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(segue) Il raggiratore
Atto, Scena
1001 1, 7| il giudice more legalis.~DOTT. More legali, vorrete dire.~
1002 1, 7| il fondo della ragione.~DOTT. La sentirò volentieri da
1003 1, 7| quello che si può sapere.~DOTT. Mi premerebbe saper per
1004 1, 7| Curia è rispettato e temuto.~DOTT. S’adoperi dunque per sé,
1005 1, 7| far saprei per un altro.~DOTT. Illumini me almeno, che
1006 1, 7| voi la causa che abbiamo?~DOTT. Questo è un giudizio di
1007 1, 7| Dottore; non lo capisco.~DOTT. Vuol dire obbligato.~ERAC.
1008 1, 7| causa di Salviano obnoxio.~DOTT. Non confondiamo i termini.~
1009 1, 7| può perdere. (alterato)~DOTT. Se non mi dice la ragione,
1010 1, 7| Eraclio, imperatore di Roma.~DOTT. Eraclio è stato imperatore
1011 1, 7| causa non si può perdere.~DOTT. Ora che ho inteso la ragione,
1012 1, 7| Adriatico dove s’inselva.~DOTT. Il Po s’inselva nel mare?~
1013 1, 7| sapete altro che di Salviano.~DOTT. Tutti non possono avere
1014 1, 7| resterete a desinare con noi.~DOTT. Riceverò le sue grazie. (
1015 1, 7| che avrà ordinato la dama.~DOTT. La signora donna Claudia
1016 1, 7| casa, non all’economia.~DOTT. E vossignoria illustrissima
1017 1, 7| occupano il mio talento.~DOTT. Per esempio le liti.~ERAC.
1018 1, 8| don Eraclio. (al Dottore)~DOTT. Sì, certo. Egli è intelligente
1019 1, 8| le pagano a peso d’oro.~DOTT. Se sono corniole antiche,
1020 1, 8| Raffaello d’Urbino. (al Dottore)~DOTT. Badi bene, che non sieno
1021 1, 8| le copie dagli originali?~DOTT. Se mi permette, vado via.
1022 1, 8| osservando con attenzione)~DOTT. (Povero sciocco: non sa
1023 1, 8| occhiale per vederli meglio)~DOTT. (Più che guarda, meno ne
1024 1, 8| ci sono che poche miglia.~DOTT. (Parmi che stia mal di memoria
1025 1, 8| Raffaello d’Urbino. (al Dottore)~DOTT. Chi se ne intende, non ha
1026 1, 9| è portato bene). (da sé)~DOTT. (Ci gioco io, che sono d’
1027 1, 10| la causa, signor Dottore?~DOTT. Peggio che mai, signore.~
1028 1, 10| Eraclio non la possa perdere.~DOTT. Ma la ragione su cui si
1029 1, 10| principio certo, infallibile.~DOTT. Perché un cavaliere non
1030 1, 11| uomo più felice del mondo.~DOTT. Ma la sua felicità vuol
1031 1, 11| gusto della sua tavola.~DOTT. Mi ha nominato i capponi
1032 1, 11| signor Dottore non manca.~DOTT. E il signor Conte non monda
1033 1, 11| miglior cappone del mondo.~DOTT. Ed ora Raffaello d’Urbino
1034 3, 5| la causa del suo palazzo.~DOTT. Servo del signor Conte.~
1035 3, 5| favorevole per don Eraclio?~DOTT. Io vengo con una novità
1036 3, 5| soltanto.~CON. Che vale a dire?~DOTT. Vengo a mangiarmi un pezzo
1037 3, 5| voglia essere di don Eraclio?~DOTT. Io dico che sarà miserabile,
1038 3, 5| nuda per cagione del padre?~DOTT. Dubito che sarà così.~CON.
1039 3, 5| sappiate poco, signor Dottore.~DOTT. La ragione de’ creditori
1040 3, 5| la dote della fanciulla.~DOTT. Come mai, se i beni sono
1041 3, 5| ha ipotecato il palazzo?~DOTT. Sarà un anno incirca.~CON.
