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LIS. E così? (a Nardo con curiosità)
NAR. (Zitto. Vi dirò poi, che non sentano i ragazzi). Ha detto il padrone vecchio, che si dia da desinare ai figliuoli; che essi hanno un affar di premura e mangieranno più tardi. (forte)
FRANC. Oh io, se non ci sono anch'essi, non mangio certo.
ISAB. Nemmeno io, se non viene la signora madre, non desino.
LIS. Patirete voi altri, a star così senza niente. Andate, che Nardo vi darà qualche cosa.
NAR. Io bisogna che vada fuori ora; dategliene voi da desinare. (a Lisetta)
LIS. (Dove vi mandano?) (piano a Nardo)
NAR. (Il vecchio mi manda in fretta a cercare del Signor Raimondo e della signor'Angiola; e per obbligarli a venire, vuole ch'io loro dica, che se non vengono subito, perderanno le gioje). (piano a Lisetta)
LIS. (Come la possono credere questa baia?) (piano a Nardo)
NAR. (Mi ha anche detto, che li faccia dubitare di qualche sequestro). (piano a Lisetta)
LIS. (Eh, la sa lunga il vecchio. Ma perché vuol egli che tutt'e due qui si trovino? Per fare una piazzata, non crederei). (piano a Nardo)
NAR. (Non crederei, sentiremo). (piano a Lisetta)
LIS. (Oh, qui sì abbiamo da sentir tutto). (piano a Nardo)
NAR. (Se credessi di cacciarmi sotto d'un tavolino). (piano a Lisetta)
LIS. (Eh io se credessi di bucare il solaio). (piano a Nardo)
NAR. (Vado, vado. Oh, questa poi me la voglio godere). (parte)