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RAIM. Dove può essere andata la signora Costanza?
NAR. Non saprei. Sarà poco lontana. Eccola qui davvero.
COST. (Viene da un'altra parte opposta a quella dove andò Fabrizio) (Non c'è qui? L'ho pur veduta venire). (da sé guardando intorno)
COST. Serva divota. (Dalla finestra l'ho veduta entrare, di là non si passa senza la chiave. Di qua l'avrei incontrata. Che fosse nello studiolo, non lo crederei). (da sé)
NAR. Signora, il padrone la cerca.
NAR. Sì signora; è partito ora per questa parte, in traccia di lei.
RAIM. Cerca di voi, signora; andatelo ad avvisare ch'ella si trova qui. (a Nardo)
RAIM. Mia moglie è stata da lei per cento scudi, non è egli vero?
COST. Sì signore. L'ha veduta ora la signor'Angiola?
RAIM. Ora? dove? Non l'ho veduta io.
COST. È molto che è qui vossignoria?
RAIM. Poco. È forse ritornata mia moglie?
COST. (Non lo sa nemmen egli. Oh cielo, cielo! Che cosa mai ha da essere?) (da sé)
RAIM. Voi mi parete turbata. Vi è qualche cosa di nuovo?
COST. Ho qualche cosa che m'inquieta. Compatitemi. (guardando per la camera)
RAIM. Non vorrei che mia moglie vi avesse dato dei dispiaceri. Sarebbe capace di farlo.
COST. (Non è possibile che mi possa dar pace). (s'accosta allo studio)
RAIM. (È agitatissima questa donna). (da sé)
COST. (Povera me! che cosa mai ho veduto?) (da sé dopo aver osservato nello stanzino)
RAIM. Ma che avete, signora Costanza?
COST. Niente, signore. (Prudenza vuole che mi raffreni) (da sé)
RAIM. Ecco il signor Fabrizio.
COST. Con sua licenza (torna a partire per dove è venuta)