IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Scena settima. Sereni e dette.
SERENI (lieto passando stringe la mano ad Alberta). Grazie, grazie! (Corre ad Alice e le bacia la mano.) Vi sentite bene?
ALICE (offrendogli le labbra). Perché non mi dai del tu? Capisco la tua intenzione e te ne ringrazio. Ma davanti ad Alberta. Dubiti ch'essa sappia?
SERENI. La mia valorosa moglie! Hai ragione! Non ipocrisie davanti alla signora. Le dobbiamo tanto! Essa intese meglio di me quello che faceva al caso nostro.
ALBERTA. Ma via non ringraziate! Io non ho fatto proprio nulla. (Accennando a Sereni di tacere.) Quello che ora debbo fare e sono sicura che per ciò e solo per ciò mi serberete riconoscenza è di lasciarvi soli. Poi Alice desidera di ritornare a casa sua. Io avrei voluto trattenere Alice finché è tanto debole ma essa dice ch'è attesa e che ha tante cose da fare.
SERENI. Non ti troveresti meglio curata in questa casa piuttosto che nella tua ch'è tanto deserta?
ALICE (un po' nervosa). No! Ve ne prego! Non fatemi parlare per cosa che non vale la pena. Voglio ritornare a casa mia! Scusami, Alberta, ma non posso rimanere qui.
ALBERTA. E chi vuol opporsi alla tua volontà? La carrozza sarà subito pronta. E mi chiamerete quando avrete finito di spiegarvi.
SERENI. Ma non possiamo parlarci anche dinanzi alla signora? Già! Quali segreti ci sono fra di noi? Essa sa che ti amo!
ALICE. Già! Potremo parlare a casa!
ALBERTA. No! Parlate qui! Ve ne prego! Eppoi desidererei che fino al vostro matrimonio non vi vediate più che in questa casa! Volete farmi questo piacere?
SERENI. Sarà forse meglio! (Guarda Alice che si stringe nelle spalle.)
ALBERTA. Sorveglierò che vi si lasci in pace. (Esce.)