1042 3, 5| mesi che l’ha alienata.~DOTT. È vero.~CON. S’egli con
1043 3, 5| dalle mani del compratore?~DOTT. Si potrebbe in tal caso;
1044 3, 5| intendere che fatto sia?~DOTT. Come?~CON. Voi mi chiedete
1045 3, 5| contratti ne averete fatti.~DOTT. Mi maraviglio, sono un galantuomo,
1046 3, 5| verso una povera figlia...~DOTT. Oh, questo poi...~CON. E
1047 3, 5| una fanciulla innocente.~DOTT. Veramente fa compassione
1048 3, 5| miserabile per cagione del padre.~DOTT. Non è dovere, che le di
1049 3, 5| sia sufficiente rimedio?~DOTT. Sì, certo, e per maggiormente
1050 3, 5| la carità v’instruisca.~DOTT. Potrebbesi figurare che
1051 3, 5| avrebbesi più agevole la difesa.~DOTT. Certamente virtus unita
1052 3, 5| nascere prima di domani.~DOTT. Con chi avrebbesi a fare
1053 3, 5| voi: si può fare con me.~DOTT. E vossignoria si piglierà
1054 3, 5| palazzo e della campagna.~DOTT. E la campagna e il palazzo
1055 3, 5| è, il mio caro Dottore.~DOTT. E don Eraclio resterà senza
1056 3, 5| almeno sarà provveduta.~DOTT. Per effetto dell’amore del
1057 3, 5| della carità del Dottore.~DOTT. Ma facciasi presto quello
1058 3, 5| zecchini saranno pronti.~DOTT. Ed io son lesto, quando
1059 3, 5| bene.~CON. Andiamo dunque.~DOTT. Lo faremo dopo i capponi.~
1060 3, 5| Sì, caro, come volete.~DOTT. (Gran buona creatura che
1061 3, 15| Si parlerà dopo desinare.~DOTT. Dopo desinare? Si potrebbe
1062 3, 16| vicino a donna Metilde)~DOTT. Ed io qui, dunque. (siede
1063 3, 16| Chi siete voi signore?~DOTT. Sono il Dottore Melanzana
1064 3, 16| CARL. Datemi da bevere.~DOTT. Così presto?~CARL. Si beve
1065 3, 16| Dottore, sapete trinciare?~DOTT. Non signore, dispensatemi.~
1066 3, 16| famiglia? (a donna Claudia)~DOTT. Il contratto è steso, e
1067 3, 18| di me povero cavaliere?~DOTT. Male assai, il palazzo è
L'uomo di mondo
Atto, Scena
1068 2, 1| Eleonora ed il Dottore~ ~DOTT. Cara figliuola, vorrei pur
1069 2, 1| vuole che io non lo sia.~DOTT. Ho fatto e faccio per voi
1070 2, 1| del vostro amore per me.~DOTT. Ma non mi dite che vi ha
1071 2, 1| conversazione da noi...~DOTT. Ecco dove ho mancato io.
1072 2, 1| assai civile e modesto.~DOTT. Ma pratica in certi luoghi,
1073 2, 1| gioventù che glielo fa fare.~DOTT. Oh basta, vedo che ne sei
1074 2, 1| non ci sarebbe venuto.~DOTT. Ritirati, e lasciami parlare
1075 2, 2| Il Dottore e Momolo~ ~DOTT. Vorrei pur liberarmi dal
1076 2, 2| sior Dottor mio patron.~DOTT. Servo del signor Momolo.
1077 2, 2| a ricever i so comandi.~DOTT. Deggio farvi un'interrogazione
1078 2, 2| maridarme? Difficilmente.~DOTT. Ma perché mai? Siete solo,
1079 2, 2| dell'omo xe la libertà.~DOTT. Se tutti dicessero così,
1080 2, 2| da chi ghe n'ha voggia.~DOTT. Non vi accomoderebbe una
1081 2, 2| vol un capital spaventoso.~DOTT. Non è necessario di seguitare
1082 2, 2| che se sta meggio cussì.~DOTT. Non occorr'altro; compatitemi,
1083 2, 2| reverissa siora Leonora?~DOTT. Perché no? Siete stato in
1084 2, 2| MOM. La me farà grazia.~DOTT. Vi riverisco. (Il giovane
1085 2, 9| gnente. L'ho pur trovada.~DOTT. Galantuomo.~TRUFF. Signor.~
1086 2, 9| Galantuomo.~TRUFF. Signor.~DOTT. Volete venire a portare
1087 2, 9| farina? Saviu chi son mi?~DOTT. Non siete voi un facchino?~
1088 2, 10| poi Silvio e Brighella~ ~DOTT. Amico, amico, sentite...
