Italo Svevo: Raccolta di opere
Italo Svevo
Commedie

CON LA PENNA D’ORO (Commedia in quattro atti).

ATTO SECONDO.

Scena tredicesima. Alice e dette.

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Scena tredicesima. Alice e dette.

 

ALICE  (ha una lievissima esitazione alla soglia). Buon giorno!

ALBERTA.  Buon giorno, Alice! Ho fatto tardi. Ma giacché ti trovo posso avvisarti che ho deciso di prendere con me la zia Teresina!

ALICE  (guarda Teresina). Spero bene che la zia non abbia avuto a lagnarsi di me?

TERESINA  (abbassa gli occhi). No! Alberta può dire che a me anzi dispiace di dover abbandonare questa casa.

ALICE.  E allora chi ve la obbliga?

ALBERTA.  La zia desidera di avere a sua disposizione un giardino e tu non ce l'hai.

ALICE.  Abitando in terzo piano non potrei avere che un giardino pensile.

ALBERTA.  E nessuno ti fa naturalmente un rimprovero di non averlo. Ma giacché io l'ho è naturale ch'io l'offra alla zia.

TERESINA  (balbettando). Io forse potrei anche fare a meno del giardino fino a quest'estate in cui andrò a Tricesimo.

ALICE.  Ma no, zia, non faccia complimenti. Io sono convinta che in casa di Alberta Ella si troverà meglio. Io verrò anzi a trovarla come… Alberta viene a trovarla qui.

TERESINA  (sinceramente commossa). Grazie, cara Alice. Ti sono tanto riconoscente di avermi accettata in casa tua.

ALICE.  Oh! perché mi ringrazia? Io non feci nulla per Lei! (Sinceramente.) Non potrei fare nulla essendo tanto povera.

TERESINA.  Te ne sono tanto grata perché so che tu veramente hai dovuto restringerti per farmi posto.

ALICE.  L'ho fatto volentieri zia!

ALBERTA.  Dunque, zia, verrò a prenderla nelle prime ore pomeridiane. Arrivederci! (Offre ad Alice la mano guardando altrove, bacia la zia e s’avvia.)

 


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