Italo Svevo: Raccolta di opere
Italo Svevo
Commedie

CON LA PENNA D’ORO (Commedia in quattro atti).

ATTO SECONDO.

Scena dodicesima. Alberta e Teresina.

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Scena dodicesima. Alberta e Teresina.

 

ALBERTA.  Dio mio! Quell'Alice! Così che subito dopo di aver litigato con me…

TERESINA.  Ma chissà se è vero? Io non posso crederlo. Non ho visto niente. Quello che dice Clelia non è poi vangelo.

ALBERTA.  Oh! è certo! Io ora capisco tutto! E forse essa litigò con me di proposito solo per staccarsi da me e dalla mia sorveglianza.

TERESINA.  Non lo credo! Con te deve averla sul serio.

ALBERTA.  Come lo sa?

TERESINA.  Eh! dacché sono obbligata a non movermi mi sono abituata a guardare bene in faccia le persone. Quando si parla di te nei suoi occhi passa come un'ombra di rancore. Se lo può evita persino di dire il tuo nome.

ALBERTA.  Eppure, me lo creda, io non le feci nulla di male. Vuole sapere la causa della nostra disputa? Ella non lo crederà. Si ebbe una conversazione sul suo futuro destino! Io non potevo prenderla in casa perché mio marito… sì… Ho tanto da fare che mi sarebbe stato difficile di dedicarmi a Lei. Alice invece dichiarò formalmente ch'essa doveva aprirle la casa sua.

TERESINA  (mortificata). Mi vuole più bene di quanto avrei creduto.

ALBERTA.  Meno di quanto Ella ora crede. Perché io naturalmente sentendo che Alice riteneva suo dovere di prenderla in casa sua, glielo scrissi io. Queste donne che non fanno nulla abbisognano di molto tempo per scrivere una lettera ed io credevo di farle un piacere scrivendola io in vece sua. Questo ella prese a pretesto per litigare con me (commovendosi) in modo incredibile.

TERESINA.  Mi dispiace d'essere stata io la causa del vostro litigio.

ALBERTA.  Lei non c'entra per nulla. Proprio per nulla. Se essa m'avesse fatta un'osservazione io non mi sarei offesa affatto. Prima voleva la zia Teresina, ora non la vuole più. È semplice!

TERESINA  (con sforzo). Già! È semplice!

ALBERTA.  Era una cosa che si poteva riparare tanto facilmente. Non vuole Ella ora abbandonare la casa di Alice? E dovrebbe perciò Alice offendersene?

TERESINA.  Certamente, no! Ma ricorda, te ne prego che m'hai promesso di non dire ad Alice ch'io desidero di lasciare questa casa.

ALBERTA.  Non tema zia! Io le offersi anche di riparare all' se lo avevo commesso e scriverle. E allora andò fuori dei gangheri e mi disse cose che non dimenticherò più mai.

TERESINA.  Così è vero che tutta la colpa è mia ed io capisco perché Alice mi guardi biecamente.

ALBERTA.  Ma non lo creda, zia! Era un pretesto! Voleva liberarsi di me! Eppoi ora che ha l'amante non ha più bisogno dei miei soccorsi! E per ringraziamento mi diede un ultimo calcio.

TERESINA.  Sta zitta, te ne prego. (Tendendo l'orecchio.) Eccola! È il suo passo. (Dopo una lieve pausa, entra Alice.)

 


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