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BICE. Ebbene! Federico! Comincia da me l'esercizio della tua bontà! Perdonami! (S'inginocchia a lui dinanzi ch'è seduto sul sofà.)
FEDERICO (pensieroso). Perché tu sei dunque colpevole?
BICE. Adesso che per la prima volta tu vuoi accettare la mia confessione, il cuore mi batte qui in gola. Dio mi dia di trovare la parola, quella che ti dica la verità ma che nello stesso tempo ti faccia comprendere tutto.
FEDERICO. Non così, Bice. Alzati, te ne prego. Io credo che giammai mi fu dato di veder tanto chiaro in me e negli altri. Ecco il destino! Una donna come Amelia viene a levare l'ultimo velo che m'offuscava la vista. Io so, Bice, che tu volevi tradirmi; so anche che, non per tua virtù, tu non m'hai tradito. Sei perdonata! Hai altro a dirmi?
BICE. Sì. Se tu credessi di aver a subire qualsiasi umiliazione causa mia, scacciami! Io me ne andrò senza mormorare!
FEDERICO (meditabondo). Ma io non posso essere umiliato da sommissioni altrui!
BICE. Sommissioni? La parola è ben forte! E dici altrui? Io sono tua!
FEDERICO. Io penso a Clara! (Poi.) Sì! Questa è la via!