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Scena undicesima. Alberta e Alice.
ALBERTA. Scusa se ho tardato tanto. C'è stato bisogno di qualche punto. È un pizzo autentico. Te lo presto per questa sera. Questa roba vecchia è tanto delicata. Guarda! Ti starà benissimo.
ALICE (ridendo). Vuoi dire meglio di prima? Secondo i gusti. Bisognerebbe domandarlo ai tuoi ospiti, Telvi e Sereni.
ALBERTA. Quei maiali che vogliono vedere nude le donne senza sposarle.
ALICE. Il pittore deve averne visti di nudi e credo non possa importargli di vederne altri.
ALBERTA. Guardando i suoi quadri si crederebbe veramente che di vera carne egli non n'abbia vista mai.
ALICE. Non tutti sono di questo parere. Pare che un nudo possa avere tutti i colori.
ALBERTA. Visto attraverso dei vetri colorati.
ALICE. Egli dice ch'è come il mare e che dipende dalla posizione del sole cioè dal desiderio del pittore.
ALBERTA. Come sa fingersi pittore per poter dire il suo desiderio.
ALICE (ridendo). Non devi credere che abbia bisogno di infingersi tanto per proclamare i suoi desiderii.
ALBERTA. Lo so, lo so per mia esperienza.
ALICE. Quando facesti tale esperienza?
ALBERTA. Sei mesi fa, mi pare. O fa un anno? O un anno e mezzo? Non lo so più. Non annotai l'esperienza nel mio libro scadenze.
ALBERTA. M'arrabbiai quando vidi un suo quadro. Ossia m'arrabbiai quando, dopo aver visto un suo quadro, egli osò dire ch'ero la sua musa. Sai come sono rude talvolta.