Luigi Capuana: Raccolta di opere
Luigi Capuana
Serena
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ATTO PRIMO

SCENA X Il signor Loreni, la signora Venanzia e detti.

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SCENA X

 

Il signor Loreni, la signora Venanzia e detti.

 

Sig.a Venanzia (alla Valli). Me lo figuravo! Ma sarei venuta da te più tardi.

Loreni (alla sorella). L'avvocato Emilio Dara (al Dara). Mia sorella.

Sig.a Venanzia (saluta; ma si rivolge alla Valli, accennando a Paolo). Come crescono presto i giovani! Sono due anni che non ci vediamo; e in due anni...

Valli. Non le domando se sta bene...

(Serena, la signora Venanzia, la signora Valli e Paolo parlano e ridono in gruppo. Il Loreni trae in disparte il Dara per domandargli:)

Loreni. Sei di malumore?

Dara. Per quell'Elena Scotti di cui ti ho già parlato. Come sono pericolose le ragazze! Le avevo sempre evitate!... Ed ora è una persecuzione che mi fa rabbia. Non so più in che modo sfuggirla!

Loreni. Ah! Raccontami. (Alla sorella e agli altri) Noi andiamo di (escono dall'uscio di fondo).

Sig.a Venanzia (alla Valli). Mio fratello ti tiene il broncio.

Sig.a Valli. Perché?

Sig.a Venanzia. Voleva sposarti, lo hai dimenticato?

Sig.a Valli. Mezzo secolo fa. Fantasia da ragazzo. Non se ne rammenterà nemmeno.

Sig.a Venanzia. L'hai scampata bella!... (ride).

Serena (che ha parlato col Valli). Zia, ora potresti toglierti cappello, mantella, e darmi quella borsa...

Sig.a Venanzia. Vuota (eseguisce. Alla Valli). Tu sempre linda, elegante, non ostante i capelli grigi. Io... in villa, vesti a sacco; non porto altro... Serena mia!... Serena mia! La colazione... Capisci? Se dovessi aspettare mio fratello.. Oh! Lo so com'è lui (ai Valli). Non v'invito perché non sono in casa mia.

Serena. È casa tua anche questa.

Sig.a Venanzia (alla signora Valli). Restate dunque con noi?... Sì! Vieni; intanto io prendo qualcosa per poter aspettare senza soffrire. Per questo me ne sto lassù, tra i miei polli, i miei piccioni, i miei tacchini e i miei contadini... Libertà! Libertà! Mangio quando voglio; dormo quando voglio! (Esce con la signora Valli).

 


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