta di tali angoscie! Paolo dice che Guido è tanto malaticcio causa la mia bontà.

REALI.  Oh! la bontà non crea mai la malattia.

AMELIA  (a Paolo). ?

PAOLO.  Bisogna saper distinguere.

REALI.  Seccatore! Vorrai lasciare la signora in pace? Arrivederci dunque questa sera.

BICE.  Tanta fretta hai di parlare con Federico che ci congedi?

REALI.  No! Non vi congedo! (A bassa voce.) Te ne prego! Vattene e conduci teco tutta questa gente! (A voce alta.) Perderete le più belle ore di campagna.

BICE.  Hai ragione! Andiamo! Addio, Federico!

FEDERICO  (s'alza e va a congedare Amelia, Paolo e Bice). Addio! Buon divertimento!

AMELIA.  Arrivederci, professore!

PAOLO  (a Reali). Vedrai come perdi il fiato e come lo risparmi a me.

 

 


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