Luigi Capuana: Raccolta di opere
Luigi Capuana
Gli americani di Ràbbato
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La prima lettera

12. Le rondini si preparano a partire.

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La prima lettera

 

12. Le rondini si preparano a partire.

 

Quella mattina la gnà Maricchia aveva osservato con vago senso di tristezza il via vai delle rondini sempre fedeli, di generazione in generazione, all'ospitalità accordata ad esse nell'abbaino in cima alla casa. Andavano, tornavano, volteggiavano, con vivo affaccendamento, si posavano per breve istante sulla sporgenza della grondaia, gorgheggiando, e quasi subito si slanciavano come frecce lontano, sparendo per poi ritornare, di a poco, in sempre più folta schiera.

«Che hanno, poverine?», ella pensava affacciandosi di tratto in tratto alla finestra, interrompendo il suo lavoro di attiva donna di casa. E lo disse al nonno.

«Si preparano a partire», le spiegò questi.

«Dove andranno

«Chi lo sa? Nei paesi caldi; vi hanno lasciati altri nidi».

«Se andassero nella Merica

«Può darsi. Dice che fa estate quando qui fa inverno».

«Troveranno Stefano e Santi; dovrebbero riconoscerli».

«E salutarli da parte nostra», rispose il nonno, con una risatina di affettuoso compatimento.

«Almeno ce li riportassero con loro nell'aprile venturo

«Dovresti dirglielo! »

«Sono una sciocca. È la pena di quei figli alla strania che mi fa parlare così».

Le rondini, dopo di essersi radunate in gran numero sulla grondaia, all'arrivo di altre compagne, che parvero accorse a sollecitarle, spiccarono un gran volo e disparvero oltre i tetti della casa di faccia.

«Buon viaggio! Buon viaggio

Le pareva di tornare a dirlo ai figli, come lo aveva ripetuto tra i singhiozzi alla stazione quando li aveva visti montare sui carri del treno.

Menu era tornato di scuola a corsa; rifiatava appena.

«Le rondinidomandò ansiosissimo.

«Sono partite; dovevano aspettar te?»

Menu, dal disappunto, si lasciò cascar di mano qualcosa che ruzzolò sul pavimento tintinnando.

«Avevo comprato un sonaglino!... Dice il maestro...»

«Riprendi fiato...»

«... che per far la prova...»

«Non tirar fuori il pretesto del maestro», lo ammonì lo zi' Santi.

«Sì, nonno... Dice il maestro che per far la prova se ritornano le stesse rondini... se ne prende una, le si attacca al collo un sonaglino... Lo avevo comprato a posta... Lui una volta le ha legato un fogliolino arrotolato dov'era scritto un saluto... e l'anno dopo ricevette la risposta...»

«Che ti ad intendere il tuo signor maestro

«Davvero, nonno! Una risposta che non si poteva leggere, scritta nella lingua di quelle parti... La conserva ancora».

«Che ti ad intendere! L'avevano scritta le rondini

«I padroni della casa dove quella rondine aveva il nido. Accortisi del fogliolino avvoltolato ch'essa portava al collo, l'avevano presa e gliene avevano attaccato un altro, di risposta».

«Se l'avessimo saputo prima... Avremmo mandato un saluto a Stefano e a Santi», esclamò la gnà Maricchia.

«Ma le rondini, di qua, dice il maestro, non vanno in America».

«Che ne sa lui?» fece lo zi' Santi. «Vanno dove vogliono; hanno le ali per questo».

«Vanno in un paese di dal mare, chiamato Egitto. Avessi visto, nonno! Un nugolo... Il maestro ce l'ha fatto osservare dalla finestra della scuola, e ci ha detto: "Fate un compito: La partenza delle rondini!" Peccato! L'avevo comprato a posta da don Franco il merciaio».

E si chinò a raccattare il sonaglino.

«Lo conserverò per l'anno venturo».

 


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