Italo Svevo: Raccolta di opere
Italo Svevo
Commedie

LA RIGENERAZIONE.

ATTO PRIMO.

Il sogno.

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Il sogno.

 

Stessa stanza. Il sole è sparito. Luce debole azzurrigna che illumina le persone che parlano e che ascoltano.

Il dottor Raulli, quattro medici vestiti con i camici da ospedale, Giovanni, e in fondo coricata sulla tavola, dapprima invisibile Rita. Sulla poltrona il dormente.

 

.

.  Io vi ho convocati qui…

RAULLI.  Scusi, mi lasci parlare. Sappiamo tutto. Dunque è inutile che Lei parli. Il paziente si stanca a parlare. Eppoi non sa parlare. E se sapesse sarebbe un ingombro.

GIOVANNI.  Ma senta. Io voglio dire dell'operazione

RAULLI.  Lo sappiamo. Ne abbiamo trattato finora e siamo tutti d'accordo.

PRIMO MEDICO. Già, Raulli si lasciò convincere da me…

RAULLI.  Da te, ma mai più. Da te? Sei giovine tu, sei nell'ignoranza.

SECONDO MEDICO. Veramente sono stato io il primo a parlarne.

TERZO MEDICO. Lo sapevamo tutti molto prima.

QUARTO MEDICO. Già, tutti sapevano tutto.

RAULLI.  E allora siamo d'accordo. Io posso dire che non volevo l'operazione per il cliente solo perché lo ritenevo già troppo giovine e troppo fresco. Non dissi così? (Imperiosamente a Giovanni.)

GIOVANNI.  Non mi ricordo bene.

RAULLI.  Non ve lo dissi a voi già dieci giorni or sono nella commissione psicopatologica?

I MEDICI.  È vero.

RAULLI.  Questo paziente fa tutto normale.

GIOVANNI.  Sì, questo è vero. Mi costò 50 lire.

RAULLI.  È vero e costi quello che si vuole. Eppoi ebbi un'altra esitazione. A che servirà l'operazione per un uomo che vuole la morale?

GIOVANNI.  Io dissi così parlando con Guido, un giovine… per l'esempio.

RAULLI.  Per l'esempio sta bene ma non per altro. Non bisogna parlarne a Guido e basta.

I MEDICI.  Non parlarne a Guido. E basta.

GIOVANNI.  E gli altri? Mia moglie, mia figlia

RAULLI  (spazientito). Ma se non si tratta di parlare.

GIOVANNI  (con angoscia). Ma come farò io? Le donne non sono più quelle della mia adolescenza. Non vanno più al pozzo perché ci sono le condutture d'acqua.

RAULLI.  L'acqua in casa è una misura igienica.

I MEDICI.  Adesso ce l'ha con le condutture dell'acqua. Bisogna ringiovanirlo, ringiovanirlo subito. Leghiamolo e consegnamolo al dottor Giannottini.

GIOVANNI.  Ma se sono qui per sentire il vostro consiglio. La visita vi sarà pagata, non dubitate.

.  E non badate alla spesa. È piccola.

GIOVANNI.  Non mi pare.

RAULLI.  Dove avete il vostro libriccino? Avete fatto un calcolo sbagliato. Datemelo quel libriccino.

GIOVANNI  (cercando angosciosamente). Non l'ho.

RAULLI.  Ebbene! Io vi dichiaro che l'operazione non costa più di dieci lire per donna.

GIOVANNI.  Per donna? Dio mio!

RAULLI.  Questo vuol dire per donna al posto d'origine. Le spese di trasporto spettano a voi.

GIOVANNI  (rassicurato). E allora io non le farò trasportare.

RAULLI.  Questo è un affare vostro. Anche fra i giovani ci sono di quelli che le fanno trasportare e quelli che le lasciano al posto d'origine. Padroni tutti a questo mondo.

GIOVANNI.  Dio sa quello che sono queste donne dai capelli e dalle gonne corti.

RAULLI.  Le gonne corte non danneggiano e di capelli ne hanno abbastanza per farsi afferrare.

I MEDICI.  Se ci pensano loro a ribaltarsi!

RAULLI.  Insomma anch'io voglio l'operazione. E subito. Finché tutto è ancora normale. Altrimenti prendetevi un altro medico.

GIOVANNI.  E la spesa non si potrebbe ridurre?

RAULLI.  State contento che sia tanto modica. Quando uscirà il decreto che imporrà l'operazione a tutti i vecchi di Trieste, allora vedrete.

GIOVANNI.  Se non mi faccio l'operazione resterei il solo vecchio di Trieste? Sarebbe una posizione superba.

RAULLI.  No, no, ci sarebbero anche tutti i vecchi che avrebbero fatto fiascooperati senza risultato.

GIOVANNI.  Si capisce che allora non mi conviene restare in una simile compagnia.

RAULLI.  Dunque? Ha deciso?

GIOVANNI.  Quasi. Vorrei ancora pensarci un pochino , nella mia poltrona quando dormo.

RAULLI.  Guardi la prima donna che Le riserviamo. Questa qui è fornita gratis, cioè è compresa nel prezzo dell'operazione. (Lo conduce alla tavola su cui Rita giace addormentata.)

GIOVANNI.  Che sconvenienza! Rita che dorme sulla tavola.

RAULLI.  Cioè Margherita!

GIOVANNI.  Ah! Margherita. Allora capisco. È un'altra cosa.

RAULLI.  Vi piace?

GIOVANNI.  Se la conosco! Crebbe in casa mia; quando vi venne era alta così. Certo io non la conoscevo in altro senso. Io ero un vecchio morale. Adesso che la guardo… altrimenti trovo che ha i piedi piccoli.

RAULLI.  Ah! Ah! L'operazione comincia a produrre i suoi effetti. ( a Giovanni un colpo sulla pancia e subitamente tutte le luci si smorzano.)

 

 

VELARIO

 

 

 

 


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