Luigi Capuana: Raccolta di opere
Luigi Capuana
Serena
Lettura del testo

ATTO TERZO

SCENA VIII Paolo Valli e Serena.

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

SCENA VIII

 

Paolo Valli e Serena.

 

Valli. (dopo un istante di esitazione, accostandosi molto commosso:) No, Serena! Egli forse non ha mentito nel momento di uccidersi. Non dovrei dirglielo io; ma, nelle nature complicate come quella di lui, è difficile capire quali sentimenti siano prevalsi nel punto supremo... Non dovrei dirglielo io, che sono stato e sono geloso di lui; io che darei tutto il mio sangue per cancellargliene ogni vestigio dalla memoria e dal cuore!

Serena. (sdegnosamente) Oh, signor Paolo!

Valli. Non si sdegni. Queste sono, probabilmente, le ultime parole che le rivolgo.

Serena (ironica) Pure lei?

Valli. Oh no! Per me la vita ha sempre un valore. Non diserto io; so soffrire... Forse, se avessi avuto il coraggio di parlare prima!... Ma ormai è inutile; non l'ho avuto! Non mi sono sentito mai tale da lottare con lui! È triste che nel mondo debba accadere così! Si attende qualcosa, un luccicore, un segno che ci spinga... E basterebbe spesso per fare di un esitante un audace... Si attende invano! E l'istante passa, e le circostanze mutano...

Serena (senza muoversi, lasciando soltanto cascare le braccia). Pur troppo!... Un giorno, io potei leggere nei suoi sguardi un ingiusto sospetto che mi offese e mi contristò. Non mi ha creduto neppure lei quel giorno; e ne piansi! Ora, lo vede? è una cosa orrenda!... Io, che non ho mentito mai, trovo la menzogna attorno a me, da ogni parte. Non ha mentito anche lei, poco fa, per lusingarmi, dicendomi quelle parole in difesa...?

Valli (interrompendola). Ho detto quel che credo, semplicemente e senza nessun sottinteso. Non sono mai andato per vie traverse, né per scorciatoie, ma per la via diritta... Ed è uno sbaglio!

Serena (lo fissa un istante, meravigliata, quasi incredula). La ringrazio, signor Paolo!... Gliene sono grata. Mi lasci, se ha ancora qualche buon sentimento per me, mi lasci l'illusione che egli non abbia mentito in punto di morte... (Con abbandono) Lei merita di sapere la verità. La mia vita non è più di questo mondo... E poi!... Ho davanti agli occhi mia madre! Non voglio morire di disinganni e di angosce, come lei!... Oh, non per sentimentalità morbosa! Che! Non posso più credere a nessuno!

Valli. Vorrei avere la parola di lui, per farle intendere che s'inganna pensando così; ma io le direi male, senza efficacia, quel che dovrebbe convincerla; e produrrei l'effetto opposto... Addio, Serena! Corro a casa mia. Mia madre dovrebbe venire qui; è meglio risparmiare a mia madre, al signor Loreni, alla signora Venanzia, a lei, l'imbarazzo di una richiesta che non potrebbe avere il consenso desiderato, sognato da più di un anno!

Serena (prorompendo). È un'ingiustizia, signore Iddio!... Egli lo aveva previsto: — Il giorno che si sentirà schiacciata dalla fatalità di un fatto contro cui non potrà niente! — Perché dev'essere così? Perché? Mi sento ammattire!... Egli è qui dentro, che mi fa ancora violenza, che mi grida incessante: — Sei mia. Mia per sempre! Ho dato la vita per te! — Mi sento ammattire. Per carità, non lo dica a nessuno!... E forse ha mentito!... E forse continua a mentire!... È vero quel che ha detto il dottore?... Per sfuggire una condanna infamante?... È vero?

Valli. Lui solo sapeva la verità; e l'ha portata con sé nel mistero!

Serena. Grazie!... E non abbia rancore e odio contro di me ... Sia sempre indulgente e compassionevole. In segno, lealmente, mi stringa la mano!

Valli (le la mano e trattiene stretta quella di Serena).

 

 


«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on touch / multitouch device
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2011. Content in this page is licensed under a Creative Commons License