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Dante ospite di Guido Novel da Polenta
Era in que' tempi signore di
Ravenna, famosa e antica città di Romagna, uno nobile cavaliere, il cui nome
era Guido Novel da Polenta; il quale, ne' liberali studii ammaestrato,
sommamente i valorosi uomini onorava, e massimamente quegli che per iscienza
gli altri avanzavano. Alle cui orecchie venuto Dante, fuori d'ogni speranza,
essere in Romagna, avendo egli lungo tempo avanti per fama conosciuto il suo
valore, in tanta disperazione, si
dispose di riceverlo e d'onorarlo. Né aspettò di ciò da lui essere richiesto,
ma con liberale animo, considerata qual sia a' valorosi la vergogna del
domandare, e con proferte, gli si fece davanti, richiedendo di spezial grazia a
Dante quello ch'egli sapeva che Dante a lui dovea dimandare: cioè che seco li
piacesse di dover essere. Concorrendo adunque i due voleri ad un medesimo fine,
e del domandato e del domandatore, e piacendo sommamente a Dante la liberalità
del nobile cavaliere, e d'altra parte il bisogno strignendolo, senza aspettare
più inviti che 'l primo, se n'andò a Ravenna, dove onorevolmente dal signore di
quella ricevuto, e con piacevoli conforti risuscitata la caduta speranza,
copiosamente le cose opportune donandogli, in quella seco per più anni il
tenne, anzi infino a l'ultimo della vita di lui.
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