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Inquietudini
14. Quanta inquietudine, se mancano notizie!
«Non vi strapazzate troppo! » raccomandava il dottor Liardo al vecchio Lamanna.
«Mi servirà di svago, signor dottore, l'andare in campagna. E poi, se non li guardo io i miei interessi... Ho combinato col mio vicino di fondo, con lo Sciancatello che è un brav'uomo. Ma, dice il motto degli antichi: "L'occhio del padrone ingrassa il cavallo"».
«Ho saputo che i nipoti vi hanno mandato del danaro: vuol dire che là guadagnano bene».
«Dugento lire, signor dottore. Ma ora è un pezzo che non si fanno vivi. C'è quella povera mamma che non sa darsi pace».
Infatti appena la gnà Maricchia sentiva dire da qualche vicina: «È tornato il tale dalla Merica», si metteva addosso la mantellina di panno blù, perché le pareva che lo scialle le disdicesse per l'età, e andava a cercare del nuovo arrivato.
«No».
«Sono là da un anno. Come mai?...»
«E in che paese sono? L'America non è come Ràbbato che ci conosciamo uno per uno. Per andare da un paese all'altro ci vogliono giornate e giornate».
«Sono nel paese dov'è Coda-pelata; partirono insieme con lui, con Garozzo e tanti altri».
«Non ne so niente».
Tornava a casa desolata, e non ne ragionava col nonno. Si raccomandava però a Menu perché s'informasse se fosse arrivato qualche altro «americano», come chiamavano a Ràbbato gli emigranti. E appena Menu veniva a riferirle: «Ne sono tornati due, tre, cinque», ella afferrava subito la mantellina e si presentava.
«Ben venuto! Avete veduto i miei figli?»
«Se li avessi visti, sarei venuto a dirvelo, senza farvi incomodare. Io e miei compagni veniamo dall'Argentina».
«Ah!... Mi avevano detto dalla Merica».
«Dall'America, sicuro; ma è come domandare, per modo di esempio, a uno che viene da Catania: "Avete visto mio figlio?..." E vostro figlio è a Palermo. Che ne può sapere?»
E tornava a casa desolata. Ma dov'erano andati dunque i suoi figliuoli? In un paese dove non andava nessuno di quelli che erano partiti da Ràbbato? Le pareva di vedere Stefano e Santi sperduti in quelle campagne immense, delle quali aveva parlato Coda-pelata; tra migliaia di buoi e cavalli selvatici, senza aiuti, privi di ogni cosa e che piangevano pentiti di aver abbandonato il loro paese, la loro casa. Chi sa? Forse, in quel momento, gridavano: «Mamma! Nonno! Menu!».
E quasi le sembrava di udire le voci invocanti.
«Che dite, nonno?» si rivolgeva al vecchio. «Non si potrebbe battere il telegrafo?»
«Che sappiamo se arriva fin là? C'è di mezzo il mare».
«Mandiamo Menu ad informarsi. Don Corrado della posta deve saperlo, lui che batte il telegrafo tutti i giorni».
«Vado io stesso. Quel cristiano mi conosce».
E il vecchio si presentò allo sportello:
«Mi dica, voscenza, si può battere il telegrafo fino alla Merica?»
«In qualunque parte del mondo».
«È pei miei nipoti che non si fanno vivi da un pezzo e ci tengono in gran pensiero».
«Va bene. Devo scriverlo io il dispaccio? Dove sono?»
«In un paese che si chiama... si chiama... hanno certi nomi così strani i paesi di là!»
«Mi rammento: a Nova York. Bisogna sapere il nome della via e il numero della casa dove abitano. Nelle lettere devono averveli indicati. Senza di questo...»
«Manderò Menu, mio nipote, che sa leggere».
«Volete sapere quanto si spende? Si paga una lira e cinquantacinque centesimi per ogni parola. Per venti parole, per esempio, paghereste...»
«Voscenza...» disse, esitando, lo zi' Santi: «voscenza non può farmelo per qualcosa di meno?»
E siccome l'ufficiale si mise a ridere, il vecchio s'affrettò a dire:
«Scusi, voscenza; siamo ignoranti. Tornerò».
«È meglio mandare una lettera raccomandata; con cinquanta centesimi siete sicuro che la lettera non si smarrisce».
«Allora... Grazie a voscenza!»
E tornando a casa lo zi' Santi andava ripetendo da sé: «Venti parole trentadue lire!»
Le avrebbe spese, anche se avesse dovuto levarsi il pane di bocca; ma giacché la raccomandata serviva lo stesso!
«Non si può», disse alla nipote che lo attendeva ansiosa. «Il telegrafo non passa il mare. Ci vuole una raccomandata. È più sicura, mi ha risposto don Corrado, e costa poco».
Lo zi' Santi si vergognava della sua piccola bugia, ma giacché la raccomandata serviva lo stesso!
Pensava ai quattrini da tener da parte per riscattare il fondo e la casa dall'ipoteca di Coda-pelata.