1089 2, 10| a parecchiar el disnar.~DOTT. Come si precipita la gioventù!
1090 2, 10| mio signore. (al Dottore)~DOTT. Servitor umilissimo.~SILV.
1091 2, 10| dandogli una lettera)~DOTT. Per appunto. Viene a me.
1092 2, 10| romano?~SILV. Per obbedirla.~DOTT. E la sua signora dov'è?~
1093 2, 10| alloggiati, da messer Brighella.~DOTT. L'amico mi raccomanda lor
1094 2, 10| non intendo d'incomodarvi.~DOTT. Assolutamente V.S. mi ha
1095 2, 10| gente a desinare con noi.~DOTT. Bene, dunque verrò con Eleonora,
1096 2, 10| signora vostra figliuola.~DOTT. Se volete passare, siete
1097 2, 14| persona di tanto merito.~DOTT. Siamo qui ad esibire all'
1098 2, 14| Favoriscano di accomodarsi.~DOTT. Non vogliamo recarvi incomodo.~
1099 2, 14| troppo grande il disturbo.~DOTT. Senz'altro, ci hanno da
1100 2, 14| occasione di compatirmi.~DOTT. Voleva io che favorissero
1101 2, 14| potrebbe venir con loro?~DOTT. È forastiere quegli che
1102 2, 15| Parlerò io con il locandiere.~DOTT. Facciamo così, signori.
1103 2, 15| entro, signore. (sostenuta)~DOTT. Via, risolviamo, che l'ora
1104 2, 15| dà soggezione). (da sé)~DOTT. Signor Silvio, vedete voi
1105 2, 15| ho volontà di vestirmi.~DOTT. Se stiamo qui dirimpetto!~
1106 2, 15| Conviene unire le robe nostre.~DOTT. Si chiude la stanza, e si
1107 2, 15| altre repliche, andiamo.~DOTT. Bravo, così mi piace.~BEAT. (
1108 2, 15| Vorla ela, sior Dottor?~DOTT. Oh, io non sono al caso.
1109 2, 15| pensare). (parte con Silvio)~DOTT. Via, non lasciate andar
1110 2, 15| galantomo). (da sé, indi parte)~DOTT. Parmi ch'egli abbia un poco
1111 2, 17| a Beatrice. Il Dottore~ ~DOTT. La porta è aperta, favoriscano
1112 2, 17| la bevessimo sta mattina.~DOTT. Bene; la beveremo.~MOM.
1113 2, 17| sé, ed entra con Silvio)~DOTT. Fate presto. Non vi fate
1114 3, 4| Dottore di casa e detti~ ~DOTT. Che cosa c'è? Signor Momolo,
1115 3, 4| ho con quel poco de bon.~DOTT. Che cosa vi ha egli fatto?~
1116 3, 4| cosse nol le pol sopportar.~DOTT. Meriterebbero la galera
1117 3, 5| che se trova a sto mondo?~DOTT. Guai a quelli che han bisogno
1118 3, 5| pensar ai so interessi.~DOTT. Quantunque, per dir il vero,
1119 3, 5| prevalerò delle vostre grazie.~DOTT. Non occorre vergognarsi
1120 3, 5| regolerò in te le spese.~DOTT. Eccovi trenta zecchini e
1121 3, 5| che ve farò la ricevuta.~DOTT. Mi maraviglio; coi giovani
1122 3, 5| desordeni me vien malinconia.~DOTT. Eh, caro amico, io ho motivo
1123 3, 5| da vero.~MOM. Per cossa?~DOTT. Per causa di mio figliuolo.~
1124 3, 5| alo fatto sior Lucindo?~DOTT. Avete osservato, che oggi
1125 3, 5| Xe vero. Cossa vol dir?~DOTT. Ho scoperto ch'egli ha la
1126 3, 5| in casa più di una volta.~DOTT. Ci andate voi da colei?~
1127 3, 5| ghe vago qualche volta.~DOTT. Per amor del cielo, vi supplico,
1128 3, 5| prometto che nol gh'anderà.~DOTT. Ma non vorrei, per allontanar
1129 3, 5| in caso de disimpegnarme.~DOTT. Caro signor Momolo, abbiate
1130 3, 5| le cosse anderà pulito.~DOTT. Pensate a maritarvi.~MOM.
