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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
E' fu, senza dubbio da molti filosofi peripatetici già notato, che di propria irrepugnabile autorità la Natura piantò termini ed argini certi onde circoscrivere l'umana incontentabilità: il che le venne fatto col tacito e sicuro espediente di obbligare il mortale ai doveri quasi indispensabili di apparecchiarsi il proprio riposo, e di patire i travagli suoi dove è nato, e dove soltanto fu da lei provveduto di oggetti più atti a partecipare della sua felicità, e a reggere una parte di quella soma che in ogni terra ed età fu sempre assai troppa per un solo pajo di spalle. Vero è che noi siamo dotati di tal quale imperfetto potere di propagare alle volte la nostra felicità oltre que' termini; così nondimeno che il difetto d'idiomi, di aderenze e di dipendenze, e la diversità d'educazione, usi e costumi attraversino tanti inciampi alla comunione de' nostri affetti fuori della nostra sfera natìa, che per lo più sì fatto potere risolvesi in una espressa impossibilità.
E però la bilancia del sentimentale commercio preponderà sempre e poi sempre in discapito dello spatriato venturiere. Poiché, dovendo a stima altrui comperare ciò che men gli bisogna, né potendo forse mai permutare senza larghissimo sconto la propria con l'altrui conversazione; ed essendo quindi perpetuamente costretto a raccomandarsi di mano in mano a' men indiscreti sensali di società che gli verrà fatto di ritrovare, si può senza grande profetica ispirazione pronosticargli il suo estremo rifugio.13
Qui sta il nodo del mio discorso; e le sue fila mi guidano a dirittura (ove il su e il giù di questa désobligeante mi lasci tirare innanzi) sì alle efficienti che alle finali cause de' viaggi.
Gli scioperati vostri si svogliano del loro fuoco paterno, e ne vanno lontani per alcuna ragione o ragioni derivanti per avventura da una di queste cause generali:
imbecillità di mente,
Quanti per terra o per acqua viaggiano, travagliandosi d'orgoglio, di curiosità, d'albagia, d'ipocondria, suddivisi e combinati in infinitum, sono tutti mossi dalle prime due cause.
Alla terza causa soggiace tutto quanto l'esercito de' pellegrini martiri, specialmente chiunque si mette in cammino «col beneficio del clero»14; come a dire delinquenti dati in custodia ad alcuni pedagoghi eletti dai magistrati, o giovani gentiluomini esiliati dalla crudeltà de' congiunti o de' tutori, e custoditi da alcuni pedagoghi d'Oxford, d'Aberdeen e di Glascovia15.
Avvi un'altra classe - né forse merita distinzione, tanto è scarsa di numero, se in opera come la mia non fosse d'assoluta necessità d'osservare quanto più rigorosamente ogni precisione a scansare la confusione de' caratteri - vo' dire, degli uomini che traversano i mari, e si domiciliano e vivono da forestieri con intenti di economia per vari motivi e sotto vari colori; ma poiché, risparmiando i danari a casa loro potrebbero risparmiare a sé medesimi e agli altri molte inutili noje, e d'altra parte i loro motivi d'andare attorno non sono poi così complicati quanto quelli delle altre classi pellegrinanti, noi distingueremo questi signori col nome di
Laonde l'universalità de' viaggiatori può ripartirsi per capi, così:
Seguono i viaggiatori per necessità:
il viaggiatore delinquente e il fellone,
il viaggiatore disgraziato e l'innocente,
il viaggiatore semplice.
Ultimo (se vi contentate)
E qui intendo di me: e però mi sto qui ora seduto a darvi ragguaglio del mio viaggio; viaggio fatto di necessità, e pour besoin de voyager, quanto ogni altro di questa classe.
Non già che io non sappia che in grazia dei miei viaggi e delle mie osservazioni, poiché le sono tutte di stampa affatto diversa da quelle de' miei precursori, potrei aggiudicarmi una nicchia tutta mia propria; se non che romperei forse i confini sulla giurisdizione del «viaggiatore vano», presumendo di farmi guardare dal popolo prima ch'io almeno non abbia alcun merito alquanto migliore della novità della mia vettura16.
