IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Scena terza. Cuppi, Giorgio e detti.
GIORGIO. Si accomodi. (Presenta.) Il signor Cuppi, mia sorella, mio cognato Alberto Galli…
CUPPI (esageratamente cortese). Ho tanto, tanto piacere. (Stringe la mano a Giulia, poi ad Alberto.) Li conosco di vista da parecchio tempo, e sempre mi auguravo di fare una conoscenza più intima… (correggendosi)… sì… più vicina, più vicina, sì. Ora l'occasione si è presentata, perché io attendo i signori Tarelli.
ALBERTO. Ah, così? Sono raccomandati a Lei? Non avranno più bisogno di noi?
CUPPI. No, no. Non sono raccomandati a me. Ma come? Loro non mi conoscono affatto? Bisognerà che mi presenti da me? Non sanno ch'io sono l'amico degli artisti? Se non faccio altro io a questo mondo! Come si fa ad abitare questa città e non conoscermi! Oso asserire, sì, oso, che in questa città di provincia io sono la cosa… la persona più preziosa per gli artisti. Sono loro servo devoto e li aiuto in tutto quello di cui possono abbisognare. È una occupazione che rende poco, ma che fa passare magnificamente, sì, gradevolmente la vita. La Ristori diceva di questa città: Di bello non c'è che la statua a Dante e Cuppi; paragone che non calza perfettamente, perché io servo a qualche cosa… a molto, anzi. Peccato che i signori Tarelli trovino qui l'alloggio pronto; ne avevo uno bellissimo da porre a loro disposizione, una vera occasione.
ALBERTO. Se preferiscono quello che si servano.
GIULIA. Ma Alberto! (Poi a Cuppi.) Ho promesso a Maria di tenerla con me. Viene qui più allo scopo di vedermi che di dare quei due concerti.
CUPPI (ammirandola). Era proprio amica Sua intrinseca?
GIULIA. Ma sì. Amica di collegio.
CUPPI. Tanto giovane e in poche settimane è divenuta famosa. Tutti i giornali parlano di lei.