1131 3, 5| chi sa che no me rissolva?~DOTT. Ma prima, ehi, in confidenza,
1132 3, 5| Certo che bisognerà...~DOTT. Vi raccomando l'affare di
1133 3, 12| Beatrice, Silvio, il Dottore~ ~DOTT. Ecco, signor Silvio, dugento
1134 3, 13| compatite se vengo innanzi.~DOTT. In questa casa che vuole
1135 3, 13| pretendo soddisfazione.~DOTT. Egli non abita qui, signore.~
1136 3, 13| della signora Eleonora...~DOTT. Qui c'entro io, signore.
1137 3, 13| che me li aveva imprestai.~DOTT. Voi siete l'uomo più onorato
1138 3, 13| giustamente sacrificada.~DOTT. Oh quanta consolazione io
1139 3, 14| perdoneghe su la mia parola.~DOTT. Caro figlio, ti rimetto
1140 3, 14| siora Leonora, deme la man.~DOTT. Sì, figlia, son contentissimo...~ ~ ~ ~
1141 3, 15| impegnato per due zecchini.~DOTT. Vedi a cosa riducono le
1142 3, 15| ma doman ve li farò aver.~DOTT. Non vi è bisogno di questo.
1143 3, 15| dir una parola anca mi.~DOTT. Via, che cosa volete dire?~
1144 3, 15| vorressi far. Deme la man.~DOTT. Sì, figlia, dagli la mano.~
La vedova scaltra
Atto, Scena
1145 1, 12 | resolto de maridarme mi.~Dott. La massima non è cattiva.
1146 1, 12 | qualcossa in vecchiezza.~Dott. Avete stabilito e fissato
1147 1, 12 | cortesia, no me dis‚ de no.~Dott. Io per me sarei contentissimo;
1148 1, 12 | la me veda de mal occhio.~Dott. Io, se vi contentate, ne
1149 2, 1 | non venite mai a vedermi.~Dott. Figliuola mia, lo sapete;
1150 2, 1 | qualche cosa, comandate.~Dott. No, non voglio caricarvi
1151 2, 1 | l'occasione di maritarla.~Dott. Per questo sono venuto da
1152 2, 1 | non le date un vecchio.~Dott. Un vecchio l'avete preso
1153 2, 1 | che non lo diate a lei.~Dott. Basta, parlerò con la ragazza;
1154 2, 1 | avvertite di non violentarla.~Dott. E voi, Rosaura, volete rimaritarvi?~
1155 2, 1 | occasione, forse l'abbraccerei.~Dott. Vi è un cavaliere spagnuolo,
1156 2, 1 | voi.~Ros. Come si chiama?~Dott. Don Alvaro di Castiglia.~
1157 2, 1 | sera alla festa di ballo.~Dott. Egli m'ha pregato acciò
1158 2, 1 | il cavaliere spagnuolo.~Dott. Figliuola mia, sarebbe bene
1159 2, 8 | carta, calamaio e sedie.~ ~Dott. Figliuola mia, il partito
1160 2, 8 | ed egli troppo vecchio.~Dott. La di lui età avanzata non
1161 2, 8 | obbedire un vostro comando.~Dott. Brava, la mia figliuola;
1162 3, 8 | Ah spietata, ah crudele!~Dott. Signore, con chi l'avete?~
1163 3, 8 | corrispondenza, mi nega pietà.~Dott. Vossignoria dunque è innamorato
1164 3, 8 | altri occhi che per i suoi.~Dott. Quant'è che è innamorato
1165 3, 8 | volta a quella finestra.~Dott. È una maraviglia, che così
1166 3, 8 | capace di farci morire.~Dott. Quanto dura poi questo loro
1167 3, 8 | sovrano dei nostri cuori.~Dott. E se amore comandasse che
1168 3, 8 | obbedirlo?~Mon. Senza dubbio.~Dott. Dunque può principiare adesso
1169 3, 8 | Mon. Perché dite questo?~Dott. Perché io non voglio che
1170 3, 8 | di mademoiselle Eleonora?~Dott. Per levarla da ogni dubbio,
1171 3, 8 | amare le vostre figliuole.~Dott. Tutte e due?~Mon. Sì, caro,
1172 3, 8 | sono egualmente amabili.~Dott. Questa sorta d'amore chi
1173 3, 8 | La cognizione del merito.~Dott. Come si può mai amare più
1174 3, 8 | per amarne anche cento.~Dott. Vossignoria vada in Francia
1175 3, 8 | che aprano quella porta.~Dott. Questa non è casa mia, ma
1176 3, 8 | due peregrine bellezze.~Dott. (batte e si fa aprire).~
1177 3, 8 | Mon. Siatemi di scorta.~Dott. In questi paesi il padre
1178 3, ult | la conversazion, patroni?~Dott. Che mai avete fatto a Don
1179 3, ult | Come? Che novità xe questa?~Dott. Senza dirlo a me che son
1180 3, ult | voi niente in contrario?~Dott. Ho sempre lasciato a fare
I mercatanti
Atto, Scena
1181 1, 5| mi regolerò con prudenza.~DOTT. Servitor di vossignoria,
1182 1, 5| signor dottor Malazucca.~DOTT. Son venuto a incomodarvi.~
1183 1, 5| in che posso servirla?~DOTT. Il vostro servitore Faccenda
1184 1, 5| duemila ducati: è egli vero?~DOTT. È verissimo. In tanti anni
1185 1, 5| Vuol far un vitalizio?~DOTT. No, non voglio perdere il
1186 1, 5| quattro o il cinque per cento.~DOTT. Eh, i censi non son sicuri.
