IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
SCENA II
Sig.a Valli. (È agitata; intanto, parlando, vorrebbe mascherare il suo turbamento). Mio figlio?... Credevo di trovarlo qui.
Sig.a Venanzia. Che è stato? Sei così sconvolta!
Sig.a Valli (c. s. e così per tutta la scena). Che ore sono? Sono venuta a piedi e in fretta.
Sig.a Valli. Avevo detto a Paolo — Accompagnaci. — Per certe spese, gli uomini se ne intendono più di noi. E siccome io sono un po' in ritardo, mi meraviglio che egli non sia ancora qui.
Sig.a Venanzia. Stai in pensiero per questo?
Sig.a Valli. È così esatto ordinariamente! Che posso farci? Quando lo vedo ritardare, immagino sùbito disgrazie... A Serena l'aria della campagna ha giovato molto.
Sig.a Venanzia. Avrebbe dovuto restarci ancora qualche altro mese. Si è annoiata troppo presto.
Sig.a Valli (a Serena). Non hai torto. Anch'io mi annoio tanto in campagna (alla signora Venanzia). Per te è un'altra cosa. Tutta la tua vita è concentrata là. Gli interessi, le abitudini... Questo figliuolo! Mi fa smaniare.
Sig.a Venanzia. Avrà trovato degli amici.
Sig.a Valli. No, no! (Da sé). Oh, Dio! Che sarà accaduto?
Sig.a Venanzia. Ecco come siete voialtre cittadine! Per un incidente da nulla vi mettete i nervi in convulsione.
Sig.a Valli. È... che certe volte, mentre noi siamo mille miglia lontani dal pensare... che possa accaderci una sventura...
Serena (che durante queste ultime parole ha osservato fissamente la signora Valli, le va davanti, la prende per le mani). Lei sa qualcosa e non vuol dircelo... Ahimè!... Il babbo?
Sig.a Valli (imbarazzata). No... Dicevo così... Ecco Paolo!