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SCENA V
Loreni. Tu!... Che miracolo? (fa per abbracciarla).
Sig.a Venanzia. Aspetta, prima di darmi il bacio di Giuda!... Guarda com'è infagottato! Ed ha tre anni più di me!
Loreni. Un anno e sei mesi, scusa.
Sig.a Venanzia. Non perdiamo tempo inutilmente... Li ho cacciati via, già devi saperlo, i tuoi ingegneri!
Sig.a Venanzia. Quelli del Credito fondiario. (A Serena) Va' di là; non voglio che tu arrossisca di tuo padre. Dobbiamo discorrere a quattr'occhi.
Loreni. Che ho mai fatto da far arrossire mia figlia?
Sig.a Venanzia. Dunque... anche Belsito! Vuoi sbarazzartene; ti pesa, come ti sono pesate tant'altre belle proprietà!
Loreni. Ho bisogno di contanti, per una speculazione...
Sig.a Venanzia. Conosco le tue speculazioni...
Sig.a Venanzia. Te ne è mai riuscita una? Speculazione!... A chi vuoi darla a intendere? (A Serena). Vàttene ti dico, nipote mia!... Ho tante cose qui!... Mi strozzano.
Loreni. Obbedisci a tua zia. (Serena esce).