1187 1, 5| sette con la sicurezza.~DOTT. Mi hanno detto che i mercanti
1188 1, 5| hanno bisogno, può darsi.~DOTT. Voi non ne avete bisogno?~
1189 1, 5| darsi che li prendessi.~DOTT. Il sei è poco, almeno il
1190 1, 5| corrispondenti, e torno da lei.~DOTT. Son qui; non parto, se non
1191 1, 5| sé) Il denaro lo ha seco?~DOTT. Sì, l'ho qui in tanto oro.
1192 1, 5| porti indosso quel peso.~DOTT. Lo porto volentieri. L'oro
1193 1, 6| Il dottor Malazucca~ ~DOTT. Glieli darò al sei e mezzo,
1194 1, 7| vedremo se v'è il cassiere.~DOTT. (Copre col mantello i denari
1195 1, 7| vossignoria. (al Dottore)~DOTT. Servitor suo.~GIAC. Mi dica,
1196 1, 7| per i calli? (scherzando)~DOTT. Perché no? Se diceste davvero,
1197 1, 7| del tavolino. (a Lelio)~DOTT. (Vorrei che venisse il signor
1198 1, 7| comanda nulla? (al Dottore)~DOTT. Sto aspettando il suo signor
1199 1, 7| posso servirla ancor io.~DOTT. L'interesse per cui son
1200 1, 7| negozio, può parlare con me.~DOTT. Vi dirò, signore, ho questi
1201 1, 7| mio padre? (al Dottore)~DOTT. Non mi vorrebbe dar altro
1202 1, 7| sette per cento, lo darò io.~DOTT. Ma voi, signore, siete figlio
1203 1, 7| conoscere tutti i mercanti.~DOTT. È verissimo; io non so più
1204 1, 7| GIAC. E me non mi conosce?~DOTT. So che siete suo figlio.~
1205 1, 7| E non sa niente di più?~DOTT. Non so di più.~GIAC. Caro
1206 1, 7| Lettere da lui pagate.~DOTT. È verissimo, ma...~GIAC.
1207 1, 7| che non sono un ragazzo.~DOTT. Signore, vi prego, non vi
1208 1, 7| fatta). (piano a Lelio)~DOTT. Mi dispiace che il signor
1209 1, 7| dar mio padre di frutto?~DOTT. Il sei per cento.~GIAC.
1210 1, 7| che si vendevano meno.~DOTT. Oggi potrebbero dare qualche
1211 1, 7| otto sì, ma il dieci mai.~DOTT. Dunque vossignoria non avrebbe
1212 1, 7| che non ne so che fare!~DOTT. Caro signore, potrebbe da
1213 1, 7| casi che non si prevedono?~DOTT. La prego, signore, metta
1214 1, 7| anche bisogno. (a Giacinto)~DOTT. In verità, la servirò con
1215 1, 7| ispedirli in Costantinopoli.~DOTT. Per l'appunto sono tanti
1216 1, 7| per cento? (al Dottore)~DOTT. Almeno, almeno, all'otto.~
1217 1, 7| prenderò all'otto per cento.~DOTT. Sia ringraziato il cielo.~
1218 1, 7| GIAC. Il denaro dove lo ha?~DOTT. Eccolo qui. Se vuole che
1219 1, 7| qui, pesiamolo a marco.~DOTT. Chi è questo marco?~GIAC.
