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SCENA V
Agnese. L'avvocato Dara. (Esce).
Serena. (andandogli incontro, e con accento semplice ma significativo). Lei cerca del babbo... È di là; ha gente. Se può attendere qualche momento...
Dara. In compagnia di lei e del dottore, si può attendere anche qualche ora.
Pantini. Io non ho tempo da perdere. (A Serena) Perché sorridi?
Serena. Perché predica male e razzola bene; inverte i proverbi. Predica l'egoismo, e poi non vuol rubare pochi minuti ai suoi malati.
Pantini. Potersi contraddire è l'unica superiorità dell'uomo su gli altri animali. Dirai alla zia che tornerò questa sera. Avrà bisogno d'un consulto... pei suoi mali immaginari. Non te ne ha parlato?... Questo volevo dire! A rivederla, avvocato. (A Serena che accenna di accompagnarlo). Non occorre... Ah, sì! Mi farai dare da Agnese un altro bicchiere d'acqua. È l'unica medicina che prendo per conto mio.
Dara. Finalmente!