Carlo Goldoni
La buona famiglia

ATTO TERZO

SCENA DECIMA

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SCENA DECIMA

 

Nardo e detti.

 

LIS. E così? (a Nardo con curiosità)

NAR. (Zitto. Vi dirò poi, che non sentano i ragazzi). Ha detto il padrone vecchio, che si dia da desinare ai figliuoli; che essi hanno un affar di premura e mangieranno più tardi. (forte)

LIS. (Ho inteso). (da sé)

FRANC. Oh io, se non ci sono anch'essi, non mangio certo.

ISAB. Nemmeno io, se non viene la signora madre, non desino.

LIS. Patirete voi altri, a star così senza niente. Andate, che Nardo vi darà qualche cosa.

NAR. Io bisogna che vada fuori ora; dategliene voi da desinare. (a Lisetta)

LIS. (Dove vi mandano?) (piano a Nardo)

NAR. (Il vecchio mi manda in fretta a cercare del Signor Raimondo e della signor'Angiola; e per obbligarli a venire, vuole ch'io loro dica, che se non vengono subito, perderanno le gioje). (piano a Lisetta)

LIS. (Come la possono credere questa baia?) (piano a Nardo)

NAR. (Mi ha anche detto, che li faccia dubitare di qualche sequestro). (piano a Lisetta)

LIS. (Eh, la sa lunga il vecchio. Ma perché vuol egli che tutt'e due qui si trovino? Per fare una piazzata, non crederei). (piano a Nardo)

NAR. (Non crederei, sentiremo). (piano a Lisetta)

LIS. (Oh, qui sì abbiamo da sentir tutto). (piano a Nardo)

NAR. (Se credessi di cacciarmi sotto d'un tavolino). (piano a Lisetta)

LIS. (Eh io se credessi di bucare il solaio). (piano a Nardo)

NAR. (Vado, vado. Oh, questa poi me la voglio godere). (parte)

 

 

 


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