1220 1, 7| tornerà il conto anche a lei.~DOTT. Se mi tornerà il conto,
1221 1, 7| sessantaquattro zecchini.~DOTT. Meno sei lire.~GIAC. È vero,
1222 1, 7| conti bene vossignoria.~DOTT. Li ho contati tante volte.~
1223 1, 7| faccenda). (piano a Lelio)~DOTT. (La sorte mi ha voluto aiutare.
1224 1, 7| quattro zecchini di più.~DOTT. Di più? Che abbia fallato
1225 1, 7| voglio quel che non è mio.~DOTT. Oh onoratissimo signor Giacinto.
1226 1, 7| denari, mi farà più piacere.~DOTT. Sì, signore, da qui a qualche
1227 1, 7| mani migliori. (al Dottore)~DOTT. È verissimo. La sorte mi
1228 1, 7| Pancrazio. (al Dottore)~DOTT. Perché? Anzi vorrei dirgli,
1229 1, 7| sconsigliarlo. (al Dottore)~DOTT. Il signor Giacinto negozia
1230 1, 7| consigliar da suo padre.~DOTT. Presto dunque. Avete finito,
1231 1, 7| finito. Legga, se va bene.~DOTT. (Legge borbottando) Va benissimo.~
1232 1, 7| i suoi frutti puntuali.~DOTT. Non occorr'altro. Signore,
1233 1, 7| Ringrazi il signor Lelio.~DOTT. Vi sono tanto obbligato. (
1234 1, 7| amici, lo faccio volentieri.~DOTT. Che siate tutti due benedetti. (
1235 2, 2| dottor Malazucca e detto.~ ~DOTT. Oh padrone mio, ho piacere
1236 2, 2| devotissimo, signor Dottore.~DOTT. Mi sono scordato, due ore
1237 2, 2| comandarmi qualch'altra cosa?~DOTT. No, signore, ma quando ricevo
1238 2, 2| una stravaganza). (da sé)~DOTT. Favorisca dirmi il suo nome.
1239 2, 2| meco alcuna obbligazione.~DOTT. So il mio dovere; la prego. (
1240 2, 2| non me ne fido). (da sé)~DOTT. Il suo nome?~LEL. Fabrizio.~
1241 2, 2| suo nome?~LEL. Fabrizio.~DOTT. (Scrive) Il cognome?~LEL.
1242 2, 2| cognome?~LEL. Malmenati.~DOTT. Il paese? (scrivendo nel
1243 2, 2| taccuino)~LEL. Fossambruno.~DOTT. Signor Fabrizio Malmenati
1244 2, 2| sé) Che dite di truffa?~DOTT. Sì signore, il signor Giacinto
1245 2, 2| Giacinto è un mercante onorato.~DOTT. Che mercante? È un fallito,
1246 2, 2| non gli levate il denaro?~DOTT. Se sapessi dov'è, non tarderei
1247 2, 2| andate giù per la fondamenta.~DOTT. Piano, piano, che non mi
1248 2, 2| Vedete questa strada?...~DOTT. Come si chiama il biscacciere?~
1249 2, 2| Asdrubale Tagliaborse.~DOTT. Vado subito.~LEL. (Va, va,
1250 2, 2| insegnato a dovere!) (da sé)~DOTT. Meschino me! Lo troverò
1251 2, 2| Pancrazio Spaccatesta...~DOTT. Oh che nomi! oh che gente!
1252 2, 7| dottor Malazucca e detti.~ ~DOTT. Signor Pancrazio riveritissimo.~
1253 2, 7| nemmeno adesso trattenere.~DOTT. Una parola, signore.~FACC. (
1254 2, 7| ducati). (piano a Pancrazio)~DOTT. Una parola, padron mio. (
1255 2, 7| che ho qualche premura.~DOTT. Signore, i duemila ducati...~
1256 2, 7| servirla, li prenderò io.~DOTT. Quanto mi darete?~PANC.
1257 2, 7| PANC. Il sei per cento.~DOTT. Non posso farlo; non posso
1258 2, 7| qualcheduno). (piano a Pancrazio)~DOTT. (Per assicurarli, mi converrà
1259 2, 7| darò, ma niente di più.~DOTT. Via, mi contento del sette.~
1260 2, 7| PANC. Che monete sono?~DOTT. Non lo sapete? Zecchini.~
1261 2, 7| e gli farò la scritta.~DOTT. Il denaro è bello e contato.
