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Scena dodicesima. Giulia e detti.
TARELLI. Prima di partire vorrei ringraziarla per l'ospitalità accordataci.
MARIA. Giulia, vorrei salutarti anch'io… Sii felice! Io non ti ho mai voluto male! È stata una cosa che mi è capitata senza che lo volessi o ne dubitassi… Davvero che ancora non so spiegarmela, ma so di certo che non ho mai avuto l'idea di farti del male, e, lo comprendo ora, non mi sarei mai rassegnata ad essere odiata da te. Vedi? La danneggiata, chi ne soffre son io, perché nasconderlo? Non lo ha voluto, altrimenti sarei partita con lui… È meglio così. Anzi, la mia scappata non può che lusingarti. Lo amavo e perché? Perché volevo la tua casa, la tua felicità, tuo marito, e sognavo di divenire buona e dolce come sei tu. Già non mi sarebbe riuscito, lo riconosco! Io al tuo posto, vedendo la mia felicità minacciata, avrei ammazzato lui, la sua complice e me. (Agitatissima. Più dolcemente.) Sii buona fino in fondo e… dammi la mano! Perché avremmo a dividerci così? È probabilmente l'ultima volta che ci vediamo!