Per ora il lettore mio si contenti, se da quanto potrà qui discernere e meditare s'abiliterà ad assegnarsi (s'ei fu mai viaggiatore) il luogo e il grado che più in questo catalogo gli si adatta. E' sarà così men lontano di un passo dalla cognizione di se medesimo; da che si potrebbe giurare che tutto ciò che egli aveva già inviscerato nell'anima, l'accompagnò in tutti i suoi viaggi, né si sarà poscia sì fattamente alterato ch'ei non possa tuttavia ravvisarlo.
Colui che primo trapiantava la vite di Borgogna al Capo di Buona Speranza (nota che era olandese) non sognò mai di bere in Affrica di quel vino stesso spremuto su' colli francesi da quella vite - non sono sogni da uomo flemmatico questi - ma fuor di dubbio aspettavasi di bere un liquore vinoso; se poi squisito, scipito, o tollerabile; quel buon uomo non era sì nuovo de' fatti di questo mondo da non sapere ch'ei non ci aveva che fare; ma che il successo pendeva tutto da quell'arbitro che comunemente chiamasi «Caso». Ad ogni modo sperava; e così sperando, Mynheer17 per una presuntuosa fiducia nell'acume del proprio cervello e nella sagacità del suo accorgimento, arrischiava di capitombolare e con la sagacità e l'acume nella sua nuova vigna e denudando le sue vergogne farsi favola del paese18.
Così va per l'appunto quel povero viaggiatore navigante e posteggiatore19 lungo i reami più colti del globo a caccia di cognizioni e incrementi.
Cognizioni e incrementi s'acquisteranno, nol niego, navigando e posteggiando per essi; ma se utili cognizioni, e incrementi da farne poi capitale, qui tu getti le sorti: e bada, che ove tu sia avventuroso, poco frutto o nessuno ti daranno poi quegli acquisti, se tu non gli adoperi con sobrietà ed avvertenza. Ma perché le sorti scorrono a dismisura contrarie sì all'acquisto che all'uso, parmi che farebbe da savio chiunque impetrasse da se medesimo di viversi pago senza cognizioni e incrementi d'altri paesi, massimamente ove egli abbia una patria che non n'ha penuria assoluta; e davvero, e' mi è più e più volte costato de' gran crepacuori, considerando quanti mali passi misura il viaggiatore curioso di ammirare spettacoli e d'investigare scoperte; cose tutte ch'egli, come Sancio consigliava tempo fa a Don Chisciotte, potrebbe a piè asciutto vedere nella propria contrada. È secolo questo sì ridondante di luce, che tu non trovi, non che paese, ma né cantuccio forse d'Europa, ove i raggi non s'incrocicchino e vicendevolmente non si permutino. Il sapere, in molte sue derivazioni e in più incontri, è come la musica per le vie dell'Italia, ove può goderne chi nulla paga. Ma non v'è terra illuminata dal sole - Dio mi ascolta, al cui tribunale dovrò un dì comparire a dar conto di questo libro; non parlo io no per millanteria - ma non v'è terra illuminata dal sole ove non abbondi più moltiplicità di sapere, ove le scienze abbiano più diligenti cultori o rendano frutti più certi che qui20, ove le arti siano più favorite, e promettano di salire a tanta altezza sì presto, ove la Natura (giudicatela in complesso) meriti d'essere meno incolpata, ove in somma si trovi più ingegno e maggior varietà di caratteri, che ti sveglino l'intelletto.
— Or, o miei diletti compatriotti, ove andate voi dunque?
— Stiam qui solamente — mi dissero guardando questo calesse.
— Padroni miei riveriti — diss'io, uscendo d'un salto, e salutandoli di cappello21.
— E' ci dava assai da pensare — mi disse l'uno ch'io conobbi per viaggiatore curioso — da che mai provenisse quel moto.
— Dall'agitazione — risposi freddissimamente — di chi scrive un proemio.
— Non ho udito mai — disse l'altro che era un viaggiatore semplice — di proemio scritto in una désobligeante.
— Sarebbe riuscito migliore — risposi in un vis-à-vis22.
Siccome un inglese non viaggia per vedere Inglesi, io m'avviai alla mia camera.