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Scena sedicesima. Anna, Guido e detti.
GIOVANNI (mormora). Sì, Pauletta. Tutto quello che vuoi. (Poco distinto.)
ANNA. Che dice? Dorme? E che significa quella bottiglia e quei due bicchieri?
RITA. Io netto qui le maniglie… Il signor Giovanni offerse un bicchierino qui al signor Guido. (Con un gesto di supplica verso Guido.)
GUIDO. Sì, sì. Fu molto gentile. (Esitante.)
ANNA. Bisognerebbe lasciarlo dormire. Io credo che il suo berretto di notte si trovi nella tasca della sua giubba. (Lo leva delicatamente di una tasca della giubba di Giovanni e lo pone sulla sua testa.) Ci vorrebbe anche una coperta per coprirlo. Va a prendere quella ch'è sul sofà nella camera qui accanto. (Rita obbedisce.) Davvero mi pare che l'operazione abbia avuto un effetto magnifico. Soffriva tanto d'insonnia!
GUIDO. Comincio a crederlo anch'io. (Di malumore.)
ANNA. Cominci appena a crederlo? Tu che l'operazione consigliasti?
GUIDO. M'aspettavo un effetto più tardo. In quindici giorni! È meraviglioso persino per me.
(Rita apporta una coperta che Anna stende dolcemente sul dormente.)
ANNA. E adesso chiudi quelle persiane. Si può farlo liberamente ora. (Nell'oscurità i tre stanno uscendo a sinistra.) Rita, tu rimarrai nella stanza accanto per sentirlo se chiama. Avviserò tutti di non far rumore. (Escono.)
GIOVANNI (interrompe il russare per mormorare). Sempre insieme, Pauletta.
Scende un velario trasparente che lentamente s'addensa.