1262 2, 7| PANC. Ma il soldo dov'è?~DOTT. Domandatelo a vostro figlio.~
1263 2, 7| Come c'entra mio figlio?~DOTT. Oh bella! Questa è la sua
1264 2, 7| cento...~PANC. A lui?...~DOTT. Sì, a voi che siete il capo
1265 2, 7| mio figlio duemila ducati?~DOTT. Non lo sapevate?~PANC. Non
1266 2, 7| il conto di non saperlo.~DOTT. Bisognerà bene che lo sappiate;
1267 2, 7| parlato da par suo). (da sé)~DOTT. Se non mi pagate con altra
1268 2, 7| figlio). (piano a Faccenda)~DOTT. Ebbene, che cosa mi dite?~
1269 2, 7| Meritereste di perder tutto.~DOTT. Ma non perderò niente.~PANC.
1270 2, 7| niente.~PANC. Avaro, usuraio.~DOTT. Non voglio altri strapazzi.
1271 2, 7| partire)~PANC. Venite qui.~DOTT. Che volete?~PANC. Vi contentate,
1272 2, 7| obbligo mi chiami debitore?~DOTT. Sì, son contento.~PANC.
1273 2, 7| dall'otto al sei per cento.~DOTT. Oh, questo poi no. Sino
1274 2, 7| sette non ve lo voglio dare.~DOTT. E noi non faremo niente.~
1275 2, 7| PANC. Perderete il denaro.~DOTT. Ci penserà vostro figlio.~
1276 2, 7| precipitereste un uomo?~DOTT. E voi per venti ducati non
1277 2, 7| bricconata, una ingiustizia.~DOTT. Schiavo suo. (in atto di
1278 2, 7| renderò io il vostro denaro.~DOTT. Sì, datemelo.~PANC. Venite
1279 2, 7| domani, che ve lo renderò.~DOTT. Sì, tornerò domani. Mi fate
I puntigli domestici
Atto, Scena
1280 1, 10| Ecco qui il signor dottore.~DOTT. Faccio riverenza alla signora
1281 1, 10| consiglierebbe di fare?~DOTT. Io dico che quando tra le
1282 1, 10| Voglio qualche cosa di più.~DOTT. Se poi ella vuol far girar
1283 1, 10| Questo è un uomo di garbo.~DOTT. Non vorrei che dicessero
1284 1, 10| far con noi. Non dubitate.~DOTT. Il consiglio è di fargli
1285 1, 10| sudare.~BEAT. La mia dote!...~DOTT. Vi s'intende. La dote, il
1286 1, 10| Per bacco, se n'accorgerà.~DOTT. Vi è la dote della contessina...~
1287 2, 19| un messo della curia.~ ~DOTT. Umilissimo servitor di loro
1288 2, 19| il signor conte Ottavio.~DOTT. La citazione è corsa.~BEAT.
1289 2, 19| foglio a Beatrice, e parte)~DOTT. Sarà la notizia della intimazione
1290 2, 19| Signor dottore, a voi.~DOTT. Lascino fare a me. Danari,
1291 2, 19| di vita vostra. (parte)~DOTT. (E la sua dote faremo andar
1292 3, 1| omeni della mia sorte).~DOTT. (Di dentro) O di casa.~BRIGH.
1293 3, 2| la menoma soddisfazione.~DOTT. Fo riverenza a V.S. illustrissima.~
1294 3, 2| mi avete mossa una lite?~DOTT. Caro signor conte, confesso
1295 3, 2| della mia amministrazione?~DOTT. Oh, pensi lei! Nemmeno per
1296 3, 2| difendere le mie ragioni?~DOTT. Il cielo volesse che io
1297 3, 2| provvederò di un altro.~DOTT. Se ella comanda, io ho un
1298 3, 2| difendere i miei avversari?~DOTT. Se ella mi comanda che non
1299 3, 2| OTT. Basta! ci penserò.~DOTT. Vuole ella che mandi mio
1300 3, 2| avversari, non cammina bene.~DOTT. Ne abbiamo avuti di que'
1301 3, 2| ho detto che ci penserò.~DOTT. Le manderò mio nipote.~OTT.
1302 3, 2| nipote.~OTT. Mandatelo.~DOTT. Le faccio riverenza. Quanto